"Paolo & Francesca 2014"

Ritratto di Giuseppe Maggiore

10 Dicembre 2014, 21:27 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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"PAOLO  &  FRANCESCA 2014"

 

"Conversazione a due, udita alla fine della scorsa estate in Piazza Duomo mentre, sceso appositamente da campagna, mi trovavo lì in attesa di un idraulico che mi avrebbe consegnato un preventivo per dei lavori, che, da qualche tempo, vuoi per indisponibilità del tecnico stesso, vuoi per la mia, non erano stati ancora eseguiti.

Il testo, recepito in un misto di vernacolo e di lingua, lo riporto qui in italiano per una sua migliore comprensione"                                                                  

Di solito, quando ho in mente un soggetto e mi appresto a scriverne la sceneggiatura, mi capita di "porger l'orecchio" (frase eminentemente di stampo leopardiano) a discorsi, a battute, a motti altrui captati così, per caso, durante il mio immergermi nel caos cittadino.

Così quella sera, aspettando d'incontrare colui (Tecnico che poi non venne, come spesso avviene negli appuntamenti nostrani, e che l'indomani, con notevole ritardo, mi telefonò adducendo come scusa per non esser venuto che era stato imprevedibilmente trattenuto dalla laboriosità del lavoro che stava effettuando e che non mi aveva potuto telefonare perché si accorse che il suo telefonino era scarico), mi attardai ad aguzzare le orecchie assorbendo i discorsi della gente.

Perché, in fondo, gli spunti, le impressioni, le sensazioni, colti imprevedibilmente fra la folla, sono i migliori incentivi deputati ad aiutarti a trasferire la vita vera sullo schermo; e non esclusivamente la fantasìa. E poi, a sentire i dialoghi della gente, già un film è bell'e fatto!

 

*********

 

Lui non è più di primo pelo; ma non lo dimostra granché. Veste casual e si amalgama con la fauna giovanile.

Lei ha parecchi anni meno di lui; è spigliata, moderna, col viso angelico e pulito: la tipica ragazza bene in cerca di emozioni.

Stanno fermi nel luogo frequentato, sulla strada, e frangono l'andirivieni fluttuante della corale passeggiata serale. Dialogano con tono moderato e, a tratti, sommesso; ma i loro occhi, i loro sguardi, i motili atteggiamenti microfisionomici, dicono di più delle parole. Sicuramente c'é del tenero, fra loro.

Lui la fissa per qualche istante, intensamente; poi la stuzzica, con malizia.

" Mi dai un bacio?...."

"...Qui?...In mezzo alla strada?..."  si stizzisce lei.

" E anche quando?..."

" Qui no!"

" E dove, allora?..."

"..Poi, quando saremo soli.... da qualche parte..."

" Perché no, adesso?..."

" Te lo debbo proprio spiegare?..."

" Ti vergogni della gente!"

" Non è un motivo valido?"

" Si e no...oggi si baciano tutti, in pubblico. I tempi sono cambiati, fortunatamente....E poi non si tratterebbe d'altro che di un bacio delicato..... Io ti vorrei baciare solo il lobo dell'orecchio..."

"...Solo?...Mi stranizzi!"

" Perché? "

" Perché ti conosco.."

"...Bé, veramente....Poi vorrei passare alle guance...,"

" Ecco, vedi?!"

"..Si, ma non mi fermerei lì..."

" Ah, no?.."

" No....scenderei quasi subito allo spigolo delle labbra..."

" Ecco, ci siamo!...Lo sapevo!..."

"...Per poi...baciarti sulle labbra...Reagiresti?..."

" Il fatto è che io ci potrei anche stare!..."

"Certo che ci staresti, altrimenti che donna sei?!..."

"...Ma gli altri...gli altri ci guarderebbero!..."

"..E mi invidierebbero! Perché ti desidererebbero tutti! "

"..Credi?..."

" Certo! "

"...E non ne saresti geloso?...Cosa faresti allora?..."

" Li lascerei guardare! "

" Quindi, non ti arrabbieresti nemmeno?..."

" Non credo....Mi farebbe piacere, anzi.."

" Che sfacciato che sei!....Comunque ci credo con molte riserve...E poi, che vorresti ancora da me?..."

"...Non lo immagini?..."

"...Ma tu...dimmelo lo stesso..."

"..Ti porterei in quel portone..."

"...In quale? "

"In quello proprio dietro di te.."

" Ma lì c'é il Municipio!..."

" E con questo?  A quest'ora è deserto "

" Ma la porta è chiusa, non lo vedi?..."

"..Bé, allora in quell'altro.."

"..Ma...ma lì ci sta mia zia!.."

" E allora in quello a destra "

"..Lì?...Ma lì ci sta mia cugina.."

" Maledizione! Ci sta tutta la tua famiglia in questo posto? "

" No, soltanto i miei parenti...Che vuoi, ne ho tanti..."

" Che iella!...Potremmo andare in un portone di un'altra via..."

"..Si...ma se scende o entra qualcuno?....Non è meglio nella tua macchina?..."

" Non è possibile..."

"..Non hai le chiavi?..."

"No, l'ho portata proprio oggi dal meccanico. E' guasta...."

" Potremmo andare sulla spiaggia, allora..."

" Sulla spiaggia? No...A quest'ora, con questo venticello frizzante mi sentirei bloccato..."

" Bloccato!....Ci penserei io a riscaldarti!..."

" Non ne dubito...Ma una polmonite si fà presto a prenderla..."

" Dai! La polmonite!...Prima eri tutto un fuoco...Ora ti vai raffreddando...Accampi scuse banali, mi pare..."

" Scuse? Sono sempre un fuoco! Ma con la salute non si scherza!..."

In quella passa una bionda procace, sinuosa e in jeans, da tutti intesa "Boccad'oro", evidentemente per qualche ben plausibile motivo. Si ferma.

" Ciao, come si va? "

" Bene. E tu? " risponde lei.

" Anch'io, grazie ".  Boccad'oro si rivolge a lui  "..E tu, non mi dici niente?.."

Lui la guata con malcelato fastidio; come si possano osservare i cavoli a merenda.

" Cosa ti dovrei dire? "   sibila, tagliente.

" Se stai bene o no..."  insiste Boccad'oro.

" Perché, non si vede? "

"..Ah, bé, ho capito....Che fate? Vi fermate qui o facciamo due passi assieme?...Potremmo...."

Lui non le dà il tempo di continuare; la interrompe di getto.

" Ci fermiamo qui! Lei.."  e addita la sua compagna  "..deve salire su, da sua zia, che non sta bene..."

" Quand'é così!...Santa serata, allora..."

" Che vuoi farci..."  ribatte lui  "..A ciascuno le sue pene "

" Va bene, non propongo niente e me ne vado..."

" Saggia decisione..."  approva lui senza tante cerimonie.

" Ho capito che son di troppo..."  conclude Boccad'oro "..Ciao a tutti e due..."

" Ciao "

" Ciao "

" Che pezzo di gesso!..."  fà lui " Quasi quasi non se ne andava più!.."

"..Però, gliel'hai fatto capire.."  si preoccupa lei  "Non vorrei che si dovesse offendere..."

" Che te ne frega? E' una ragazza impicciona! Mette bocca dappertutto!....Dunque, questo bacio me lo dai, si o no?..."

"..Dov'eravamo rimasti?... s'informa lei.

" Al poi, dopo il bacio sulla bocca "

"..Ah..al poi...Eravamo già lì?.." 

" Eccome no! "

"..Lo sai che ti dico, allora?...Vieni..andiamo a casa mia..."

"..Come, a casa tua?..." si meraviglia lui " In quel portone, no, perché ci sta tua zia; in quell'altro, nemmeno, perché ci sta tua cugina; nel terzo, neanche a parlarne, perché qualcuno ci può vedere e, a casa tua, invece, si? Non ci stanno i tuoi genitori? "

" No. Sono andati a Palermo, ad un concerto sinfonico..."

" Viva la Pasqua! E poi dicono che la musica classica non serve a niente! "

" Chi la dice questa stronzata?! " sbotta lei, scandalizzata.

" Gli stronzi, naturalmente "  l'acquieta lui.

" Andiamo a casa mia, allora..."  conclude lei.

" Andiamo!.."

A questo punto, mano nella mano, si allontanano e si perdono fra la calca..

 

(Io, è più di sessanta minuti che aspetto e già ne ho le tasche piene: al diavolo i riparatori e le riparazioni da fare. Ormai è l'ora di cena e trattenermi ancora mi sembra idiota; poi, non voglio nascondere che un certo languorino comincia  impertinentemente a farsi sentire all'epigastrio. Me ne vado anch'io.

Me ne torno in campagna fra le fresche serotine frasche!).

                                                                                      Giuseppe Maggiore