Catone il nuovo sindaco di Cefalù

Ritratto di Angelo Sciortino

30 Ottobre 2016, 12:17 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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A Cefalù, da quando c'è questa Amministrazione, sapere e creatività sono stati banditi. Ufficialmente regna la felicità, ma la paura vaga per la città, una paura avvertita da tutti. Una paura che non sa fare sentire la sua voce e quando tale voce cerca di venir fuori, essa viene zittita dalle mistificazioni di chi accusa coloro che se ne fanno interpreti di soffrire di una forma di ipercriticismo o di “voler fare politica” - come se fare politica sia un diritto dei soli rappresentanti eletti. A costoro può contestarsi che la loro opinione della democrazia ha un peccato originale: quello di pretendere di essere prescelti a rappresentare i cittadini da chi non “fa politica”; da quelli, cioè, che non possono giudicarli. Questa non è democrazia!

Contestarglielo, però, non serve, se la contestazione non è seguita da una bocciatura elettorale. Ma perché essa possa esserci, è necessaria la partecipazione dei cittadini alla vita politica; soprattutto, è necessario che l'opinione pubblica impari ad avere più consapevolezza dei problemi della realtà che la circonda. Soltanto così gli uomini potranno rendersi conto della frattura esistente fra i propri convincimenti e la propria esistenza; potranno definirsi cittadini, che hanno consapevolezza dei propri principi.

Per la politica nazionale, i cui problemi pretendono, per essere risolti, una capacità d'astrazione e di preparazione oltre la media, questa consapevolezza dei propri principi e del modo più idoneo per affermarli presenta non poche difficoltà. Difficoltà, che possono essere superate grazie all'intermediazione di opinion leaders, che provvedono attraverso la loro parola a semplificare la conoscenza dei problemi della società.

Il punto, allora, è quello di saper scegliere tali intermediari. E chi sono costoro, se non coloro che hanno dimostrato di saper risolvere i problemi del proprio comune? Coloro che, avendo saputo risolvere i problemi della piccola comunità, si sono guadagnata la fiducia dei cittadini, che di quei problemi avevano consapevolezza, scienza e coscienza.

Ecco allora l'importanza di un sindaco e degli amministratori locali. Essi, come il buon padre di famiglia, sono gli interpreti della saggezza, guadagnando la stima dei propri amministrati e, quindi, anche la credibilità per consigliare le scelte elettorali nazionali.

Da alcuni anni purtroppo si sono invertiti i ruoli. I cittadini sono stati convinti, infatti, che per essere un buon sindaco si deve godere di “amicizie” “in alto”, alle quali chiedere finanziamenti, spesso per investimenti che un saggio non farebbe mai. Lentamente questa mentalità ha corrotto la società e i cittadini si sono ritrovati in balia di politici senza principi, ignoranti e talvolta anche materialmente disonesti. E di conseguenza è degenerato anche il livello della classe politica comunale. Adesso è tardi per lamentarsi e accusare i politici scelti di tutte le nefandezze possibili e di egoismo. È tardi per lamentarsi, ma non è tardi per rimediare.

Basta soltanto prendere coscienza dei nostri errori e togliere la nostra fiducia a chi l'ha tradita. Basta fare un esame approfondito degli errori commessi a Cefalù dall'attuale Amministrazione, per non rinnovarla ai suoi uomini alle prossime elezioni amministrative. Suggerendo, magari, di chiedere agli organizzatori del giro ciclistico nazionale una bicicletta per liberare più velocemente il Paese della loro presenza.

Allontanatisi costoro, rivolgersi al nuovo; rivolgersi a coloro che i Romani chiamavano homines novi, perché non solo essi, ma anche i loro avi, non avevano mai ricoperto cariche pubbliche. Questi uomini nuovi non è difficile sceglierli, in un comune dove ci si conosce tutti e dove ognuno conosce i comportamenti dell'altro. Conosce anche i suoi pregi e i suoi difetti, per cui potrà sbagliare soltanto a causa della pigrizia di usare l'intelletto o a causa di una personale rinuncia alla propria dignità di uomo libero.

Vedremo che cosa accadrà.