Le strade del nostro centro storico sempre più cortili di pertinenza delle attività commerciali

Ritratto di Pino Lo Presti

27 Giugno 2014, 03:26 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Scorrendo il Codice della Strada, leggiamo che i provvedimenti per la regolamentazione della circolazione sono emessi dagli enti proprietari della strada, attraverso gli organi competenti - nel nostro caso il Sindaco - con ordinanze motivate, e rese note al pubblico.

Leggiamo che una zona rimozione può essere istituita nelle strade e nei tratti di esse in cui con ordinanza dell'ente proprietario della strada sia stabilito che la sosta dei veicoli costituisce grave intralcio o pericolo per la circolazione stradale
 
Leggiamo inoltre che i casi in cui da tale Ente la circolazione e la sosta possono essere temporaneamente sospese, previa apposita Ordinanza, sono vari. In genere si tratta di casi in cui può essere messa a rischio la incolumità pubblica (manifestazioni, lavori pubblici e privati), ovvero di casi in cui è richiesta la manutenzione delle strade.

La nostra lettura non si è inoltrata più di tanto ma diamo per scontato che siano previsti anche quei casi in cui un privato, per lo svolgimento di particolari iniziative (fiere, mercati, promozioni, etc...) possa richiedere la interruzione temporanea della circolazione e/o sosta su una intera strada o piazza o per un loro tratto.

- si chiude una strada per fare consumare qualcosa ad una dozzina di clienti di un bar, durante una partita di calcio?  -

E’ evidente che sia proprio per evitare arbitri e abusi, in danno dell’interesse pubblico a favore di privati, che la Ordinanza sindacale o la Delibera di Giunta, con la quale si corrisponda ad una tale richiesta, debbano essere motivate.

In tale avviso manca però qualsiasi riferimento al dovuto specifico provvedimento sindacale che motivi la chiusura della strada, e il divieto di sosta, e ancor più la rimozione, né di tale provvedimento vi è traccia presso l’Albo Pretorio del Comune.

Siamo dunque di fronte ad un “falso” messo su da uno spregiudicato esercente privato per le proprie convenienze commerciali, in dispregio al diritto di transito dei cittadini autorizzati a circolare nella Ztl ...

- non sarebbe la prima volta (questa è via N. Botta) -

... o, ad un caso, non meno grave, di pressapochismo e dispregio per le procedure da parte del Comando dei Vigili Urbani, compiuto nello slancio di venire incontro alle esclusive esigenze private di un esercizio commerciale, il quale magari non ha neanche formalizzato al Sindaco ed ai Vigili Urbani la richiesta di un tale provvedimento?

O, peggio, è bastata forse, per tutti, la sola autorizzazione verbale del Sindaco? Non ci sarebbe da stupirsene!

Non mi pare che, anche in questo caso, abbia prevalso il principio della Trasparenza e del Rispetto delle Regole!

Resta, ad ogni modo, politicamente significativo che ancora una volta, nel nostro centro storico, sia confermata la propensione a trasformare le strade da infrastrutture indispensabili alla primarie ragioni di sicurezza e di circolazione dei cittadini, a cortile, zona di pertinenza delle attività commerciali; un disegno culturale iniziato nel periodo Vicari, proseguito con esitazione da Guercio (se non nell’ultima fase), e, con diligenza e determinazione, ripreso, in piena sintonia ideale e di spirito, da Lapunzina.