Roberto Collodoro espone alla Galleria di Cefalù

Ritratto di Quale Cefalù

18 Settembre 2016, 12:48 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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RoBiCo – ROBERTO COLLODORO,

Pittore autodidatta, RoBiCo nasce a Caltagirone il 10 giugno del 1986 e vive a Gela, in provincia di Caltanissetta.

Fin dall’età di cinque anni, vedendo il padre Salvatore disegnare con china su carta e spinto dalla forte curiosità, inizia a seguirlo integralmente e fedelmente in tutto quello che realizza.

Trascorre i primi anni della sua vita a Verghera, in provincia di Varese, per poi trasferirsi definitivamente insieme alla madre Sarita e al fratello Francesco in Sicilia, nella città di Eschilo, Gela, una terra baciata dalla cultura greca.

È qui che poco più di tre anni fa conosce la sua fidanzata, la giornalista Daniela Pellegrino, con la quale ha abbracciato un progetto di vita insieme. 

Frequentate le scuole dell’obbligo, RoBiCo inizia la sua formazione presso il liceo scientifico "Elio Vittorini" e prosegue con gli studi universitari nella facoltà etnea di Lingue e letterature straniere, dove è attualmente laureando.

Negli anni, la passione per la pittura cresce sempre di più e RoBiCo passa dal fascino della matita a quello dei pennelli e dalla semplicità dei fogli di carta all'eleganza della tela.

Un tuffo nel mondo dell’arte, che si accompagna a una lunga e profonda ricerca interiore, uno studio tra  reale e surreale, tra satira e magia, che lo spinge a dar forma e colore a quanto di bello e profondo naviga in lui: uno spirito semplice, ma estroso allo stesso tempo, che ama esprimersi e comunicare attraverso le sue opere, capaci da sole di raccontare più di tante parole.

Le bianche tele nella sua pittura non conoscono spazi vuoti, così come le sue giornate, che trascorrono senza pausa: RoBiCo si dedica all'arte, ma anche ad attività ludiche e ricreative, curando laboratori culturali con ragazzi e bambini. Un contesto a tratti difficile quello di Gela,  una città spesso teatro di episodi di cronaca, ma di cui RoBiCo offre un altro volto, quello buono e propositivo, dove colori e forme parlano di libertà, gioia e riscatto. Le sue grandi maschere riportano spesso alla cultura greca, una pittura di impatto e di forte energia, dai colori tipici di una terra che profuma di mare, cielo e fuoco.

Alla fine del 2014, spinto dalla voglia di mettersi in gioco, inizia la sua grande avventura ed esce allo scoperto, facendo conoscere sé stesso e le sue opere. Un tempo breve, ma intenso per lui, ricco di eventi importanti che lo portano non solo a esporre in Sicilia, ma anche fuori dallo stretto.

Un ritratto a colori quello di RoBico, autore e protagonista del libro della sua vita artistica appena iniziata: la storia di un giovane pittore autodidatta che non smetterà mai di meravigliarsi e stupirsi.

 

RoBiCo – ROBERTO COLLODORO
RECENSIONE ROBERTO COLLODORO

“Anche se dipingo una mela, c’è la Sicilia!”
(Renato Guttuso)

 

“Era il 20 marzo del 2016, una sera fredda di quasi primavera. Roberto Collodoro, in arte RoBiCo, esponeva alcune delle sue opere in Villa Pacini, agli archi della Marina, a Catania. Fu lì che lo conobbi per la prima volta. Appena arrivai, fui subito attratto da alcuni quadri. Erano i suoi!

Fui colpito dalla bellezza ironica dei dipinti, alcuni sembravano dei veri vasi in ceramica, una pittura quasi a tutto tondo.

Le sue opere non cercavano supporti “certi” come le tele, ma erano su carta, legno, tavolozze per water, pezzi di carrozzeria di auto. Per  RoBiCo tutto può essere valorizzato e riqualificato, tutto può diventare un’opera. Nulla va perduto! Anche il brutto con Roberto Collodoro si fa bello!

Fui attratto dalle forme e dai colori accesi, caldi e forti dei soggetti,  tipici  della Sicilia.

Il rosso dell’eruzione dell’Etna o di un tramonto di estate, quel colore che ricorda l’amore, la sofferenza, a volte anche il sangue; dominante, ma sempre armonioso il blu. Dall’arancione al giallo forte, colori tipici degli agrumi o di quelle distese di grano che ondeggiano con soffi di brezza estiva.

Il nero, colore del buio della notte, che rimarca i soggetti fino a renderli quasi sculture, un buio che si fa rapire dalle linee che danno forma a visi grandi, morbidi, che si lasciano quasi accarezzare, con occhi giganti che catturano l’ingenuità dello sguardo, un sorriso, un'espressione.

Ogni soggetto ha la sua storia, racconta la magia di un artista che sogna il futuro, vivendo il presente. Le sue opere mi hanno trascinato in un'avvolgente e piacevole confusione di visi, in un abbraccio di sguardi veri e intensi.

Ponendomi dinanzi a un suo quadro, mi sono sentito investito di una forte energia emozionale, attratto da un vortice che mi ha portato a innamorarmi delle opere e ad abbandonarmi ai suoi dipinti.

Non  c’è  spazio nelle sue opere che non goda di colore, spesso incontri un teschio, segno della paura della morte, una morte che è quasi un gioco, una morte da prendere in giro, un po' per scaramanzia.

Ogni  quadro ti chiama, ti cerca, ti scruta, si vuole far conoscere, non passa inosservato. È  lì, pronto ad aspettare.

Ogni dipinto parla di RoBiCo, con quei volti dalle bocche aperte e dalle labbra morbide, quasi a volerti baciare o mordere,  con quei visi disformi ma con linee delicate, marcate di nero per indicare la profondità e la plasticità del soggetto. Immagino in quel quadro un’opera scultorea.

Roberto Collodoro nei suoi quadri parla di sé, delle sue paure e delle sue ansie, del suo travaglio interiore e del suo essere eterno bambino. Non segue correnti o filoni, segue il dettato del cuore e dell’anima, segue quello che gli occhi vogliono vedere, mettendo  su tela, o su supporti che cercano di essere valorizzati,  la sua freschezza, il suo vissuto, la sua energia, lasciando libero di giudicare chi si pone a guardare una sua opera.

Nei quadri di Collodoro c’è il senso del  bello,  di quella pittura senza sbavature, di quei tratti spesso morbidi e ondeggianti che fanno emergere la sua dolcezza e il suo carattere sincero e fedele, quel bello soggettivo che non provoca.

È un vulcano pieno di energia, tipico di un giovane invaso da una forza interiore e da una sensibilità intima che mette in luce attraverso i colori e i soggetti che, ancora una volta, profumano di sicilianità".

In  questa sua mostra personale, RoBiCo presenta alcuni dei suoi lavori con l’intento di donare ai visitatori curiosità, conducendoli in un mondo pittorico nuovo  e mostrando  loro il vero che vive dentro di lui!

                                                Recensione di Eugenio Di Francesco