Rifiuti zero a Cefalù - Conferenza organizzata da Svolta Democratica il 25/02/12, parte II

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La strategia "Rifiuti Zero", è illustrata dal dott. Luca Boccalatte, Consulente per l'Ambiente del Comune di Collesano, che si rifà alla teoria del noto scienziato statunitense Paul Connett, il quale si è opposto all'incenerimento come metodo di gestione dei rifiuti solidi urbani, basandosi sull'analisi chimica dei sottoprodotti del processo.

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Mare & rifiuti a Cefalù

"Zero", "0", un numero "non", né irrazione, né trascendente come la "p-greca" = 3,14 . . . ., rifiuti solidi urbani, rifiuti umani: c' è di tutto in Italia, in Sicilia nelle Madonie, a Cefalù, a Castelbuono. Rifiuti prodotti in loco e rifiuti importati. Rifiuti ad alto grado di nocività e rifiuti non riciclabili. L' Italia è il paese dei rifiuti e quelli della malapolitica sono unici nel loro genere. La loro unicità e che non sono né biodegradabili, né combustili. Neanche alcuni acidi che in passato in questa Italia e nella Sicilia delle arance, dei limoni e del mandorlo in fiore di primavera erano serviti a vestire di morte bianca (bianca come il colore che fu del biancofiore . . . simbolo d' amore) paesi, città e villaggi sono riusciti a scioglierli - men meno la solerta ministrella Stefania Prestigiacomo, altra ancella del satrapo di Arcore, che da "dottoressa" in P.A. per le sue indiscusse competenze andò a finire al ministero dell' Ambiente - donde la loro permanenza nella società e nei suoi anfratti. Cosa fare ? È la domanda che s' è posta Lenin ed alla quale neanche i bolschevichi hanno saputo dare risposta. E invece la risposta c' è. È una risposta che declina maturità e consapevolezza di essere uomini. È una risposta la quale richiede coraggio e determinazione. Non "una", bensì "la" risposta a tutti i mali dell' Italia: DISERTARE LE URNE ! . . . non quelle cinerarie che dovranno servire a conservare la cenere dei rifiuti umani passati alle fiamme, bensì le altre, cioè quelle dove da settant' anni gli Italiani, come automi, vanno a depositare una scheda o un pezzo di carta inutile. La diserzione in questo caso non è una vorgogna, un disonore (l' Italia dei Penati, Lusi e Scilipoti et similia ne ha metabolizzate ben altre e ben più gravi. È, invece, presa di coscienza, risveglio, propiziazione alla rinascenza. Noi della Sinistra Nazionale (chi ha interesse e curiosità insaziabili di conoscerla, basta che legga per qualche tempo il Quotidiano Rinascita, diretto da Ugo Gaudenzi), a un dipresso 20 anni fa, abbiamo deciso di non votare più. Il risultato è che ci sentiamo liberi e leggeri, al punto da librarci in alto, molto in alto, per osservare da quelle altezze lo stivale, individuarne le ferite e vedere un po', assieme, come curarle. Abbandonate, dunque, le carogne e venite con noi. E, si: poiché noi abbiamo idee e ideali.