Proviamo ad aprire piuttosto una pagina bianca con le armi della Informazione per la Informazione

Ritratto di Pino Lo Presti

9 Giugno 2014, 05:50 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Aderisco in ogni caso al lutto ...

 

 

1) - Ricordiamoci però intanto che una “pagina grigia” in tema “di cultura della informazione on-line” viene tutt’ora scritta dagli stessi operatori quando ci si fa scrupolo, con puntiglio e con zelo, di “non-informare” sulla esistenza di altri siti on-line di informazione ed opinione, perdurando, con puntiglio e con non stancato zelo, nel non volerli neanche nominare, fosse anche solo un "vezzo";

Che un’altra pagina grigia, sullo stesso tema, viene scritta quando un operatore del ramo denuncia una limitazione del diritto di cronaca, da parte di un Amministratore, su questioni di interesse pubblico e chiede ad alta voce, agli altri operatori dello stesso suo ramo, di fare sentire la loro, nell’interesse della Informazione, ed è invece solo silenzio.
(22 settembre 2012, in "Ma la stampa deve essere invitata e da chi?" - http://www.qualecefalu.it/node/892);

Che ancora un’altra viene scritta quando, analogamente, nessuno sembra interessato a “... un tavolo (tra Amministrazione ed operatori della informazione - n.d.r.) che studi migliori strumenti per la circolazione e produzione delle informazioni ...”
(3 giugno 2013, in “Migliorare la comunicazione si può” - http://www.qualecefalu.it/node/2368).

Un’altra ancora quando non si presta la dovuta attenzione - come è a me personalmente accaduto -, pubblicando la notizia della formulazione, da parte della Magistratura, di una ipotesi di reato, nel non-riportare il nome per esteso delle persone più deboli coinvolte
(17 marzo 2014, "Cefalù - L'ombra del voto di scambio sulla elezione del Sindaco Lapunzina" - http://www.qualecefalu.it/node/8925)

Un’altra ancora quando un operatore del ramo denuncia una limitazione del diritto di cronaca, questa volta con l’intimidazione della forza, da parte di un gruppo di energumeni, ed è invece solo silenzio.
(4 giugno 2014 in "Clima pesante a Cefalù - “Non ti muovi da qui finchè non cancelli le foto”!"  - http://www.qualecefalu.it/node/11221)

Sarebbe certo una pagina non grigia ma nera, nella storia della nostra città, in tema di “cultura della informazione on-line”, quando si usasse di un fatto discutibile, ma legittimo, come pretesto per dare “una spallata politica” ad un qualsiasi Sindaco in nome della “Informazione” quando di essa, della sua qualità, del suo miglioramento sul piano etico e normativo, non importasse niente a nessuno!



2) - Certamente i modi del nostro attuale Sindaco di intendere la comunicazione con la città sono discutibili; ne abbiamo già parlato e ne parleremo a lungo ancora.
Tuttavia l’abitudine alle telefonate e agli sms, in vario modo “dissuasivi” dal prendere pubbliche posizioni dissenzienti (di cui è stata data prima nota già il 31 maggio 2013 su Cefalunews e di recente rilanciata da Cefaluweb), resta una questione che attiene alla sfera personale dei rapporti; almeno fin tanto che non vi siano contenuti elementi di rilevanza penale. 
Cercare di contenere - agendo sul piano diretto e personale - le voci del dissenso, d’altra parte, non credo sia un esercizio in cui non si siano cimentati anche i precedenti sindaci; certo, data la particolare simbiosi che l’attuale primo cittadino ha con gli strumenti della telefonia, mai come ora, probabilmente, tale esercizio ha raggiunti picchi così alti.

Anche l’uso dello strumento della querela - previsto a garanzia della onorabilità di ogni cittadino - non vedo come possa essere interdetto a qualcuno solo perchè Sindaco. Sarà la Magistratura a valutare, quando vi si ricorra, la presenza di elementi che la giustifichino o meno.

Se gli opinionisti e gli operatori, in vario modo, della Informazione hanno tutto il diritto di provare a “condizionare” con la libera espressione delle loro opinioni, spesso sferzanti, l’operato di un Amministratore attraverso i loro legittimi strumenti (tra i quali talvolta anche le denunce alla Magistratura), non vi è ragione per la quale lo stesso non possa fare un Amministratore nei loro confronti; la intimidazione è tutt’altro!

Non mi sembra, ad oggi, che null’altro si contesti all’attuale Sindaco se non lo stile usato!

Uno strano stile, nessun infatti come lui i ci tiene ad accreditarsi come sempre disponibile al dialogo ed all’ascolto con tutti, e a parlare, in dichiarato spirito di trasparenza, di quello che ha fatto, fa e soprattutto intende fare (tant’è che nessun altro come lui ha prodotto un così alto numero di Comunicati - sebbene tipo ed. “Luce” -, e si è persino aperto ad un incontro, più o meno periodico, nel suo Gabinetto, con la “stampa” locale, da molti però disertata); eppure, nello stesso tempo, ha dato e da a molti l’impressione invece di “dare confidenza a convenienza”, così da troppo spesso evitare di rispondere ad alcuni nel merito di questioni importanti mentre lo si vede impegnato invece a dilungarsi con altri nel dar conto di facezie; come ha dato e da l’impressione spesso di giocare con le molte parole per coprire mezze verità se non proprio bugie; o come, a fronte di una incredibile sua presenza ad ogni manifestazione, iniziativa, inaugurazione, ed all’immancabile discorso, dia l’impressione invece di non essere affatto chiaro, alla fine, su quale sia la sua politica, la sua “visione” della città, la strategia delle sue alleanze, o cosa accade all’interno degli uffici.

Ciascuno ovviamente risponde di fronte alla opinione pubblica del proprio stile, ma ha senso fare uno sciopero contro qualcuno per una questione di stile?

Se passasse questo, anche il Sindaco allora, a sua volta, sarebbe autorizzato a fare “sciopero passivo” (non emettendo più comunicati, non concedendo più incontri ed interviste) nei confronti di giornalisti e di blogger locali - come peraltro già ha fatto e fa - per il loro “stile”!

 

3) - Non voglio però credere, in ogni caso, che l’innegabile disagio avvertito in questa nuova sindacatura derivi solo dallo sconcerto per il personale e un po’ raffazzonato stile dell’attuale Sindaco.
Nonostante tutto voglio credere che per la più parte quel disagio derivi piuttosto da una accresciuta richiesta di trasparenza ed informazione, finalmente maturata nella città negli ultimi anni, attraverso la crescita dei siti telematici.

Se così davvero fosse, più che una manifestazione solitaria di scandalo per “quello stile”, converrei che sarebbe più utile per la Informazione (e non per una eventualmente lotta politica) una manifestazione solidale delle forze, unite nella proposta di un adeguato aggiornamento degli strumenti normativi - ad esempio degli accessi agli Atti -, del codice deontologico degli amministratori e degli operatori della informazione, cioè di una “carta dei diritti della informazione” che preveda ad esempio quello di un Comitato di registrare un proprio incontro con il Sindaco, quello di un operatore della informazione accreditato di poter seguire un qualunque incontro del Sindaco con gruppi, associazioni, categorie, comitati etc... che trattino di fatti di interesse pubblico, e tanto altro di direttamente utile alla crescita della libertà di informazione e quindi della formazione ed espressione della opinione; un qualcosa che resti anche quando avremo un altro Sindaco (forse peggiore, chissà!); il tutto auspicabilmente all’interno di un aggiornato Statuto Comunale che preveda anche la figura di un Garante, nei confronti di eventuali futuri altri aspiranti demagoghi e dittatori, e cioè la reintroduzione del Difensore Civico!