Ricordo del Dott. Rosario Ilardo: il Sindaco che Cefalù non ha avuto

Ritratto di Saro Di Paola

29 Giugno 2019, 10:50 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Ricordare il Dott. Rosario Ilardo nella immediatezza della Sua improvvisa dipartita non è, per me, facile.
La difficoltà di mettere insieme le tessere per comporre il mosaico dell
Uomo che Egli è stato a Cefalù e per Cefalù a partire dagli anni sessanta del secolo scorso ed alla Provincia Regionale di Palermo tra gli anni ottanta e novanta, è accentuata dal dolore per la perdita di un Amico prima che di un figlio di Cefalù, che ha servito la Sua Città natale come pochi altri hanno fatto.

Con dedizione e competenza.
Nei ruoli di giovanissimo Consigliere comunale, di Assessore, di Sindaco e di Segretario Generale, che durante la cosiddetta Prima Repubblica Egli, a Cefalù, ebbe a svolgere.

   

Nei ruoli di Filantropo, di Burocrate, di Studioso della “Eccelsa  Rupe” e della storia di Cefalù, di Maestro di Scoutismo, ai quali si dedicò con passione ed impegno.

   

A soccorrermi nella difficoltà è stato il motore di ricerca, che, digitando “Ilardo” nel mio pc, mi ha fatto trovare, d’emblèe, l’intervento che svolsi al Cine Teatro Astro in occasione della presentazione della Sua candidatura a Sindaco nelle amministrative del 2002.
In quella tornata elettorale il Dott. Rosario Ilardo si presentò come espressione della lista civica “La mia Città”, senza l'appoggio di alcun partito, dopo che Egli, nel 1997, non aveva accettato, per motivi personali, le sollecitazioni a candidarsi che Gli erano venute, da tutte le forze del quadro partitico del tempo.
Dico tutte: di destra, di centro e di sinistra.
Egli mi chiese di candidarmi al Consiglio comunale nella lista civica a Suo  sostegno.
La Sua insistenza finì per averla vinta sulla ritrosia che mi aveva fatto dire di no alle analoghe richieste degli altri due candidati, o di loro "emissari".

In quel mio intervento, di cui avevo perso la memoria, per quanto sia da leggere inquadrandolo nel contesto del clima della campagna elettorale del 2002, che, oltre al Dott. Ilardo, ebbe protagonisti la Sindaca uscente, On. Simona Vicari per il centrodestra, ed il Prof. Enzo Cesare per il centro sinistra, si possono cogliere le ragioni del rimpianto per un Sindaco, che Cefalù non ha avuto.

Non un Sindaco “vecchio circondato da vecchi, espressione di una accozzaglia smaniosa di tornare al potere”, come venne etichettato dallo schieramento a sostegno della Vicari, ma un SINDACO D’ESPERIENZA, con profonda conoscenza delle problematiche da risolvere, come la Città avrebbe voluto, già nel 1997.
UN SINDACO “KEINE EXPERIMENTS”, come ebbi a dire in quell’intervento rivolto ai Suoi sostenitori, che riporto integralmente nella testualità di allora:

Dopo venti anni dalla mia seconda ed ultima candidatura a Consigliere Comunale, e dopo avere ricevuto inviti a candidarmi anche da parte degli altri due candidati a Sindaco, ho accettato, l’invito del dott. Rosario Ilardo a schierarmi, come tutti voi presenti in questa sala, per sostenere la Sua candidatura a Sindaco della nostra Città.

Devo confessarvi che, prima di accettare, ho avuto qualche esitazione, non già per riserve sul progetto Politico del dott. Ilardo, né, tantomeno, per il Suo spessore di Uomo Politico.

L’esitazione scaturiva dal fatto che mi chiedevo cosa avrei potuto dare alla Politica, con la P maiuscola.

Me lo chiedevo, perché dare alla Politica oltre ad avere un costo in termini di tempo, e per chi come me non è politico di professione di tempo spesso ne resta assai poco, oltre ad avere un costo in termini di impegno, ne ha, soprattutto, un altro in termini di tensione e di amarezze.

E, purtroppo, è ancora vivo nella mia mente il ricordo degli strascichi, dei sospetti, delle insinuazioni che ho dovuto subire per avere assunto nei dibattiti consiliari su determinate scelte amministrative una posizione piuttosto che un’altra.

Sull’iniziale esitazione ha prevalso, però, la ragione ed il senso civico di dovere dare il personale contributo affinché il dott. Ilardo possa essere eletto Sindaco della nostra città.

Ragione e senso civico fondati sulla consapevolezza che il dott. Ilardo, per la sua preparazione, per la sua esperienza di alto Burocrate e di lungimirante uomo politico, per la sua profonda conoscenza dei problemi di Cefalù, può essere, davvero, il Sindaco ideale.

Quel Sindaco ideale, che cinque anni addietro, prima che il polo delle libertà da Palermo imponesse la candidatura della Vicari, alcuni dei grandi elettori di quello schieramento, ricordo per tutti il compianto Pasquale Curcio e tanti altri dello schieramento politico opposto, avrebbero voluto Sindaco, già nel 1997.

E di questo candidato Sindaco la signora Vicari non avendo, forse, altri argomenti ha già detto che è un vecchio circondato da vecchi.

E lo ha detto come se il fatto che Saro Ilardo abbia 74 anni e che la sua candidatura sia sostenuta da uomini, per citarne alcuni, come Salvatore Serio, Vincenzo Provenza, Pippo Muffoletto sia una iattura per la nostra città.

Uomini come quelli che ho citato hanno onorato il loro ruolo di amministratori di questa Città come pochi possono vantare di avere fatto.

E basta guardare a ciò che in questa Città si è realizzato per la loro lungimiranza, per la loro caparbietà, per il loro impegno amministrativo, in tempi in cui gli amministratori non avevano i poteri che oggi la legge dà ai sindaci eletti direttamente dal popolo.

Erano tempi diversi in cui sindaci ed assessori, a volte, erano costretti a limitare la loro iniziativa politica perché dovevano sottostare alle regole delle maggioranze, spesso molto risicate che li sostenevano.

Mi sono chiesto, spesso, che cosa quegli amministratori avrebbero potuto fare per Cefalù se fossero potuti rimanere in carica ininterrottamente per cinque anni con i poteri che oggi la legge dà al Sindaco.

Dicevo che basta guardare a ciò che quei vecchi amministratori hanno fatto.

A cominciare dal centro di informazione per i turisti di porta Pescara, che il sindaco Vicari ha inaugurato nei giorni scorsi.

Cosa ha messo di Suo la Vicari in questa opera pubblica se non le forbici per tagliare il nastro?
Le stesse forbici che ha usato per inaugurare la scuola materna dell’ex Ospizio, per la strada sul sant’Oliva e se non ricordo male anche per l’istituto d’arte.

Eppoi, partendo da piazza Duomo,
chi ha riqualificato il Palazzo di Città e la chiesa di santa Caterina?
chi ha realizzato la corte delle stelle?
chi ha fatto restaurare l’Ostero Magno?
chi ha ripavimentato Piazza Garibaldi e la via Umberto primo?
chi ha riqualificato il bastione di capo marchiafava?
chi ha fatto restaurare le mura megalitiche e la postierla?
e chi le mura e le emergenze architettoniche sulla Rocca?
chi il lavatoio mediavale?
chi ha realizzato l’unico parcheggio pubblico di Cefalù?
chi le case popolari?
chi il depuratore ed i pennelli a mare di Cefalù e di Sant’Ambrogio?
chi ha fatto realizzare la fognatura esterna da Settefrati a Cefalù?
chi ha iniziato i lavori di restauro del teatro comunale?
chi aveva dotato Cefalù dell’inceneritore dei rifiuti solidi urbani?

E che dire dei projet financing che hanno consentito al Sindaco Vicari di inaugurare i campi da tennis e quelli di calcetto?

Quei vecchi amministratori hanno realizzato le strutture, Lei sfruttando la legge che consente che privati completino le opere pubbliche ottenendone la gestione per un certo numero di anni le ha fatto completare.
A questa legge non hanno potuto fare ricorso i vecchi amministratori perché la stessa non era stata ancora emanata.

Eppoi che cosa ha messo di suo il sindaco Vicari nella realizzazione del palazzetto dello sport di Ogliastrillo, o dell’ospedale?
Soltanto demagogici proclami sui media, per darsi visibilità a livello regionale e per farsi, a spese della nostra collettività, la campagna elettorale che Le ha consentito di essere rieletta deputato regionale!

Non possiamo accettare la teoria della Vicari che i vecchi amministratori hanno distrutto questa città, che prima di Lei a Cefalù era il deserto e che dopo di Lei vi sarà il diluvio ed, infine, che Lei ha dato alla nostra città visibilità internazionale.

La visibilità in campo internazionale alla nostra città l’hanno data Madre Natura, Ruggero II, il Cristo Pantocratore, Antonello da Messina, il Mandralisca, Nicola Botta, Salvatore Spinuzza, padre Crispino Valenziano, Michele Canzoneri, la Scuola di architettura di Cefalù, il CLUB MED, l’operosità e lo spirito di iniziativa dei suoi pionieri del turismo, ed i vecchi amministratori che avendo dotato Cefalù tra le prime città siciliane del PRG e dei PP ne hanno salvaguardato il territorio.

Sì, perché dobbiamo avere l’orgoglio di dirlo, checché strumentalmente se ne dica, il territorio e la costa di Cefalù sono tra quelli meglio salvaguardati della Sicilia!

Ringrazi Iddio, dott. Ilardo, per i suoi 74 anni!
Noi, ne siamo certi, se Lei risulterà Sindaco di questa città, ringrazieremo Iddio, come hanno fatto i tedeschi che nel 1949, elessero a 74 anni, Konrad Adenauer primo Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca.

Adenauer Il cancelliere di ferro, colui che dopo avere dato il via e l’impulso alla ricostruzione della Germania superando le difficoltà seguite alla sconfitta governò la Germania ininterrottamente per 14 anni, lasciando la Politica ad 88 anni.
E la governò, come universalmente gli viene riconosciuto, proprio come Lei, Dott. Ilardo, potrà governare Cefalù:
KEINE EXPERIMENTS.

SENZA ESPERIMENTI, MA CON ESPERIENZA, quella esperienza, che tutti, avversari compresi, non possiamo non riconoscerLe.”

Saro Di Paola, 29 giugno 2019

Commenti

Se avessi scritto "keine experimente" sarebbe stato tedesco, avendo scritto "keine experiments" è "tedesco inglesizzato".
Ho ripreso integralmente il testo di un intervento che, incapace come sono di parlare a braccio, lessi.
Il testo conteneneva l'errore ed ignorantissimo come sono di inglese e di tedesco, pubblicandolo non ho corretto l'errore.

Condivido i documentati apprezzamenti di Saro di Paola e personalmente sottolineo il suo amore per la Città che eminentemente si esprime ne 'L'eccelsa rupe', che è e resta l'unica completa banca dati su Cefalù, della quale nessun altro studioso della Città potrà fare a meno. Il Dr. Ilardo mi onorò d'incaricarmi della sua presentazione a Isnello ed io ebbi modo di apprezzare il valore dell'0pera che era frutto dello scrupolo di ricerca di una intera vita animato da una sorprendente semplicità ed umiltà. Ai familiari le mie sentite condoglianze, a Lui un sincero grazie e un Requiem.

Caro Saro,

ora sì che ho capito! Per la precisione, se era tedesco  la dizione esatta è " Keine Experimente".

Inoltre, e scusami per la puntigliosità, Adenauer non fu soprannominato "Cancelliere di Ferro" (quello era Bismarck) ma "Der Alte", cioè "Il Vecchio" , come per rimarcare la sua saggezza ed esperienza. 

Ma per il resto, bellissimo articolo, pieno di partecipazione e informazioni.

Ciao

Caro Enzo, se non avessi scritto in "tedesco inglesizzato" non saresti stato "puntiglioso" come sei stato.
Ti ringrazio per esserlo stato e per il garbo, con il quale lo sei stato.
La tua "puntigliosità", infatti, mi consente, ora per allora, di fare ammenda a me stesso per avere scambiato "Il Vecchio" con "Il Cancelliere di Ferro".
Per dare più peso a ciò che intesi dire in occasione della presentazione della candidatura a sindaco del Dott. Ilardo per le amministrative del 2002, "Il Vecchio" sarebbe stato più conducente e sarebbe stato più gratificante, proprio, per il Dott. Ilardo, cui l'aggettivo era stato appioppato per costituire discriminante, negativa, agli occhi degli elettori.

Caro Saro,

hai proprio ragione. "Il Vecchio" sarebbe stata una definizione infelice in quella occasione specifica.