Discorso del Sindaco di Cefalù in occasione della “Fruottula”

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2 Giugno 2013, 00:10 - Comune di Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Discorso del Sindaco di Cefalù in occasione della “Fruottula”
Cefalù 01/06/2013

Buona sera a tutti,
Desidero porgere un caloroso saluto e un vivo ringraziamento a tutti i componenti del Comitato per la “Fruottula” (e, in particolare, a Rosario Rinaudo), per l’impegno e la dedizione con la quale hanno contribuito a ripristinare l’antica tradizione della “fruottula” che da due anni era stata interrotta.
L’Amministrazione, che mi onoro presiedere, ha dato il proprio sostegno all’iniziativa (che è stata realizzata esclusivamente attraverso il contributo economico dei privati) perché crede fortemente nel valore identitario rappresentato dalle tradizioni.
Una tradizione, infatti, non è altro che la  trasmissione nel tempo, all'interno di una comunità, della memoria di eventi sociali o storici e delle usanze che costituiscono il cemento che unisce gli abitanti di un luogo.
Salvaguardare questo concetto è importante, ancor di più, nella nostra città, nella quale, da tempo si registra un progressivo affievolimento dei legami con le testimonianze del nostro glorioso passato.
Poiché, come ho detto in altro contesto, ritengo che una comunità possa  puntare a un futuro di autentico sviluppo solo se ha ben saldi i legami con la storia, così è necessario mantenere vive quelle tradizioni che ci richiamano al nostro passato, anche se queste devono necessariamente essere rilette alla luce dei cambiamenti sociali e culturali che sono avuti nella comunità locale.
In tal senso anche l’antica tradizione della “fruottula” deve essere reinterpretata e, in qualche modo, attualizzata.
Una volta la “Fruottula” era inscindibilmente legata alla cosiddetta “ottava” del Corpus Domini ed era, innanzitutto, un tributo di devozione popolare da parte dei ceti economici e sociali in cui erano divisi gli abitanti di Cefalù.
Ecco quindi i: “Mastri ranni (oggi potremmo dire gli imprenditori), i “mastri nichi” (artigiani e manovali), “l’uomini ra chiazza” (commercianti), “i viddani” (i contadini), “ i piscatura” (i pescatori), “ i marinari da rivela” (i lavoratori della marina mercantile), i “galantuomini” (i nobili), “i parrini” (i componenti del clero cittadino), che per otto giorni animavano l’ottava del Corpus Domini.
Oggi la composizione della società cefaludese è profondamente mutata: antichi mestieri sono scomparsi, altri sono nati, le sensibilità sono cambiate e, quindi la manifestazione assume una dimensione laica che vuole ricordare le tradizioni contadine del popolo cefaludese che insieme alle attività legate al mare intendono rappresentare le due forze propulsive dell’economia cefaludese: la pesca e l’agricoltura (così efficacemente rappresentate nel nostro stemma civico: il pane e i pesci) che per secoli hanno retto la società locale.
Ecco perché nella nostra “fruottula” vedrete sfilare: contadini, contadine e prodotti agricoli, ma anche una barca e la rappresentazione dei prodotti del pescato.
Ecco i fiori, che richiamano la primavera e il risveglio della natura che era un simbolo di buon auspicio per una stagione ricca di raccolti agricoli.
Metaforicamente oggi auspichiamo una nuova ‘primavera’ delle attività economiche che possa far superare  ‘ l’inverno’ della crisi e creare nuove opportunità lavorative e di sviluppo economico.
Ecco, quindi, che la tradizione della “fruottula” assume una dimensione attuale e moderna che ci aiuta ad interpretare la realtà odierna. Una tradizione laica che deve essere tenuta distinta dalla festa religiosa del “Corpus Domini” che sarà celebrata domani.
Tuttavia, desidero ricordare che in antico la “frottola” era un componimento poetico, che veniva composto in occasioni solenni. Ancora fino alla fine dell’Ottocento nelle nostra Cefalù si composero “frottole” in occasione della Festa del Salvatore per invocare la Protezione Divina sulla nostra città e chiedere di donare ottimi raccolti e un buon pescato.
Credo che anche oggi, se pur in maniera diversa e in modo semplice e laico, il ripristino di una tradizione “cefalutana” come la “fruottula” possa costituire un momento in cui la comunità riscopre quei comuni legami che rendono ogni singolo componente parte di un insieme e forniscono le motivazioni per lavorare quotidianamente per una autentica crescita collettiva.

Grazie.

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