Le opere di compensazione e le parole, sibilline, dell’ing. Palazzo

Ritratto di Saro Di Paola

1 Dicembre 2015, 12:34 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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L’ing. Filippo Palazzo, responsabile territoriale di RFI,

Foto di Armando Geraci tratta da Cefalùsport

all’inizio del suo intervento nel corso della presentazione del progetto della fermata sotterranea di Cefalù dello scorso 26 novembre, ha detto testualmente:
(http://www.cefalusport.com/Varie2015b/151126_Confernza_Ferrovie/03%20Ing%20Palazzo.mp3)
Questo raddoppio, per Cefalù, avrebbe, da solo, l’esclusivo vantaggio di liberare il territorio dalla presenza della linea ferroviaria.
Esso stesso costituisce compensazione ai disagi che la collettività dovrà sopportare per la durata dei lavori”.


Quelle dell’ing. Palazzo sono state parole sibilline.
A mio giudizio.
Ovviamente.
Ciò perché tali parole possono sottendere, se non lo sottendono, un orientamento ben preciso da parte di RFI su quelle che saranno, sarebbero, o potrebbero essere, le opere per compensare la Città di Cefalù dai disagi, che subirà per l’esecuzione dei lavori.
L’orientamento che Cefalù non avrà alcuna opera di compensazione oltre a quella, certamente importantissima, di vedere liberato il suo territorio dalla linea ferrata esistente.
Sarebbe, se non lo è, un orientamento inaccettabile.

La ragione è molto semplice.
Infatti, le Ferrovie dello Stato, prima, e RFI, dopo, hanno operato la scelta di attraversare il territorio di Cefalù, da Torretonda a Malpertugio, quasi interamente in galleria, non per rispettare la volontà, che, in questo senso, il Consiglio comunale di Cefalù ebbe ad esprimere nella apposita delibera del 6 novembre 1978.
Per l’Ente Appaltante non vi sarebbe stata scelta alternativa.
Per l’Ente Appaltante la scelta dell’attraversamento in galleria è stata obbligata.
Da sempre.
Una scelta imposta da ragioni di natura esclusivamente tecnica legate alle caratteristiche che le Ferrovie dello Stato, prima, e RFI, dopo, hanno voluto conferire al raddoppio ferroviario.
Infatti, una linea ad alta velocità, come le Ferrovie dello Stato, nel 1978, avevano previsto sarebbe stata quella del raddoppio, addirittura, della intera tratta Palermo-Messina e una linea veloce come sarà, almeno sino ad oggi,  quella della tratta Palermo-Castelbuono, sarebbero state incompatibili con un raddoppio, che nel territorio di Cefalù, si fosse sviluppato  in affiancamento a quello esistente.
Come è stato nei territori dei Comuni di  Campofelice di Roccella e Lascari.
Da Buonfornello a Piana Romana.

Il tracciato esistente, segnato in giallo nella tavola che segue, ha curve con raggi di gran lunga inferiori a quelli del nuovo tracciato, segnato in rosso.

Sarebbero stati raggi di curve incompatibili con quelle caratteristiche di velocità per le quali  RFI ha progettato e andrà realizzare il raddoppio.
Nel circuito di Montecarlo, la velocità media delle vetture di Formula 1 non potrà mai essere quella del circuito di Monza.

Meno male, però, che il Responsabile di RFI non abbia detto che, per Cefalù, costituisca opera di compensazione, anche,  la fermata sottoterra.
Lo avesse detto si sarebbe potuto pensare ad un orientamento di RFI ben diverso, da quello che hanno lasciato trasparire le parole del Responsabile di RFI. 
Quello che a compensare RFI sarebbe dovuta essere la Città di Cefalù.

Saro Di Paola, 1 dicembre 2015