Berlino, Cefalù e la Sicilia: quale futuro?

Ritratto di Angelo Sciortino

20 Dicembre 2016, 12:09 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Le idee generali e la gran presunzione sono sempre sul punto di causare enormi danni” diceva il saggio Goethe. E noi oggi ne viviamo le conseguenze con gli atti di terrorismo!

L'idea generale è la religione e la presunzione consiste nel ritenerla indiscutibile dalla ragione, perché “rivelata” da Dio stesso o dai suoi Messia, che nel nostro caso sono Gesù e Maometto.

Personalmente non capisco come si possa credere in un Dio, non usando la ragione, che Egli stesso ci ha dato. Questa è la più grave delle bestemmie e la commettono tutti i credenti nelle religioni rivelate: l'ebraica e le sue filiazioni cristiana e islamica. Non per nulla sono secoli che lottano anche cruentemente fra loro. E oggi che cos'altro è il terrorismo islamico, se non il mancato uso della ragione da parte di alcuni fondamentalismi, simile a quello delle Crociate?

Noi Europei e Occidentali in genere riuscimmo, grazie al sacrificio dei vari Spinoza e Giordano Bruno, a costruire la legge morale nella nostra coscienza, dopo secoli che essa era stata posta fuori in un Essere Creatore, che ci avrebbe giudicati dopo la morte; gli Islamici, purtroppo, non hanno ancora avuto un loro Spinoza, per cui agiscono senza ragione e senza legge morale.

L'errore più grave che potremmo commettere, sarebbe quello di rispondere come rispondemmo con le Crociate: non usando la ragione!

Noi Siciliani, più ancora degli Italiani e di tutti gli Europei, dobbiamo rifarci alla nostra storia, che già abbondantemente ci ha dimostrato quanta civiltà e cultura può derivare dalla pacifica convivenza delle più diverse e disparate opinioni. Circa sette secoli dopo che il fondamentalista cristiano Cirillo fece distruggere l'intera biblioteca di Alessandria e i suoi settemila volumi, che testimoniavano la filosofia delle cultura ellenistica, distruggendo persino la conoscenza della lingua greca, grazie agli studiosi arabi Averroè e Avicenna l'Europa riprese conoscenza del pensiero di Aristotele. Centri arabi di tale cultura furono Bagdad, Cordova e Palermo.

Non per nulla Palermo e la Sicilia conobbero con i Normanni una nuova “età dell'oro”, che ha lasciato proprio alla cultura siciliana, finché essa fu conosciuta e stimata, gli effetti del sincretismo culturale fra Arabi, Greci e Latini; non per nulla quella gran mente di Federico II alla crociata chiesta con insistenza dal Papa oppose un pacifico patto per riprendere Gerusalemme e fu per questa ragione scomunicato, allo stesso modo in cui certi imam scomunicano coloro che non seguono gli jihadisti.

Allora, noi Siciliani abbiamo il dovere, appellandoci alla nostra storia, di consigliare a tutta l'Italia e a tutta l'Europa come agire per combattere il fondamentalismo islamico. Noi, più di ogni altro, con Federico di Svevia e con Ruggero, abbiamo dimostrato che il sincretismo culturale è possibile e foriero di crescita della civiltà.

Per riuscire a ricreare la realtà d'allora, ritorniamo a quella Sicilia e siamone orgogliosi, invece di rimanere vittime di un fondamentalismo politico, che non fa danno soltanto a noi, ma all'intera Europa, se non pure alla civiltà occidentale; ritorniamo alla nostra storia millenaria, che affonda le sue radici nell'Antica Grecia e a Roma, ma anche a La Mecca e a Bagdad. Torniamo a studiarla questa storia, per usare la ragione e la conoscenza, che sono i soli strumenti per convincerci della nostra vera essenza: l'umanità! E quando avremo preso coscienza di questa nostra vera essenza, rideremo delle “idee generali” e biasimeremo “la gran presunzione” dei falsi detentori della verità. E rideremo pure di tutti i politici inconcludenti dei nostri giorni; di quei politici, che hanno reso il nostro futuro precario, commettendo un atto terroristico come quello commesso ieri a Berlino dai fondamentalisti islamici, che rende precaria la nostra sicurezza in occasione di una festa di pace.

Non dimentichiamoci di “nostra semenza”!