2,5 miliardi per riportare le ferrovie siciliane a un livello “civile ed europeo”

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28 Febbraio 2013, 20:11 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Arrivano 2,5 miliardi per riportare le ferrovie siciliane a un livello “civile ed europeo”. E' stato infatti firmato dai ministri per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, dal Governatore della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e dall'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti e di Rfi Michele Mario Elia, il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo.

“L'obiettivo - ha spiegato il ministro Barca nella conferenza stampa a Palazzo Chigi - è quello di avere di una ferrovia normale, civile ed europea. Oggi la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo è assolutamente insufficiente, ma è una di quelle di cose di cui si parla in Italia da anni e che attendeva da tempo di essere affrontata”.

Tre i principali risultati previsti dal CIS: una progressiva forte riduzione dei tempi di percorrenza, con un aumento della frequenza e della qualità del servizio fra queste tre importanti aree metropolitane della Sicilia; un miglioramento dell'accessibilità delle aree interne della Sicilia centrale e meridionale ai grandi centri metropolitani; una maggiore efficienza dei nodi ferroviari di Catania e Palermo.

Il contratto interessa 5 macro-interventi per un totale di 14 opere, per la quali, a fronte di un costo complessivo di oltre cinque miliardi di euro.
Questo - nel dettaglio - il costo degli interventi:

  • 1.153,5 milioni di euro a valere su fondi statali;
  • 21 milioni di euro a valere sulla legge obiettivo;
  • 500 milioni di euro a valere sulla riduzione del cofinanziamento statale di cui al Piano di azione e coesione;
  • 517,2 milioni a valere sui programmi comunitari 2007-2013, di cui 280 milioni sul POR Sicilia e 237,2 sul PON "Reti e Mobilità";
  • 217,3 milioni di euro a valere sulle risorse liberate dalla rendicontazione alla Commissione europea dei cosiddetti progetti volano relativi al Programma Operativo Nazionale Trasporti 2000/2006;
  • 17 milioni di euro a valere sulle risorse Fondo sviluppo e coesione.

Altri 2,426 miliardi sono già provvisti di copertura e sono così ripartiti:

  • 383,8 milioni di euro destinati alla linea Messina-Catania per la quale è prevista la progettazione del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania verrà completato il raddoppio dei binari nella tratta che va da Catania Ognina a Catania Centrale, progettato l'interramento della Stazione Centrale e realizzato il raddoppio del bivio Zurria-Catania Acquicella;
  • 823,4 milioni per la linea Catania-Palermo su cui verranno raddoppiati i binari nelle tratte Bicocca-Motta-Catenanuova e Catenanuova Raddusa-Agira, al fine di raggiungere una velocità da 200 km all'ora e di consentire una crescita nella frequenza dei collegamenti. Per quanto riguarda la tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto è prevista la tempestiva realizzazione di uno studio di fattibilità, d'intesa con la Regione Siciliana, per valutare tre soluzioni alternative: 1) riqualificazione della linea ferroviaria esistente; 2) variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; 3) variante di tracciato contigua all'asse autostradale Catania-Palermo;
  • 1.218,8 milioni per interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo e la realizzazione del nodo di Palermo.

Moretti, che ha spiegato le caratteristiche tecniche del progetto, ha osservato che “se dobbiamo fare un collegamento tra grandi città dobbiamo puntare alla velocità, ma anche alla frequenza, perché se il treno non è disponibile in maniera abbondante la gente non lo prende. La Sicilia deve entrare in Europa senza nessun gap negativo. L'obiettivo è quello di completare l'opera entro il 2020”

Soddisfatto Crocetta, che però ha sottolineato l'importanza di mettere in connessione il sistema ferroviario con quello aeroportuale: “Riteniamo fondamentale sviluppare insieme l'accordo. Intanto - ha affermato - incassiamo questo risultato con il sano pragmatismo di chi fa l'amministratore, ma guai se ci fermassimo”.

Nessun cenno al raddoppio Patti e Castelbuono, né a nessun altro intervento sulla linea Messina-Palermo.

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