Rete idrica e Consiglio comunale: una sequela di chiacchiere

Ritratto di Angelo Sciortino

30 Novembre 2019, 19:44 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera si è tenuto un Consiglio comunale per decidere l'affidamento ad AMAP della rete idrica di Cefalù. Ho ascoltato molto attentamente l'audio dei lavori e, non so se a causa della qualità della registrazione, ne ho tratto l'impressione che le argomentazioni svolte dai consiglieri fossero pronunciate come se essi stessero affogando. Forse per l'acqua, visto che l'argomento era quello dell'acqua distribuita dalla rete idrica cittadina; oppure per il silenzio che accoglieva le loro parole, stante l'assenza degli unici interessati, i cittadini; oppure, infine, perché le parole inconcludenti di parecchi consiglieri uscivano con difficoltà dalla bocca, causando una sorta di affogamento.

Ammettiamolo, non era facile giustificare gli errori commessi sul problema negli ultimi cinque anni dall'attuale Amministrazione, che hanno finito con il rendere servizio idrico di Cefalù più simile a quello di un villaggio subsahariano piuttosto che a quello di un paese civile. Nel contempo, però, non possiamo negare che i consiglieri di maggioranza ci hanno provato con i loro interventi e con il loro voto, visto che quelli di minoranza si sono astenuti dal voto, per dissociarsi da una farsa malamente registrata e ancor più malamente diretta da chi ne era il regista.

Quali allora le conclusioni di questa ennesima farsa? Il Consiglio ha deciso di affidare l'acquedotto all'AMAP, come richiesto dall'ATI, che con ogni probabilità non accetterà l'incarico a causa del suo stato rovinoso, sia finanziario e sia materiale. Uno stato che negli ultimi anni è divenuto peggiore.

A questo punto ai consiglieri di minoranza i cittadini chiedono un atto di chiarezza, da fornire loro con un comizio pubblico, in cui spiegano come stanno in realtà i fatti. Sempre che capiscano quant'è necessario far precedere la narrazione dei fatti attuali da una cronaca storica degli ultimi anni. Se non lo faranno, allora anch'essi affogheranno sommersi dalle loro stesse parole pronunciate in Consiglio a una maggioranza e a una Amministrazione sorde. Può darsi che i cittadini non ascolteranno come i consiglieri di maggioranza e in questo caso saranno loro ad affogare, ma sommersi non dalle chiacchiere, ma dall'acqua non potabile e dalle bollette da pagare.