TERMINI IMERESE: Il consigliere Cilfone risponde al sindaco di Castelbuono sull'ospedale Giglio

ritratto di Staff

Versione stampabile

Fonte: Esperonews - 26/02/2012

Nei giorni scorsi il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, era intervenuto in merito alla chiusura del punto nascite dell'Ospedale "Giglio", di Cefalù, affermando che la scelta di mantenere in vita quello di Termini derivava dal fatto che quest’ultima vantava “padrini” politici.
Ma le dichiarazione del primo cittadino del paese madonita non sono piaciute il Capogruppo di Termini Insieme Alberto Cilfone che ha risposto per le rime: “Sarebbe stato doveroso da parte del Candidato a Sindaco di Cefalù, Mario Cicero, evidenziare le innumerevoli qualità dell'ospedale Giglio di Cefalù e del suo reparto natività, piuttosto che screditare quello di Termini Imerese, riducendo la pur discutibile scelta del governo regionale, ad una "guerra" tra poveri. […]

Leggi l’articolo completo all’indirizzo web: http://www.esperonews.it/DBfile/26022012terminicilfone.mht

ritratto di Brocato Carmen

guerra tra poveri

Un grande vecchio della politica italiana amava pronunciare questo detto "pensare male è peccato,ma alle volte uno
ci azzecca". Sicuramente nell'imminenza delle campagne elettorali i candidati cercano di esporre i fatti al fine di creare consenso . Nel caso del punto nascite di Cefalù ,purtroppo per chi a seguito i fatti fin dall'inizio ,è lecito pensare che dietro la scelta di Termini Imerese ,ci sia una regia politica. Riconoscendo le capacità professionali del personale medico e paramedico dell' ospedale Cimino, non si possono però negare le carenze strutturali , rispetto al presidio di Cefalù ( camere massimo due letti ,diagnosi prenatale avanzata ,servizio h24,assistenza post natale). Altro punto a favore del punto nascita di Cefalù è la centralità in funzione del territorio madonita ,caso limite San Mauro Castelvesrde ,60 km da Cefalù ,contro i 100 km per giungere a Termini Imerese . Alla luce dell' identico numero di parti tra i due punti nascita ,e della distanza tra Termini e il capoluogo ,NON ERA PIU' LOGICO SCEGLIERE CEFALU'?

ritratto di Gianfranco D Anna

È tutto ILLOGICO …

Hai proprio ragione, cara Carmen: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.".

Sono, infatti, illogiche le motivazioni contenute nel decreto in base alle quali si sceglie di mantenere il presidio ospedaliero di Termini e di dismettere Cefalù - «Il P.O. di Termini nonostante al di sotto degli standard previsti di 500 parti anno viene mantenuto poichè dovrà accogliere anche i parti provenienti dai punti nascita dismessi di Petralia e Cefalù…» - la stessa “giustificazione” basata sui “presumibili flussi delle gravide”, infatti, potrebbe valere per Cefalù;

è illogica la decisione di mantenere il presidio ospedaliero di Termini e di dismettere Cefalù se si tiene conto della localizzazione dei due punti nascita, del territorio che su di essi gravita e dei collegamenti viari;

è illogica la scelta se si confrontano, con obiettività, le due strutture e i servizi che i due presidi offrono;

è illogico il provvedimento anche se, semplicisticamente e riduttivamente, si confrontano i numeri di nascite avvenute a Cefalù e Termini negli ultimi anni ed il loro andamento.

Se si dovesse decidere per logica, il presidio ospedaliero di Cefalù andrebbe non solo mantenuto aperto ma, pur essendo attualmente ben al di sotto della media di 1500 parti all'anno, andrebbe potenziato rendendolo il 16° punto nascita regionale di secondo livello - dotato, almeno, di una Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) - posto a metà strada tra Palermo e Messina.
_______________________________________________________________

Per non dimenticare o per informasi consiglio la lettura di “Cancellati ventisette punti nascita tra cui Cefalù” (http://www.laltracefalu.it/node/6534)

ritratto di Angela Di Francesca

gli spazi per un ricorso

gli spazi per un ricorso probabilmente ci sono, ,,,ma è stato poi fatto?su Radio Cammarata tempo addietro ci si chiedeva a chi dovesse essere indirizzato il ricorso, si è poi stabilito questo? mi sembra che non ci sia coordinamento tra il movimento contro la chiusura e le istituzioni, mi sembra che in altri luoghi le reazioni siano state più incisive, mi sembra che alla fine questo venga considerato un problema riguardante esclusivamente le donne e come tale poco socializzato a livello generale.