Costituito un "Comitato per la Frottola"

Ritratto di Comune di Cefalù

18 Aprile 2013, 08:01 - Comune di Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Cittadini,

L’Amministrazione comunale ritiene che la salvaguardia del patrimonio culturale, materiale è immateriale, di Cefalù sia indispensabile per garantire l’identità della comunità e non disperdere l’alto patrimonio di valori comuni che ne costituiscono il fondamento.

Per queste ragioni il Comune di Cefalù ritiene importante rilanciare la tradizione della “frottola” che, con la festa del pane che ne fa da corollario, è espressione dei sentimenti Cristiani del popolo cefaludese e degli aspetti antropologici legati all’economia contadina.

Quest’anno, anche grazie al prezioso lavoro di un comitato spontaneo che si è appositamente costituito, la tradizione della “frottola”, dopo due anni di interruzione, sarà ripristinata. Tale iniziativa, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, è da intendersi come primo passo di un’opera di rilancio delle più significative tradizioni cefaludesi.

Per tanto, al fine di contribuire al buon esito della iniziativa, invito i cittadini e tutti coloro i quali lo vogliano a contribuire, nel modo che ognuno riterrà opportuno, ad aiutare il “Comitato per la Frottola” in questa importante opera culturale.

Vi ringrazio per ciò che ciascuno vorrà fare.

Con viva Cordialità   

Cefalù, 10/04/2013                                                                                                                                                                               Il Sindaco
                                                                                                                                                                                                          Rosario Lapunzina  

Commenti

Per consolidare la "tradizione" potrebbe essere utile raccogliere tutto il materiale fotografico e documentale disponibile presso i vari collezionisti ed arrivare anche a produrre una pubblicazione, se già non esiste. Da un opposto punto di vista è facile però pensare  che  la manifestazione che  una volta era sentita e condivisa da tutta la popolazione è ormai una sorta di rievocazione storica, spettacolo  per turisti etc. essendo morte quelle consociazioni che la animavano; e, che io sappia, solo UNO, più di duemila anni fa, ha resuscitato un morto.

Non erano solo contadini ma tutte le categorie che componevano il mondo dell'economia cefaludese. Quanto sarebbe interessante se invece di organizzare sfilate ci si dedicasse a incentivare - direi quasi ormai a creare - quei lavori, agricoltura - pesca - artigianato, da cui spontaneamente venivano fuori manifestazioni quali la "Frottola".

Per sapere qualcosa di più circa la " Frottola" c'è un breve scritto di Domenico Portera :

Quelle del Corpus Domini è una festa particolarmente sentita in Cefalù.

Cade la prima Domenica di Giugno.

Assume particolare importanza - oltre per l'aspetto reli­gioso - quella Domenica perché è anche di particolare curio­sità: è la giornata della "Erottola" o "Flottala".

Il termine, invero, deriva da un genere poetico: un tipo di poesia suscettibile di essere musicata.

Nel passato, infatti, si ricorda che a Cefalù proprio nella Domenica del "Corpus Domini" un "cantore" accompagna­to da "tamburinalo" che serviva a richiamare l'attenzione della gente, recitava canti intonati a motivi religiosi.

Ma nel tempo la 'Frottola" da genere poetico è divenuto sinonimo di "sfilata", sempre durante la quale non mancano i canti o il rullo dei tamburi, ma soprattutto dispiegamento di carri allegorici.

Il tema dei carri è sempre il rapporto tra il mondo della terra, dell'agricoltura e la religione cristiana (non manca chi vede nell'azione scenica della "frottola-sfilata" un retaggio dell'antico mito delle divinità della terra). Oltre al carro delle primizie è d'obbligo anche quello raffigurante il SS. Sacramento. Sono i due temi sempre fissi.

E questo rapporto è reale perché la Domenica del Corpus Domini è anche la festa dei "viddani" ovvero dei contadini.

La sfilata è sempre preceduta dalla frotta di bambini che portano appesi e legati a bastoni i "cucciddata" cioè pani a forma di ciambella prodotti dalla farina del primo frumento trebbiato nei campi.

Le feste dei "viddani" era un giorno dell'"ottava" cioè degli otto dei festeggiamenti in onore del Corpus Domini. In effetti, l'ottava andava dal giovedì al successivo. E in quei otto giorni erano impegnati le corporazioni o categorie rico­nosciute e le più impegnate nella Città.

Esse erano: "i mastri nichi", (maestri piccoli) ovvero i "mastri" delle categorie minori nell'ambito del mondo arti­gianale; i "ucceri" (macellai); indi i "piscatura" (pescatori); i "viddani" (contadini); i "marinari di rivela" (marinai di velieri, letteralmente, ma in genere i marinai che sfidavano i grandi mari); poi i "panini" (ovvero i sacerdoti) i "valentuo­mini" (galantuomini o uomini di censo); i "mastri granni" (letteralmente gli uomini grandi, i maestri grandi, ovvero le maestranze).

Domenico Portera - Cefalù e la sua millenaria storia- ed.New. Cards 1994