Ancora un attacco al Giglio

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Settembre 2017, 14:26 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri un comunicato delle Funzione Pubblica della Cgil ha diramato il seguente drammatico comunicato: http://www.rassegna.it/articoli/fondazione-giglio-fp-cgil-palermo-documento-su-criticita-dellospedale.

Al comunicato ha risposto con immediatezza la Direzione strategica del Giglio, con il seguente comunicato: http://www.qualecefalu.it/node/21229.

La lettura dei due comunicati, anche in assenza di un commento, sarebbe in grado di dimostrare qual è la realtà, ma una ricostruzione cronologica potrebbe aiutare i lettori meno attenti o con poca memoria a leggervi con maggiore intelligenza. Vediamo dunque di dare una ripassata.

L'assessore regionale alla Sanità, tale Baldassarre, aveva tentato prima di declassare l'ospedale Giglio e poi, non essendo riuscito nell'intento, di rendere la Fondazione, che lo gestisce, da privata in pubblica. La scelta piacque tanto al Sindaco di Cefalù e ai sindacati, la Cgil in testa. Anche questo tentativo, però, non ha avuto finora successo, per cui quelli che gli auspicavano il successo cercano di sfruttare ogni occasione di critica, per sottolineare che soltanto il ritorno del pubblico potrà fare funzionare l'ospedale a pieno ritmo e nel rispetto dei diritti delle professionalità, che vi lavorano. Dice il sindacato Cgil: “Il mantenimento della produttività assicurata negli anni precedenti da questa Fondazione è ricaduta esclusivamente sulla professionalità rimaste, che pur in numero insufficiente hanno mantenuto all'utenza una elevata qualità dei servizi offerti.” Che cosa avrebbe dovuto fare la Direzione strategica per rimediare alle mancanze, ai ritardi e alle irresponsabilità della politica? E oggi aggiungiamo anche quelle del sindacato Cgil. Secondo me altro non poteva fare, se non stringere i denti e continuare sulla strada intrapresa per dare o tornare a dare a Cefalù un ospedale all'altezza delle esigenze della popolazione cefalutana e madonita.

Dice la Direzione strategica: “Negli ultimi due mesi sono stati già assunti al Giglio di Cefalù due pediatri, tre chirurghi, due urologi, due medici di pronto soccorso, due oncologi e un anestesista. A fine mese si concluderanno, inoltre, le procedure di selezione, con contratto a tempo indeterminato, per anestesisti e pediatri i cui termini di partecipazione, al bando, sono scaduti in data odierna”.

Aggiunge poi: “Se c’è stata una situazione di incertezza, sul futuro della Fondazione questa si è venuta inevitabilmente a creare per la nota vicenda dell’ipotetico ridimensionamento dell’ospedale di Cefalù fortunatamente poi rivisto dall’Assessorato regionale alla salute con la riqualificazione in Ospedale di primo livello per l’Emergenza.” E così continua: “La scelta da parte di alcuni professionisti del Giglio di trasferirsi presso altre aziende ospedaliere pubbliche - sottolinea la direzione strategica - è stata determinata dallo scorrimento di vecchie graduatorie a tempo indeterminato alle quali, in epoca passata, i medici avevano partecipato.

L’approvazione della pianta organica per l’area sanitaria deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giglio, con l’autorizzazione a procedere alle assunzioni a tempo indeterminato, avvenuta in data 11 agosto, nonché il concomitante e definitivo varo della nuova rete ospedaliera regionale con i relativi posti letto e discipline assegnate alla Fondazione, ci consentiranno - ha evidenziato il direttore sanitario Lorenzo Lupo - di colmare i vuoti residui anche con il rientro potenziale di molti professionisti siciliani che operano in altre regioni d’Italia. Professionisti che non troverebbero attualmente spazio nelle strutture pubbliche della Sicilia”.

A questo punto, a meno che queste argomentazioni non saranno dimostrate false dal sindacato Cgil, a noi non resta che sperare che la Direzione del Giglio abbia la forza di resistere ai nemici politici, come ha fatto finora, anche con il sacrificio delle tante professionalità, che meritano il nostro rispetto e il nostro plauso. Due interventi chirurgici e due mesi di ricovero me ne hanno fatto conoscere così tanti, che elencarli tutti occuperebbe almeno due pagine di questo intervento. Me ne astengo e rivolgo loro un grazie infinito.