Tre sono troppi, ne basterebbero due

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Marzo 2022, 20:07 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ammetto che questa campagna elettorale non meriterebbe alcun commento, ma purtroppo alla sua conclusione gli elettori dovranno scegliere i nuovi amministratori, per cui bisogna fare buon viso a cattivo gioco e parlarne per renderli edotti delle varie posizioni, affinché non sbaglino ancora una volta la loro scelta. Un pericolo, tale scelta sbagliata, incombente, visto che persino aspiranti giornalisti sembrano impegnati sia nel mistificare la realtà e sia a fantasticare verità inesistenti, unendo la loro voce a quella di alcuni candidati.

Lascio da parte i comunicati finora diramati, gli articoli di stampa già pubblicati e i commenti dei sostenitori acritici, per dedicare la mia riflessione alla storia personale dei singoli candidati, che sembrano essere momentaneamente tre: Giovanni Iuppa, Simona Vicari e Giuseppe Abbate.

Comincio da Giovanni Iuppa, presidente uscente del Consiglio comunale. Ho sempre stimato la sua cordialità e la sua abitudine al confronto, ma soprattutto il grande merito che ebbe quando, perduto il Padre mentre era ancora studente, come il fratello Michele, lavorò per mantenersi agli studi, che concluse con la laurea in giurisprudenza. Oggi, come il fratello, è un avvocato. Qualcuno lo giudica supponente, ma non è difficile considerare un piccolo uomo presuntuoso chi dà questo giudizio. Io non credo che voterò mai per lui, ma non nego che sarei felice di vederlo candidato, per i meriti da lui acquisiti nel farsi strada nella vita.

L'altro candidato è Simona Vicari, la cui storia politica è ben conosciuta per aver ricoperto il ruolo di Sindaco di Cefalù per ben dieci anni, di deputato regionale e per cinque anni quello di senatrice, nonché quello di sottosegretario. Ruoli importanti, che avrebbero dovuto consentirle di lasciare una traccia del suo passaggio; una traccia che purtroppo si fatica a scoprire. Non per niente nei suoi manifesti si legge “libera il futuro” invece di “costruiamo un futuro libero”; un futuro che lei non ha saputo costruire nonostante i ruoli ricoperti.

L'ultimo candidato – ultimo, se non ci saranno altre novità – è Giuseppe Abbate. Medico, che il ruolo di sindaco lo ha ricoperto prima a Pollina e poi a Lascari. In tale veste ha lasciato diverse tracce e i due paesi, sebbene piccoli, hanno ricevuto investimenti pubblici, che ne hanno cambiato in meglio l'aspetto urbanistico, rendendoli più vivibili. Certamente, data la sua età anagrafica, non potrà aspirare in un eventuale secondo mandato, ma questo invece di essere un fatto negativo, è positivo, perché egli farà di tutto per lasciare al suo successore una Cefalù migliore.

Per concludere, a me piacerebbe che i candidati fossero soltanto due: Giovanni Iuppa e Giuseppe Abbate. Per due ragioni: perché entrambi considerano la carica di sindaco come l'occasione di fare il bene al paese, lasciando una traccia del loro passaggio, e perché entrambi hanno il grande pregio di confrontarsi o di chiedere consigli e di saperli valutare.

Personalmente sceglierò Abbate, perché gli riconosco un'esperienza che Iuppa non ha ancora maturato, ma che certamente avrà come successore di Abbate. L'importante è che Cefalù nei prossimi anni si liberi dalla presunzione, dall'avventatezza e dal clientelismo, che da quasi tre decenni ne ha cancellato la gloriosa storia precedente e ne ha minato le attività.