Ieri il centro-sinistra e il M5S, oggi il centro-destra

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Febbraio 2018, 15:16 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Punzecchiature, asperità, provocazioni, battibecchi, sembra davvero che i leader del centrodestra anziché alleati siano antagonisti politici. Insomma, al netto delle distinzioni caratterizzanti una campagna elettorale con una legge così sbagliata, il troppo è troppo. Non si capisce, infatti, come mai con tanti motivi per attaccare il centrosinistra e i pentastellati, Berlusconi, Salvini e Meloni, trovino modo di insolentirsi fra loro. Sia chiaro, che ognuno tiri l’acqua al suo mulino ci sta, come ci stanno differenze politiche anche dentro una alleanza, ma giocare a fare polemica gratuita è davvero sciocco. Oltretutto con l’aria che tira sui giornali, sui mezzi d’informazione e dentro certi schieramenti, che spingono scriteriatamente alle larghe intese, agevolarli appare autolesionista. Ecco perché sarebbe opportuno che Berlusconi, Salvini e Meloni la smettessero di punzecchiarsi e pensassero solo a vincere.

Agli italiani non interessa quale sia il ministro di questo o quel dicastero e nemmeno che il premier sia Tizio o Caio, agli italiani dovrebbe soltanto interessare l’attuazione del programma comune di centrodestra, se lo condividono. Non conta la flat tax più o meno corretta, conta la pacificazione fiscale, conta l’azzeramento della Legge Fornero e una ferma posizione sull’immigrazione incontrollata. Agli italiani interessa la sicurezza territoriale, la chiusura delle favelas in giro per il Paese, lo smembramento del caporalato nei campi, la certezza della pena e una giustizia che difende le vittime. Per i cittadini poco conta l’eventuale divisione proporzionale del Consiglio dei ministri fra i partiti di centrodestra, conta la coerenza e il rispetto del voto che assegneranno. Ecco perché Berlusconi, Salvini e Meloni dovrebbero smetterla nei litigi da asilo elementare e concentrarsi invece sulla campagna elettorale in questi giorni finali.

L’Italia e gli italiani non ne possono più delle esperienze vissute negli ultimi anni con Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e non vedono l’ora di voltare pagina. La coalizione di centrodestra è l’unica a poter vincere da sola, è l’unica alla quale manca un soffio per superare il quaranta per cento, è l’unica che possa garantire stabilità, cambiamento, futuro. Per questo basta sprecare fiato a punzecchiarsi, meglio, molto meglio, usarlo solo per aumentare i consensi e vincere le elezioni. Per farlo, però, occorre che gli uomini del centro-destra siano diversi da quelli del centro-sinistra e del M5S. Purtroppo diversi non sono, a parte l'amore per le chiacchiere inconcludenti; a parte il continuo scambio di accuse inviperite.

Così facendo, anche il centro-destra non fa altro che accrescere la confusione negli elettori e invitarli a un astensionismo pericoloso per il Paese, ma forse necessario perché gli incompetenti di tutto lo schieramento politico conservino le loro poltrone e i relativi privilegi.