Un Presidente per un Comitato inesistente

Ritratto di Angelo Sciortino

13 Luglio 2015, 09:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Senza minimamente dubitare della correttezza dell'ingegnere tedesco Peter Bornheimer né del suo sacrosanto diritto-dovere di partecipare alla vita pubblica del Paese, che lo ha voluto suo cittadino onorario, e senza dubitare neanche della sua volontà di dare un contributo attivo al suo rilancio, non riesco a mettere in sordina le tante perplessità, che la sua nomina a presidente del Comitato per i festeggiamenti del SS Salvatore sgorgano spontaneamente nella mia mente.

Intanto, il fatto che la notizia data dall'Assessore alla cultura con un panegirico del nominato, ma non con i nomi degli altri membri del Comitato, lascerebbe supporre che l'ingegnere Peter è stato nominato presidente di un comitato inesistente. Questo, comunque, fa parte del modo d'agire di questa Amministrazione e non mi meraviglia.

Dove, invece, rimango perplesso e meravigliato, è laddove non si chiarisce che il neo presidente ha recentemente acquistato quote di un albergo sul Lungomare, la cui costruzione era stata bloccata da una inopinata decisione dell'Amministrazione, annullata poi da una sentenza del TAR, che disponeva una nuova trattativa con il Comune, per raggiungere un accordo sul come dovessero riprendere i lavori. Il neo presidente aveva proceduto all'acquisto di alcune quote della società, insieme a un altro imprenditore di Cefalù, dopo la sentenza del TAR e quando le trattative con il Comune non erano ancora cominciate.

Un investimento milionario, al quale auguro successo. Esso potrebbe rappresentare un esempio di rinata fiducia nell'economia turistica di Cefalù. A condizione, però, che la nuova società non venga impastoiata dai cavilli della burocrazia comunale, com'è accaduto con la precedente.

Nulla di strano, sotto questo aspetto, che l'ingegnere Bornheimer sia disposto a dimostrare il suo amore per Cefalù e non soltanto per il proprio profitto, sostenendo l'organizzazione e alcune spese per la festa del SS Salvatore. Questo gli consentirebbe di trattare con l'Amministrazione e con la sua burocrazia con il sostegno della simpatia acquisita presso l'opinione pubblica.

Tutto ciò non avrebbe avuto nulla d'illegittimo e d'illegale, se l'Amministrazione avesse provveduto alla nomina del neo presidente con maggiore trasparenza, senza i panegirici dell'Assessore e, soprattutto, contemporaneamente con la nomina degli altri membri del comitato.

Procedendo così come s'è proceduto, si è lasciato adito al sospetto che forse il professor Pitruzzella, garante del mercato, avesse ragione quando dichiarava, proprio tre giorni fa, che “Oggi in Italia la legge interviene solo quando effettivamente il contrasto fra gli interessi pubblici e quelli del singolo che ricopre incarico di governo è già emerso concretamente. Con in più l'aggravante della difficoltà di provare tale conflitto”. E auspicava, dopo questa dichiarazione, che in Italia dovremmo avere una legge sul “conflitto d'interessi” proprio come quella del Regno Unito. La severità di tale legge ha quasi fatto scomparire in Inghilterra persino il sospetto che esso possa verificarsi. In Italia no e a Cefalù meno che mai. In fondo, perché preoccuparsi se le nostre decisioni, le nostre nomine e altre cose simili fanno sorgere il sospetto di possibili conflitti d'interesse, se la legge è italiana e non inglese?!