Che cos'è la querela intimidatoria?

Ritratto di Angelo Sciortino

22 Settembre 2015, 19:13 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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In un paesino della Bassa Bergamasca il sole era tramontato da alcune ore, quando squillarono i telefoni di servizio dei quattro assessori comunali. Il sindaco li convocava urgentemente per mezzanotte.

I quattro rimasero basiti, ma ubbidirono al richiamo, pensando che forse la comunicazione del sindaco era importante per la vita del paese, che in quel momento viveva uno dei suoi momenti più difficili sia finanziariamente e sia socialmente.

A mezzanotte in punto si ritrovarono nella stanza del sindaco i quattro assessori, il segretario comunale, un avvocato e lo stesso sindaco. Questi, dopo i saluti, comunicò la ragione della convocazione: bisognava autorizzare la spesa per sostenere la presentazione di una querela contro un maldicente giornalista, che aveva osato dire che il comune era sospettato di infiltrazioni mafiose, come aveva affermato un giornale nazionale, che si richiamava a una presunta nota del prefetto.

Apertosi il dibattito, parlò uno degli assessori, che valutò negativamente l'intenzione, visto che in quel momento era indispensabile preoccuparsi di più seri problemi del paese. Aggiunse che gli articoli letti sia sul giornale nazionale e sia su quello del giornalista da querelare si sarebbero dimostrati falsi e offensivi, visto che gli amministratori sapevano di non aver mai ceduto se non a interessi legittimi, per cui non occorreva un dibattimento giudiziario per dimostrare ciò che i fatti avrebbero dimostrato.

Il sindaco, però, fu irremovibile, sostenuto dall'avvocato presente e dal segretario comunale. Gli altri assessori rimasero in silenzio e sorridenti, come l'amante di Baudelaire, che cercava di essere affascinante e taceva, come le consigliava il suo amante.

La decisione fu presa all'unanimità e oggi si aspetta il dibattimento.