La polveriera, "il rudere", la villa: “le sostanziali modifiche” nel promontorio della Calura

Ritratto di Saro Di Paola

8 Giugno 2013, 09:25 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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La polveriera come si vedeva dalla rocca dal 1953 al 1989

“Il rudere” come si vedeva dalla rocca e dal mare a partire dal 1989 ed ,almeno, sino al 2001


La villa” come si vede oggi dalla rocca e dal mare

È indubbio che, dal 1953 ad oggi, “sostanziali modifiche” siano state apportate alla architettura naturale del promontorio della Calura e non del Kalura.
-Il Kalura è “cosa” diversa: è il primo degli alberghi che sul promontorio della Calura è stato costruito nei primi anni sessanta-

Però:
le “sostanziali modifiche” sono state apportate, o fatte apportare, tutte dal “sottosegretario CON VISTA” nel 2003, prima che, nel 2004, la madre la acquistasse?

È tutta Verità quella che, Michele Sasso, con la collaborazione di Paola Castiglia, ha scritto nell’articolo pubblicato nei giorni scorsi da “L’Espresso” sul promontorio della Calura e non del Kalura?

N.B. - La certezza sulla consistenza al 2001 di quello che nell’articolo de L’Espresso viene definito “rudere” viene dalle “PAGINE GIALLE” di quell’anno.

Saro Di Paola, 8 giugno 2013

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Articolo correlato: Gli “ambientalisti locali” scoprono solo ora che "la casa sul promontorio... è frutto di sostanziali modifiche" - 1 giugno 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/2361)

Commenti

Domande più che corrette quelle di Saro; intelligentemente provocatorie, come sempre.

Ma quello che importa al cittadino cefaludese non è chi ha fatto - o ha fatto fare prima dell'acquisto - "modifiche", o se a precedenti modifiche (da chiunque e a qualsiasi titolo) se ne siano aggiunte, dopo l'acquisto, altre; al cittadino cefaludese e a chiunque ami questa città e dica di volerne difendere "il patrimonio" pubblico (se non "dell'Umanità") interessa come ciò che, comunque - all'evidenza dei fatti - nel tempo è stato compiuto sia stato possibile compierlo nonostante leggi, vincoli e - si suppone - il doveroso controllo degli enti e degli organismi preposti; e ciò al di là delle - sicuramente non mancanti - spiegazioni tecnico-burocratiche che alla fine legittimano tutto.

Sicuramente non ho nulla di personale contro la sig.a Vicari, sua madre, gli Arrostuto o a quanti altri a Cefalù - a torto o a ragione - possano (in ipotesi) aver compiuto "abusi" edilizi (non parlo evidentemente di quelli - comprensibili - legati ad adeguamenti a standard di abitabilità più moderni, interni ad edifici non di interesse storico o artistico) ; il problema non è il diritto degli individui di desiderare ciò che si ritiene meglio per se; il problema è: dove sono,  e sono stati, coloro che questo desiderio dovrebbero far contemperare con le leggi ed i regolamenti che dovrebbero garantire "l'interesse pubblico" (in questo caso,  paesaggistico)?

Ma, più ancora, quali garanzie abbiamo per il futuro che non si compiano altri scempi?

Cito quest'altro per puro esempio!

Ma anche questi non sono da meno per le ricadute sul piano dell'interesse ambientale, quindi pubblico:

"La Barbarie"- 1 (http://www.laltracefalu.it/node/3579)

"La Barbarie" - 2 (http://www.laltracefalu.it/node/3581)