Il 22 gennaio 2015, un'assemblea per discutere della paralisi del settore edile

Ritratto di Quale Cefalù

21 Dicembre 2014, 10:14 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente “la lettera ufficialmente trasmessa al Signor Sindaco di Cefalù, contenente l'invito a lui rivolto e per conoscenza all'Assessore all'Urbanistica e al responsabile dell'Ufficio Tecnico, a partecipare ad una assemblea che si terrà il 22 gennaio 2015 alle ore 15 presso l'Aula Consiliare del Comune di Cefalù, per trattare delle problematiche che riguardano la paralisi del settore edile prendendo spunto dalle "opere minori" e non solo, che si imbattono nel muro della burocrazia più stringente che provoca danni economici e sociali non indifferenti. La richiesta avanzata, a firma di numerosissimi tecnici e di imprese edili, che testimonia un evidente stato di disagio, è finalizzata ad un incontro utile ad aprire un dialogo propositivo con l'Amministrazione per affrontare, con carattere di urgenza, le problematiche del settore. Al contempo si auspica una opportuna semplificazione di talune procedure per consentire un rapido rilancio dell'economia locale e di settore.”

 

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI CEFALU'

e.p.c. ALL' ASSESSORE ALL'URBANISTICA DEL COMUNE DI CEFALU'
e.p.c. AL RESPONSABILE DELL'UTC - SETTORE EDILIZIA PRIVATA DI CEFALU'

 

LO STATO DI CRISI GENERALE HA COLPITO L'ECONOMIA LOCALE E NELLO SPECIFICO IL SETTORE DELL'EDILIZIA CHE IN PARTICOLARE SUBISCE ANCHE L'ATTUAZIONE DI PROCEDURE A DIR POCO RESTRITTIVE.
SI INVITANO LE FIGURE IN INDIRIZZO A PARTECIPARE AD UN'ASSEMBLEA STRAORDINARIA CUI INTERVERRANNO GLI OPERATORI DI CATEGORIA AL FINE DI DETERMINARE, NEL PIU' BREVE TEMPO POSSIBILE LE SOLUZIONI DA PORRE IN ESSERE PER CONTRASTARE E SUPERARE L'ATTUALE CONTESTO DI DECLINO.

 

Da troppi anni ormai il settore dell'edilizia è in crisi: si sono persi tanti posti di lavoro e gli investimenti sia pubblici sia privati sono notevolmente calati. Attualmente le attività edilizie sono indirizzate per lo più verso il patrimonio immobiliare esistente e non senza difficoltà, considerata la pessima situazione economica generale.

Per questa ragione, una folta rappresentanza costituita da tecnici liberi professionisti appartenenti a vari Ordini professionali, da titolari e tecnici di imprese edili, ha partecipato ad un incontro autoconvocato presso l'Aula Consiliare del Comune di Cefalù per discutere di dette problematiche comuni.

Dall'incontro è emerso che in aggiunta alle citate avversità economiche di carattere generale, i tecnici liberi professionisti, come se l'attuale stato di crisi non bastasse, si ritrovano a fare i conti con richieste, da parte dell'Ufficio competente, sempre più stringenti a fronte di richieste inoltrate inerenti comunicazioni/autorizzazioni per l'esecuzione di opere interne o di manutenzione, cambi di destinazione d'uso, l'avvio di attività commerciali, la manutenzione delle cappelle cimiteriali, ecc ....

È chiaro che il problema fondamentale sta anzitutto nella mancanza di uno strumento urbanistico adeguato e nella complessità delle leggi e dei regolamenti, in quella giungla normativa che rende costosissima e faticosissima qualsiasi attività economica, che distrugge la produttività e scoraggia inevitabilmente non solo l'iniziativa imprenditoriale, ma anche il lavoro a tutti i livelli.

Se però alla legislazione pletorica e spesso contraddittoria anche a causa dell'aggravante fenomeno della legislazione concorrente, si affianca, da parte degli Uffici preposti, il bisogno di "legiferare" ulteriormente che si sostanzia in interpretazioni cavillose piuttosto che in un'azione di guida orientata al superamento degli ostacoli che si frappongono fra la buona intenzione di investire e la possibilità di farlo, il risultato è pessimo: animi esacerbati e finanze distrutte.

Ciò genera inesorabilmente uno stato di esasperazione che comporta la quasi impossibilità di avere rapporti ordinari con la committenza la quale, da un po' di tempo a questa parte, si vede recapitare diffide ad eseguire lavori o atti simili da parte del Comune.

In sostanza, o si cambia strategia o "si muore": si muore d'inerzia.

Per superare l'attuale fase recessiva ognuno è chiamato a fare la propria parte, in tutti i settori.

Nessuno escluso. Il rilancio dell'economica e dell'occupazione non è in sintonia con l'imperante "cultura del no".

L'attualità registra un'incertezza e una lentezza nelle procedure amministrative che inevitabilmente conduce ad un aumento spropositato del numero di pratiche sospese e ad un ritardo nel conseguimento del risultato finale.

Ma non per questo ci si può esimere dal trovare, insieme, soluzioni condivise utili al rilancio del settore edile.

Proprio da ciò scaturisce l'invito, a partecipare all'assemblea, a tutti gli operatori del settore edile i quali, dando il proprio apporto, contribuiranno a stilare un documento contenente quelle richieste ritenute inderogabili al fine di pervenire alla soluzione delle problematiche espresse che, si auspica, possano essere di aiuto al superamento dell' attuale stato di crisi.