Perché non riuscirei a essere Saro Lapunzina

ritratto di Angelo Sciortino

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Se c'è una cosa che non riuscirei a fare, questa è quella di battermi in favore di chi preferisce essere sconfitto. Non vorrei combattere, cioè, per chi preferisce vivere nell'unico ambiente nel quale sta bene e dal quale invece mi piacerebbe tirarlo fuori: quello dell'ignoranza totale e assoluta. Un'ignoranza della quale non si ha consapevolezza e che, proprio per questo, è difficile sradicare.
In una parola, non riuscirei a essere Saro Lapunzina, che con impegno e abilità squarcia il velo con il quale la Pubblica Amministrazione locale copre sempre più spesso verità scomode. Come nel caso del conto consuntivo relativo al bilancio del 2008. Ieri sera in Consiglio ha braccato chi lo ha steso, chi l'aveva approvato senza riserve e chi invece con riserve risibili (nell'accezione di ridicole). Poi ha detto a tutti i consiglieri presenti quanto false fossero molte, troppe, voci di quel documento e come esso non potesse essere preso in considerazioni per un esame improponibile e inammissibile, per non dire di un voto, qualunque esso fosse, favorevole o contrario. Eppure, nonostante l'evidenza, ben nove consiglieri hanno tentato di evitare che il documento finisse dov'era giusto che finisse: fra la carta straccia.
In questa occasione il consigliere Lapunzina ha vinto la battaglia, ma non può inseguire il nemico per sconfiggerlo definitivamente. Non ha forze sufficienti e i cittadini, nella stragrande maggioranza, non sanno nemmeno della battaglia in loro favore e quindi non pensano minimamente a combattere da volontari. Ma non lo farebbero neanche se lo sapessero.
Non restano che le truppe in servizio permanente effettivo: la polizia giudiziaria e la magistratura.
Speriamo che esse non siano attese invano, come nel Deserto dei Tartari erano attesi i nemici. E finché le Forze del Diritto e della Legge non torneranno a Cefalù, Saro Lapunzina sarà un uomo solo e qualche volta finirà con il dubitare dell'utilità della sua battaglia. Non per viltà, ma per stanchezza di cozzare inutilmente contro quel muro di gomma che circonda politici e burocrati.
Ecco perché non riuscirei a essere Saro Lapunzina.

ritratto di Antonio Franco

Saro Lapunzina non è solo

Condivido il tuo intervento, Angelo, in tutto tranne una cosa: Saro Lapunzina non è solo e non dovrà mai esserlo. I suoi interventi e le sue battaglie per affermare i principi della Legalità nella politica e nell'amministrazione di questa Città vedono pienamente concordi, fermamente partecipi me e Pasquale Fatta come suoi colleghi consiglieri e soprattutto come amici. Sentiamo vicino il PD, a livello cittadino, ma anche provinciale e regionale, con i suoi militanti (tante splendide e stimolanti persone) ed esponenti (su tutti il nostro amico Gaetano, consigliere provinciale, il segretario regionale Peppino Lupo e l'on. Rita Borsellino), che non ci fanno mancare consigli, riconoscimenti e sostegno. Sentiamo vicine tutte quelle persone che ci incoraggiano a proseguire nella nostra lotta per la Coerenza, la Trasparenza e l'Onestà della politica cefaludese, che con la loro presenza (costante o occasionale) in sala consiliare, con i loro sguardi ci fanno sentire il loro appoggio, la loro approvazione. Molti magari non saranno in prima fila, anche perché i cittadini di Cefalù non sono stati chiamati a confrontarsi spesso sui problemi e sulle questioni che li riguardano (dobbiamo tutti lavorare ad una più diffusa partecipazione), ma sempre più persone ci seguono con interesse e condivisione. In particolare, mi piace ricordare i giovani (anche i giovanissimi), che vivono una realtà sociale per la prima volta peggiore di quella dei loro genitori, che esprimono il disagio (per lo più a denti stretti) ma che cercano testimoni credibili per far sentire la loro voce e la forza delle loro idee, la creatività innovativa delle loro Speranze: hanno più strumenti di noi in mano e molti (più di quanti immaginiamo) sono assetati di quei valori per i quali hanno visto in tanti sacrificarsi fino in fondo. Però, dobbiamo credere in loro, non dobbiamo deluderli e non deludiamo tutti gli altri sentendoci in pochi capaci di capire quanto Male politico, amministrativo (e non solo) ci sia in questa nostra bella e difficile Cefalù. Continuiamo a credere nel cambiamento, come ci crede Saro Lapunzina con il suo coraggio, a cui tutti dobbiamo essere riconoscenti, continuiamo a porre la questione morale come la più urgente nell'amministrazione di questa Città, consapevoli che è necessario tempo, energia e determinazione per sconfiggere prima l'indifferenza e l'accomodamento, poi l'affarismo, l'arrivismo e la contiguità che intossicano, degradano, mortificano la politica di Cefalù. Tutto questo non per gratificazioni o per obiettivi personali, ma per il solo Bene che la Fede, i miei genitori e i miei studi mi hanno insegnato: quello di TUTTI, cominciando da chi più ha bisogno e meno ha voce. Grazie per le tue riflessioni, sempre acute e provocatorie, alla prossima.

ritratto di Valentina Emanuele

ANCH'IO TRA I "LAPUNZINIANI"!

Ne approfitto per gridare la mia stima e il mio appoggio al nostro mitico condottiero politico e sociale e al Partito, che sembra essere l’unico a esistere, se per esistenza non intendiamo una bandiera che sventola da un balcone, ma un pugno di amici che credono in qualcosa e che hanno il coraggio, la forza e la volontà di portare in consiglio proposte, critiche, segnalazioni. Persone che, come anche lo stesso Tony Franco, non si nascondono, ma le incontri per le strade, pronte a darti risposte sempre chiare ed esaurienti. Persone sempre disponibili, concrete, nelle loro battaglie e nelle loro proposte e che hanno impedito che si verificassero anche tanti errori amministrativi. Mi fido di Saro e del nostro Partito, che non vivo come una scelta politica e che quindi non misuro con il PD nazionale. Almeno non quando si guarda ai problemi di Cefalù. Ho già scritto in un altro articolo che qui la politica non deve entrarci! Non servono strategie di colore, ma scelte e decisioni che, secondo me,sono sempre partite dal Pd cefaludese. E questo vuole essere anche un invito a tutti coloro che non ci credono o che smentiscono, a partecipare ai Consigli Comunali e ascoltare con le proprie orecchie tutti i tentativi che l’opposizione fa per salvare il nostro Paese a cui vuole veramente bene.
Saro, ti prometto io stessa che cercherò di essere più presente! Ti voglio bene!
E anche te Angelo!