Le vere sciocchezze

Ritratto di Angelo Sciortino

29 Novembre 2016, 13:16 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Avverto i lettori, che dovessero proseguire nella lettura, che non posso escludere che essi potrebbero trovarsi di fronte a qualche sciocchezza o inesattezza, essendo io prevenuto nei confronti di questa Amministrazione. Vi avverto, altresì, che potreste incappare, tra una frase e l'altra originale, in qualcuna copiata. Se, poi, dovessi citare qualche legge, sappiate che lo farò non avendola letta.

Fatte queste opportune avvertenze, do il via alle mie riflessioni, nella certezza che qualcuno, impegnato a commetterle le sciocchezze, non avrà tempo per contestarle a me.

Le riflessioni di oggi nascono dall'osservazione dello stato pietoso, in cui versa questa Città, inutilmente protetta dall'Unesco, dalla Sovrintendenza e dalla sua storia, perché il braccio di tali protezioni, l'Amministrazione e i suoi Uffici tecnici, non hanno saputo seguire le strategie, che esse imponevano.

Una delle prime iniziative doveva essere quella di limitare il traffico nel Centro Storico, tant'è che sono state poste (malamente) due video camere per la sorveglianza. Esse, però, non servono, essendo in dubbio che siano attivate e funzionanti.

Per limitare i “danni” dell'assenza di una politica del turismo, si è spostato sul Lungomare il mercatino settimanale, con la motivazione che là dov'era non poteva contare su servizi essenziali, dimenticando, però, che tali servizi essenziali sono assenti anche sul Lungomare.

Su altre questioni importanti continua a regnare un assordante silenzio. Avete ascoltato una sola voce in difesa della pulizia delle strade, nonostante i cittadini paghino ogni giorno oltre tredicimila euro per la TARSU? Tredicimila euro al giorno ammontano a oltre quattro milioni di euro all'anno! E avete ascoltato qualche voce proveniente dall'Amministrazione su sentenze di condanna del CGA, che potrebbero presto tramutarsi in danno erariale, che peserebbe sul povero bilancio delle famiglie cefalutane? E s'è mai levata una voce in Consiglio e nell'Amministrazione, per rassicurare i cittadini delle indagini concluse sui reati di falso in atto pubblico e di abuso d'ufficio da parte di alcuni burocrati? E notizie sul PRG in itinere da anni, specialmente per spiegare le dimissioni da consulente del professor Panzarella, ne conoscete?

Dovrei fermarmi, perché questi punti sono più che sufficienti per avere un'istantanea delle responsabilità di questa Amministrazione, ma non posso. Non posso, perché esistono altre gravissime responsabilità a proposito della rete idrica, dell'essere l'acqua fornita agli utenti sprovvista delle qualità igieniche, che la renderebbero utilizzabile per scopi alimentari.

Legata alla questione acqua, c'è quella del depuratore, sul non funzionamento del quale può far luce soltanto la Magistratura penale, che già ne dispose tempo fa il sequestro. Un sequestro, che lo rendeva indisponibile, per cui non si sarebbero potute rilasciare concessioni edilizie, che invece sono state rilasciate, persino approvando varianti al PRG!

Non continuo, però. Anche perché so che tanti cittadini, nonostante il silenzio o le mistificazioni dell'Amministrazione, queste cose le sanno già, per viverne le conseguenze sulla loro pelle. Le emissioni maleodoranti del depuratore le conoscono bene gli abitanti della Giudecca; l'esorbitante ammontare della TARSU; l'acqua non potabile e distribuita a saltellare; le strade sporche e quant'altro elencato, è noto invece a tutti i cittadini.

Soltanto una cosa non è nota, ma soltanto temuta: la galleria di sfollamento della nuova stazione ferroviaria. Su di essa e sui pericoli per gli edifici – ma anche per i danni durante gli anni previsti per i lavori – che riguarderanno tutta la Città, se n'è parlato in diverse occasioni, ma inutilmente, visto che né l'Amministrazione, né il Consiglio comunale né un eventuale referendum sarebbero in grado di imporre una soluzione. Ecco allora la corsa agli emendamenti, che però non sono risolutivi né indicativi di un'alternativa.

Insomma, un bel calderone e sotto nessun fuoco acceso, per cui ai cittadini non rimane altro, se non di masticare un cibo duro, perché non cotto.