In mano a chi il Parco delle Madonie?

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Agosto 2015, 13:31 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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E a che serve realizzare i progetti, se nel progetto c'è già abbastanza godimento?” diceva Charles Baudelaire. Questo è quel che sicuramente hanno pensato i sei Sindaci, che hanno votato per l'elezione delle cariche del Parco delle Madonie. In fondo essi hanno proceduto all'elezione, non discutendo prima di quale sviluppo si vuole per il Parco. Il loro solo progetto è sembrato quello di eleggere rappresentanti senza un progetto. È bastato ai sei Sindaci (contro nove assenti!) questo loro personalissimo progetto, perché esso ha dato e dà abbastanza godimento a politici, che non sanno più che cosa significhi amministrare un bene pubblico. A loro interessa soltanto occupare con i propri giannizzeri quante più poltrone.

E sì che di progetti per il Parco dovrebbero farsene tanti! Ma si tace, anche da parte delle Istituzioni regionali e soprattutto da parte di quell'Assessorato all'agricoltura e alle foreste, che ne avrebbe l'obbligo istituzionale. Nel silenzio più totale, quindi, parlano soltanto i cinghiali con il loro grufolare fra la macchia mediterranea.

Grugniscono, questi cinghiali, e il loro grugnito somiglia al farfugliare mistificazioni varie di molti Sindaci, dimentichi del grande ruolo che i loro Comuni sono chiamati a esercitare, per difendere sia il loro territorio e ancor più la democrazia. Non mi stancherò mai di ripetere le parole di Tocqueville “uno Stato può darsi libere istituzioni, ma senza comuni autonomi esso non possiederà mai lo spirito di libertà”. E dov'è mai l'autonomia dei nostri Comuni, se i loro Sindaci vi abdicano, per dare poltrone? Solo e soltanto per premiare i loro “fedelissimi”?

Il bello è che di fronte a questo deficit di democrazia e di competenza, un partito che si dichiara democratico si rallegra! Forse perché, come diceva Baudelaire, nel suo progetto di occupazione delle poltrone c'è già abbastanza godimento!

Ebbene, godete pure, ma sappiate che i cittadini, e fra essi anche quelli vostri elettori, soffrono e sono destinati a soffrire ancora di più.