RADDOPPIO FERROVIARIO: lo stato dell'arte ad Ogliastrillo

Ritratto di Saro Di Paola

28 Marzo 2021, 09:27 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Prima del 7 marzo i fronti di avanzamento del cantiere di Ogliastrillo erano due:

uno, il principale, per approfondire lo scavo sino alla quota di imposta della culla per la talpa che si dovrà imbucare per realizzare la canna lato sud della galleria Cefalù;

l'altro, funzionale al fronte principale, per realizzare i capannoni nei quali verranno prefabbricati e stoccati i conci che la talpa impiegherà per rivestire entrambe le canne della galleria.
Tale secondo fronte non era previsto nel progetto "esecutivo" che venne illustrato nella sala delle Capriate il 26 novembre 2015.
In quella sede, infatti, il tecnico della ToTo ebbe a dire che i conci sarebbero stati prefabbricati e stoccati nell'area industriale di Termini Imerese.

Ebbene, qual'è lo stato dell'arte sui due fronti?

Sul fronte principale, dopo il parziale tombamento dello scavo sono stati praticati, nel terreno interpali, una serie di fori del diametro di circa 20 cm, tanto lo stimo da lontano, all'interno dei quali sono stati introdotti tubi in pvc che fuoriescono a doccione dalla paratia.

   

In contemporanea, nella palificata libera dal terreno di riporto della tomba, è stato eseguito il quarto ordine di tiranti e la trave di collegamento della loro testa.

Da quando è stato ultimato il getto della trave di collegamento dei tiranti, sul fronte principale del cantiere i lavori sono, praticamente, fermi. 

Il fermo, a mio giudizio, nelle more che i progettisti suggeriscano le opere necessarie per consolidare la paratia e/o per drenare l'acqua del terreno a monte al fine di ridurre la spinta da tergo sulla paratia e, nelle more, che l'impresa decida sulla priorità nell'avanzamento dei lavori del fronte principale.
Sì, perchè, sarà l'impresa a decidere se procedere, subito, con l'esecuzione delle opere di consolidamento della paratia che verranno suggerite dai progettisti o se approfondire lo scavo per la culla della canna lato mare, che, non interferendo più di tanto con il terreno di riporto della tomba, potrà essere realizzata prima delle opere di consolidamento della paratia ed a prescindere dalle stesse.

Sono convinto che l'impresa opterà per avanzare nello scavo per l'imposta della culla lato mare.
Per ovvi e comprensibili motivi di ordine temporale ed economico.

Sull'altro fronte, quello funzionale al primo, i lavori di completamento dei capannoni, che sarebbero andati di pari passo con quelli del fronte principale, procedono, invece, piuttosto velocemente.

Va da sè che il protrarsi dell'attuale andazzo dei lavori sui due fronti si tradurrà nel protrarsi dei tempi per l'ultimazione del raddoppio dell'intera tratta Ogliastrillo-Castelbuono.

P.S. - Mentre scattavo le foto delle muraglie ciclopiche a secco, il mio pensiero è andato a quei proprietari dei terreni di Ogliastrillo, che, nel 1987, si intestarono la battaglia contro la stazione che, il Consiglio comunale, nel 1985, condividendo la proposta delle Ferrovie dello Stato, aveva votato, proprio là, ad Ogliastrillo, dove non si doveva realizzare perché, a loro dire, sarebbe stata devastante per il suo ambiente e per le sue valenze paesistiche.

Mi sono, subito, ricordato che quei proprietari, pace all'anima loro, sono passati, tutti, a miglior vita ed ho pensato al dispiacere che avrebbero provato guardando lo scempio che io stavo documentando con le foto.
Solo un attimo di riflessione e mi sono ricordato che l'ambientalismo di  loro, tutti, era a luoghi alterni.
Nel senso che erano, tutti, ambientalisti nelle loro "case" e non in quelle degli altri.
Il che è bastato a rinfrancarmi.
Per loro, ovviamente.
Non avrebbero provato alcun dispiacere per lo scempio di Ogliastrillo.
Con la battaglia che avevano iniziato e che si concluse con lo spostamento della stazione sotto Pietragrossa erano riusciti a salvarlo: Lo scempio era nelle "case" di altri, ben distanti dalle loro.
Trecento, quattrocento metri più avanti, verso Palermo.

Povera Cefalù!
Nella pluridecennale questione del raddoppio ferroviario non sei stata fortunata.
Come in tante altre.
Purtroppo.

Saro Di Paola, 28 marzo 2021

Commenti

Scempio? Sfortuna? Caro Saro, scempio sicuramente, ma anche sfortuna! La sfortuna che il paesaggio di Cefalù, la sua bellezza, sia stato affidato a chi si disinteressa del suo rispetto e della sua conservazione. Costoro ne menano vanto allo stesso modo di come può menarsi vanto del valore dei propri avi, che però giacciono sepolti. Allo stesso modo, giacerà sepolta la Cefalù della nostra infanzia e della nostra gioventù; la Cefalù che amammo, perché suscitava in noi emozioni e gioie alla sola vista di quel che era; la Cefalù che portò il turismo e la ricchezza.

Oggi essa non soltanto  giace sepolta, ma la copertura di tale sepoltura è fatta dal fango di proclami farneticanti di chi la amministra e dei suoi cittadini. Sai qual è la sola mia consolazione? Che la poca vita che mi resta non è sufficiente perché io possa soffrire alla vista della conclusione di questo disamore.