Siamo o non siamo amici degli amici?

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Agosto 2016, 21:15 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ci sono o ci sono state infiltrazioni mafiose al comune di Cefalù? NO! urla il Sindaco e se lo dici ti querelo!

Però...però..., c'è qualcosa che preoccupa. Il comune di Corleone pochi giorni fa è stato sciolto per tali infiltrazioni mafiose e anche per aver intrattenuto rapporti con ditte per le quali il Prefetto ha emesso un’interdittiva antimafia, che coinvolge le società “Trade eco service srl” e “No.ve.ma”.

Che cosa c'entrano il Comune di Cefalù e la sua Amministrazione? Forse non c'entra, perché nessuno sembra che abbia indagato su eventuali suoi rapporti con qualcuna delle ditte interdette. Infatti, non è ancora chiaro se gli inquirenti passeranno al setaccio anche gli atti dei comuni, che, in passato, hanno intrattenuto rapporti con le società che oggi hanno ricevuto l’interdittiva antimafia. E Cefalù, purtroppo, è fra questi comuni, come dimostrano alcune ordinanze sindacali di affidamento di nolo, fra le quali spicca la seguente:

http://egov.comune.cefalu.pa.it/zf/index.php/trasparenza/index/detail/categoria/63/serial/39063/serial-beneficiario/8699/tipo/1/page/35.

Un'ordinanza non solitaria. Chi è curioso, infatti, ne troverà tante altre nell'Albo Pretorio del Comune, aventi come beneficiario una delle ditte interdette dal Prefetto: la NO.VE.MA. SRL di Bolognetta.

Allora c'entra! Sì, ma come c'entra? La mafia o i mafiosi possono essere favoriti in diversi modi, riducibili in fondo a due soltanto: a) con la consapevolezza di essere complici oppure per la viltà di reagire; in questo caso si diventa omertosi; b) senza la consapevolezza e l'intelligenza di quel che si fa, per cui si commette il reato senza dolo.

Io escluderei il primo caso, almeno fino a prova contraria, e sceglierei invece il secondo, che tra l'altro ha già dato prova di sé nei commenti a questo mio intervento del 12 dicembre 2014, quando commentai la variante al PRG, che favoriva un'impresa più volte indagata per “vicinanza” alla mafia: http://www.qualecefalu.it/node/15744. I commenti del Presidente del Consiglio in difesa dell'Amministrazione e dei consiglieri, che la sostennero in quella occasione, dimostrano come la scelta del secondo punto sia quella più vicina alla realtà.

Siccome vorrei capire, ma soprattutto vorrei che Cefalù non restasse invischiata in vicende miserevoli e miserabili come Corleone e forse come la stessa Bagheria, mi auguro che l'Autorità Giudiziaria indaghi, liberando il Paese dal sospetto oppure punendo chi, per negligenza o per ottusità, ha agito maldestramente.

Mi auguro pure che i taciturni consiglieri di opposizione chiedano una riunione urgente del Consiglio per discutere della gravissima situazione determinatasi per le notizie ormai di dominio pubblico e relative agli affidamenti diretti a una ditta destinataria dell'interdittiva antimafia del Prefetto. Soltanto così essi potranno dimostrare che non tutta la Città e tutti i cittadini sono responsabili dei fatti.

Commenti

Rispetto al miserevole tentativo di taluni soggetti che operano nel mondo della pseudo informazione, di traslare la lotta politica dagli stessi portata avanti contro l'Amministrazione comunale di Cefalù su un piano assai più squallido del solito, attraverso congetture ed accostamenti con altre realtà, che, in primo luogo, offendono gli abitanti tutti della nostra Città, ritengo utile sottolineare che:
non vi è stata alcuna nota, né nel 2014, né in altra epoca, con cui la Prefettura di Palermo informava il Comune di Cefalù di un rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure di affidamento di lavori pubblici.

Infondate erano, in proposito le notizie giornalistiche dell'epoca, come ha accertato il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Termini Imerese , Dott. Francesco Gualtieri, agli atti del procedimento attivato su richiesta di questo Ente, dove è dato leggere “ ... è infatti vero, come peraltro confermato dalla stessa Prefettura di Palermo, che la nota in questione non è mai trasmessa al Comune di Cefalù...”.

Di tale puntuale riscontro giudiziario lo scrivente ha dato ampia notizia, nel maggio scorso, e la riproposizione di una falsa notizia, condita con alone di mistero, dimostra la mala fede di chi si ostina a diffonderla.

Riguardo ai provvedimenti contingibili ed urgenti attraverso i quali il Comune di Cefalù, stante l’inadempienza della Società Ecologia ed ambiente in Liquidazione, è stato costretto a noleggiare i mezzi indispensabili al conferimento dei rifiuti in discarica, ribadisco che gli stessi sono stati adottati nei confronti di ditte ricomprese tra quelle che, avendo richiesto l’iscrizione nella “White List “ istituita presso la Prefettura di Palermo, e potevano essere considerate pertanto idonee alla fornitura del servizio (Circolare Ministero Interno del 23/03/2016).

Le Ordinanze sindacali, del resto, oltre ad essere pubblicate all’Albo Pretorio, sono state trasmesse alla Prefettura di Palermo, così come previsto per Legge.
Abbiamo preso atto dei provvedimenti interdittivi che l'Autorità Prefettizia ha di recente emanato nei confronti di talune Ditte, che, per ciò che riguarda il nostro Comune, nessuna relazione , hanno , lo ribadisco, con note allo stesso mai indirizzate, e quindi pervenute.
Nel mese di Giugno assieme ad altri comuni del comprensorio e al Centro Pio La Torre, con il quale il Comune di Cefalù lo scorso 30 Aprile ha sottoscritto il protocollo di legalità,abbiamo deciso la costituzione di parte civile nel procedimento penale che avrà avvio a seguito della operazione Black Cat, eseguita , nel maggio scorso, contro l'organizzazione mafiosa, e indiscrezioni ci dicono come da quel contesto sia emersa una forte avversione degli esponenti coinvolti contro talune amministrazioni comunali, tra cui quella di Cefalù.

Non vogliamo medaglie, ma sia chiaro a tutti, in primo luogo a certi giornalisti, che noi non siamo soliti fare “inchini”.
L'evidente tentativo di taluni di inquinare i temi della prossima campagna elettorale, incuranti del danno che ricade sulla Città, ci rattrista, ma ci trova assolutamente sereni, perché ci da la prova della inconsistenza di certi oppositori.

Il sindaco
Rosario Lapunzina

...non perché esso chiarisca alcunché di quanto detto nel mio intervento, ma piuttosto perché esso dimostra come si possono scrivere anche numerose parole, non chiarendo la propria posizione e non contestando gli argomenti, dimostrandone l'insussistenza. Forse che le offese a "taluni soggetti" operatori di una "pseudo informazione" sono una prova della fallacia delle loro argomentazioni? Ma tant'è!