PORTO: le BALLE del quinquennio Lapunzina

Ritratto di Saro Di Paola

14 Dicembre 2016, 14:34 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

LA PRIMA BALLA
La prima balla del quinquennio Lapunzina sul porto di Prissuliana ci è stata propinata con il comunicato, che il Municipio ha emesso il 29 agosto 2012 (http://www.qualecefalu.it/node/695) a seguito del sopralluogo, che, al porto il giorno prima, aveva eseguito  lo stato maggiore del PD, locale, provinciale e regionale costituito dal Sindaco, dai Consiglieri comunali Garbo e Tumminello, dal Consigliere provinciale Gaetano Lapunzina, dall’On. Giuseppe Lupo, alla presenza dell’ ingegnere Duca Responsabile dei LL.PP del Comune di Cefalù, dell’ing. Pirrone Capo del Genio Civile di Palermo, degli Assessori comunali Leonardis e Cefalù, oltre che del Presidente del Vela Club e di alcuni pescatori.

La BALLA era quella che venne scritta alla fine di quel comunicato sui lavori di rifacimento delle due banchine collassate, che “espletato l’iter necessario,sarebbero iniziati tra novembre e dicembre del 2012” e che, ancora alla fine del 2016, non sono iniziati.  

L’iter che si sarebbe dovuto espletare era quello previsto dalla Legge regionale per gli interventi di somma urgenza.

LA SECONDA BALLA
A propinarcela è stato il Sindaco Lapunzina, che, nel corso della conferenza stampa organizzata da C.R.M. il 30 dicembre del 2012, (http://www.qualecefalu.it/lac/node/4324).

  

a me che Gli avevo chiesto le ragioni del mancato inizio dei lavori, preannunziato entro novembre-dicembre dello stesso anno, rispose che “Le banchine collassate erano tre e non due e che, perciò, “non sarebbero bastati i fondi che la Legge regionale prevede per gli interventi di somma urgenza”.
La BALLA è nel fatto che le banchine collassate erano DUE ad agosto del 2012 e DUE sono rimaste, ancora oggi, nel dicembre del 2016.
A dirlo non sono io.
A dirlo è il fatto, assolutamente inconfutabile, che, ancora oggi, di banchine chiuse da pannelli di rete metallica ed interdette all’uso, nel martello centrale del porto, ve ne sono DUE quante ve n’erano nell’agosto del 2012.
Se, nel 2012, vi fosse stata e nel 2016 vi fosse una terza banchina collassata, sarebbe stato, e sarebbe, quanto meno da irresponsabili, il comportamento di quanti avrebbero avuto, e ancora nel 2016 avrebbero, il dovere istituzionale di interdirla all’uso.

LA TERZA BALLA
La terza balla ci è stata propinata il 13 luglio del 2013, quando, nel corso della presentazione del progetto del porto atollo di Fiume Carbone, che il Sindaco Lapunzina organizzò nella Sala delle Capriate,

  

ci fu detto che le banchine collassate sarebbero state rifatte a costo zero per l’erario pubblico.
Come “opere di compensazione” dalla società “Porto di Cefalù”.
Insieme, addirittura, alle altre opere di completamento e di messa in sicurezza di cui il vecchio porto necessita.
La società "Porto di Cefalù" è la holding internazionale, che ha scelto Fiume Carbone per uno dei suoi porti-atollo, in cui attraccano, addirittura, le navi da crociera.
La società, che, dopo averne fatto visionare il progetto, di circa 90 milioni di euro, alla Regione senza avere avuto opposte difficoltà, entro settembre del 2013, avrebbe versato alle casse della Regione “il diritto”, di circa 150.000 euro, per l’esame del progetto medesimo e che, espletato l’iter procedurale, entro il mese di settembre del 2014, avrebbe iniziato i lavori per concluderli “entro un paio d’anni o poco più”.
La BALLA è nel fatto che, alla fine del 2016 , il termine del paio d’anni o poco più, di cui ci avevano detto a luglio del 2013, è già scaduto, le banchine collassate sono ancora là e al largo di Fiume Carbone non si intravede nessuna nave da crociera.
Neanche col binocolo.

LA QUARTA BALLA
A propinarcela è stato il Consigliere comunale del PD Nicolò Pizzillo, che, l’11 ottobre del 2015, rispondendo ad una domanda sul porto di Cefalù, che Salvatore Longo gli fece, nel corso del programma, “A tu per tu”, di Radio Cammarata, (https://www.streamera.tv/movie/111538/desktop-2015-10-11-13-04-26/),
disse: “Grazie al lavoro di preparazione svolto sulla nuova programmazione 2014-2020 dalla tanto bistrattata Assessore Laura Leonardis, entro i due anni che restano sino alla fine della sindacatura Lapunzina, si potranno fare un lavoro intelligente ed un ragionamento serio sul porto”.
La BALLA è nel fatto che, sino ad oggi, dopo oltre due anni dall’annuncio e quando mancano soltanto quattro mesi alla conclusione della sindacatura Lapunzina, non si ha sentore e men che meno notizia di alcun lavoro intelligente e di alcun ragionamento serio che alcuno abbia fatto sul porto.

In conclusione, le BALLE sul porto del quinquennio Lapunzina sono QUATTRO. 
A quando la prossima?
Non si può nutrire dubbio alcuno: alla prossima, imminente, campagna elettorale.
Chi sarà a propinarcela?
Lapunzina e quanti altri, con Lui, ne saranno i protagonisti.

Saro Di Paola, 14 dicembre 2016

Commenti

Soltanto una all'anno? Forse sul porto, ma purtroppo di "balle" ce ne sono altre. E sono tante, che non sarebbe strano che questa Amministrazione vincesse il campionato mondiale delle "balle".