L'augurio che il nuovo anno liberi Cefalù dalla sofferenza

Ritratto di Angelo Sciortino

29 Dicembre 2019, 22:58 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Lo so, questo è il tempo di augurare il Buon Anno, ma ciò non può impedire di essere realisti e non nascondere la realtà cefalutana, non foss'altro perché i cittadini facciano la loro parte per renderlo veramente migliore questo nuovo anno.

Contrariamente alle convinzioni di alcuni albergatori e di proprietari di B&B, Cefalù soffre. Soffre perché il suo commercio langue; perché l'edilizia non cresce e dove cresce lo fa in modo confuso e raffazzonato e al suo PRG si pensa soltanto nel silenzio più assoluto; perché i giovani sono costretti a cercare un barlume di futuro lontano e fra estranei; perché quelli che restano cercano svaghi altrove, dove la vita è più allegra e dove il sorriso è diffuso e naturale; perché la sua cultura vive fra gli stenti, come provano le vicende del museo Mandralisca. Insomma, a restare a Cefalù ci si accorge, nonostante i tanti fiori lungo le strade e le luci natalizie, che c'è troppo buio nell'anima, perché in essa albergano troppa tristezza e troppi dubbi sul futuro: la tristezza dei tanti genitori, che pensano ai propri figli lontani, e quella dei giovani disperati o sfruttati.

Dette queste tristi verità, che sarebbe da irresponsabili nascondere, il solo augurio che posso fare è quello che il nuovo anno faccia prendere coscienza, a chi amministra e a tutti coloro che sono amministrati, che dopo oltre quindici anni finalmente si prenda atto che non è più tempo di parole al vento e di ricerca di clientele, ma di un disegno indispensabile perché Cefalù non continui in questa sua agonia. Ce lo chiede la nostra storia e ce lo chiede la nostra ragione.