Cerimonia alla Sala delle Capriate in occasione dei 50 anni di attività del pittore Giuseppe Forte

Ritratto di Pino Lo Presti

19 Giugno 2014, 22:18 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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E’ stato detto tanto in tanti anni, nelle tante occasioni in cui il prof. Forte ha partecipato ai cefaludesi i frutti della sua prolifica produzione.
Oggi, un libro-catalogo raccoglie una sintesi della sua produzione e i testi critici più significativi di 50 anni di attività.
Ieri il mondo della cultura cefaludese  si è fermato per rendergli omaggio con analisi, racconti, aneddoti, considerazioni sulla sua opera e sulla sua persona.
Aggiungere altre parole, oltre quelle della stringata cronaca, ci sembra quindi vuoto esercizio di retorica.


Il Sindaco ha espresso il suo apprezzamento per questa doverosa iniziativa di omaggio ai 50 anni di attività del pittore G. Forte

Ha detto: “in questi anni, G. Forte, attraverso le sue opere, ha saputo cogliere l’essenza più vera e l’animo più autentico di questa città e dei suoi abitanti”.
Ha parlato di simbiosi, di cordone ombelicale di “animo umano che diventa tutt’uno con l’animo della città”, e della sua instancabile opera di ...

“... diffondere le bellezze di Cefalù, attraverso le sue opere, facendo innamorare della nostra terra coloro che le ammirano”.

La consulente al Turismo, Angela Macaluso, regista della serata ha dunque presentato il documentario di Alberto Culotta su questi 50 anni di attività di G. Forte



 

E’ stata quindi la volta dell’ass.re alla Cultura, Antoniella Marinaro che ha parlato di un artista che “ha avvertito prepotentemente l’esigenza di rendere immortale, attraverso le sue opere, la sua amata città, Cefalù - che ben può essere considerata la sua musa ispiratrice -, raccontandola attraverso un percorso lungo 50 anni, fermando nel tempo luoghi ed emozioni, regalando alle nuove generazioni la commozione di conoscere un mondo a volte perduto, ed educando alla convinzione che tutti siamo chiamati responsabilmente a prendercene cura per preservarne la bellezza.

Antonio Barracato ha letto una sua poesia appositamente dedicata al prof. Forte

il testo della poesia di Barracato    

                                                                                                                                
La consulente Macaluso ha parlato di “una città di grandi artisti, di cui abbiamo sempre avuto modo di parlarne, di farli esprimere e soprattutto di metterli in evidenza”!

Tra questi, un ricordo ad  A.Di Francesca di cui la prof.sa Gallà ha letto un brano dedicato a G. Forte, in risposta ad una Tela dall’autore a lei, in vita, a sua volta dedicata.

La Macaluso ha poi presentato il documentario di A. Barracato, in cui Maria Teresa Rondinella intervista l’artista nel suo studio

Il Prof. Antonio Franco
Ha spiegato perchè possa essere definito “il Pittore di Cefalù”, un uomo, un artista riconosciuto e amato da tutti per il suo servizio e il suo prestigio degni di essere associati al Nome della comunità.

La Macaluso ha letto uno scritto inedito del prof. Michele Cutaia, primo recensore di Forte, di cui ha poi, negli anni, seguito l’iter formativo scolastico ed artistico.
Si parla di “drammatica visione esistenziale ... sopratutto nelle esperienze grafiche ... fluttuanti verso una visione pessimistica della vita da cui emergono improvvisi squarci di sereno ottimismo”.
E si evidenzia come negli ultimi anni “da una visione, su cui indugiava in passato un’insidiosa impalpabile oscurità, si sprigionasse un generoso acquazzone spazzando via quella ... fuliggine... svelando alla luce una natura come tutti vorremmo splendida ed incontaminata”!

il prof. M. Cutaia   

la prof.ssa R. Gallà

La prof.ssa Rosalba Gallà
Erudita ed articolata, ricca di spunti, la relazione della prof.sa Gallà, di cui riporto un passaggio riguardante le “nature morte”:
forme e figure che non sono quelle classiche della natura morta ma un enigmatico accostamento di vasi, frutti, sculture ... che da l’idea del rebus, una soluzione da scoprire, da indovinare...
Ha parlato della sua produzione come  di un libro dal titolo “Cefalù c’era una volta, una fiaba da consegnare ai bambini perchè possano custodirla per il futuro, ma le fiabe”  - ha aggiunto - “sono fuori dalla dimensione tempo, appartenendo a quella del mito”.
Ha parlato di “Cieli, nuvole, eterei intrecci celesti” e ha letto una poesia di Antonino Cicero sulle nuvole viste dai bambini:
non c’è nuvola che possa correre senza uno sguardo ad aiutarla da quaggiù ...
Nuvole che”, in G. Forte - ha aggiunto la Gallà -, “si trasformano in un gabbiano entrambi simbolo di libertà, un gabbiano che vola su in libro aperto con un messaggio di M.A. La Grua Città senza giornale, città muta”.
Paesaggi di una “terra di mezzo, figure umane sofferenti che si interrogano sul senso della esistenza, prigioniere di ricordi, incapaci di guardare oltre”:

La Macaluso ha sottolineato infine come le sue opere siano giunte sino in Cina, per uno scambio culturale.
Sono rimasti entusiasti dalla espressività di questa città che si vede proprio attraverso le sue opere; si capisce la bellezza, attraverso le sue opere, di questa nostra splendida città".
Quindi, non disconoscendo una qualche propria deformazione professionale, ha, infine concludendo, rivolto al professore un sentito simpatico grazie per il marketing gratuito a questa città!

L’artista ha infine ringraziato davvero tutti, non ultimo l’eterno giovinetto Italo Piazza, sempre pronto a contribuire, in qualsiasi ruolo, ad ogni iniziativa culturale e l’arch. S. Culotta per l’allestimento della mostra alla Santa Caterina.

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La mostra