Giudici di pace, “Sicilia, Sì”: i comuni non potranno sostenere costi per funzionamento

Ritratto di Quale Cefalù

7 Marzo 2013, 22:36 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Fonte: CRM Happy Radio

La riorganizzazione degli uffici giudiziari, introdotta con il D.Lgs. 156/2012, penalizza oltremisura la regione Sicilia. “Le amministrazioni comunali e la popolazione chiedono di mantenere gli uffici dei Giudici di pace, ma la grave crisi nella quale versano moltissimi Comuni e la morsa del patto di stabilità non ci consentiranno di sopportare gli oneri relativi al funzionamento di questi importanti presidi di legalità, saremo costretti a privarcene”.
E’ questo l’allarme lanciato dai sindaci e amministratori del movimento “Sicilia, Sì”, dopo la nota del Ministero con la quale si chiede a tutti i Comuni, intenzionati a mantenere tali uffici, di inoltrare entro il prossimo 29 aprile una domanda con la quale dichiarano di prendere in carico tutte le spese di funzionamento e di erogazione del servizio.
“Ci viene chiesto – precisa Giuseppe Ferrarello, Sindaco di Gangi e portavoce del Movimento Sicilia Sì – di destinare parte del nostro personale all’ufficio del giudice di pace, ma tutto questo è impensabile. Gli strettissimi vincoli imposti dal patto di stabilità, il blocco del turn-over non ci permettono, infatti, di sopportare altri costi o di stornare altrove parte dei nostri dipendenti. Chiediamo, un intervento urgente con misure che ci mettano realmente nella condizione di garantire alle nostre comunità la presenza degli uffici giudiziari, noi vogliamo fare la nostra parte, ma anche lo Stato deve fare la sua”.