Un'orgia al Comune

Ritratto di Angelo Sciortino

6 Maggio 2014, 12:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Da giorni leggo di ordinanze, determinazioni e deliberazioni, che dovrebbero provare la frenetica attività dell'Amministrazione comunale in favore della Città.

Ogni volta che mi avvedo di una di esse, mi precipito a leggerla, nella speranza di trovarvi conforto in questo triste momento per l'intera comunità.

Mi accingo alla lettura con il massimo della speranza di scoprirvi soluzioni, ma concludo nella più completa disperazione, quando mi accorgo che si tratta semplicemente di improvvisata agitazione. Anzi, talvolta è ancora peggio, perché spesso si tratta di atti inutilmente costosi.

Si va da una deliberazione di Giunta, che dà incarico a un avvocato, perché rappresenti il Comune in una lite giudiziaria, a un'ordinanza, che dichiara “non potabile” l'acqua in più zone del Paese; dalla diffida ai proprietari dell'area Micciché a quella ai proprietari legittimi delle vecchie poste; dalle ordinanze volte a fermare i pochi coraggiosi, che vogliono costruire e creare posti di lavoro, a quelle sindacali, che più correttamente dovrebbero chiamarsi proclami in cerca di consenso.

È come se al Comune fosse in corso un'orgia di pseudo decisioni, accompagnata da un delirio di onnipotenza, simile al viagra nelle orge erotiche.

Se soltanto si riflettesse un poco, ben altri sarebbero i contenuti di queste ordinanze, determinazioni e deliberazioni.

Nel caso degli incarichi legali, non sarebbe meglio attenersi all'antico adagio meglio un accordo magro che una lite grassa?

E nel caso dell'acqua potabile non sarebbe bene che il Sindaco, nella sua veste di ufficiale del Governo e quindi di garante della salute pubblica, avocasse a sé la gestione della rete idrica e la smettesse di scrivere allarmati SOS al Presidente della Regione e al Prefetto, ai quali dovrebbe soltanto comunicare che, visti i risultati da loro ottenuti, sarà egli il nuovo gestore?

Presto sapremo ( una il 9 prossimo) a quali danni andremo incontro per le ordinanze avventate di fermo lavori, che fanno il paio con la lentezza nell'esame delle richieste di autorizzazioni, anche nel caso in cui esse riguardano necessità di sistemazione di una piccola abitazione per due vecchi pensionati (vi dice niente il recente episodio dei due vecchietti di via Vanni?). Non ne parlo, perché preferisco aspettare le sentenze.

Continuare non serve, perché ormai è diffusa la convinzione che questa Amministrazione, nella sua parte politica e in quella burocratica, agisce come agisce il veleno del cobra: blocca la trasmissione nervosa, la respirazione e la circolazione del sangue, causando la morte in pochi minuti. Ciò che ci si chiede è: quanto resta di vita a questo Paese, se continuerà questa Amministrazione?