L'imprenditore turistico, il candidato Abbate e Giuseppe Giardina

Ritratto di Angelo Sciortino

19 Aprile 2022, 14:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Come quasi ogni mattina, clima permettendo, anche stamattina ho fatto la mia passeggiata sul Lungomare, accompagnato dal mio fedele e silenzioso bastone, che amorevolmente mi sostiene per evitare che io cada. Accade, talvolta, che io incontri un amico, con il quale mi soffermo a parlare, per uno scambio di opinioni. Anche oggi ho avuto questa fortuna, incontrando Alberto Barranco, proprietario e gestore del Sunset Hotel.

Se ne stava sul marciapiedi di fronte e dopo i saluti abbiamo dato inizio a una serie di valutazioni sulla presente campagna elettorale, che vede candidati Abbate e Vicari dalla parte di un ipotetico centro-destra e Tumminello dalla parte di un altrettanto ipotetico centro-sinistra. La sua opinione non era, però, quella che ci si aspetta da un imprenditore; quella, cioè, dettata da una stretta visione economica, che avrebbe dovuto suggerirgli un'attenzione ai propri interessi, come purtroppo accade oggi. No, la sua visione trascendeva il suo interesse particolare, sebbene lecito, ma era una visione attenta all'interesse generale di Cefalù, non tralasciando un momento storico del passato. Ecco di seguito le sue parole.

Non c'è dubbio che da alcuni decenni la vita politica di Cefalù non ha pace. Gli scontri fra le fazioni si svolgono come se i sostenitori di una di esse considerassero nemici, invece di avversari portatori di opinioni diverse, coloro che sostengono qualunque altra fazione. Ma il considerare nemici gli avversari, finisce con il determinare uno stato di guerra, dal quale non può che derivare distruzione; nel nostro caso la distruzione di quel che rimane di Cefalù. È questa la ragione, sempre secondo l'opinione di Barranco, che è positiva la candidatura di Giuseppe Abbate. Egli, infatti, sarà, come lo è stato nelle sue precedenti esperienze a Pollina e a Lascari, ma anche a Cefalù in qualità di assessore, un uomo di pace, un uomo che svolgerà il suo incarico istituzionale accettando le critiche ben argomentate, per comportarsi nell'interesse di tutti, sostenitori e avversari.

Sempre secondo l'opinione di Barranco, la sua elezione darebbe un sindaco a Cefalù degno erede di un altro sindaco del passato, che ancora in tanti ricordano con stima e persino con affetto: Giuseppe Giardina. Anche Giardina, vittima delle lotte interne della DC del tempo, presentò una sua lista e vinse le elezioni. Il risultato di quella elezione è in questo momento sotto i nostri piedi: è questo Lungomare, che proprio a lui è intitolato. Alberto Barranco è fermamente convinto che l'eventuale elezione di Abbate farebbe riprendere a Cefalù la via del progresso, purtroppo interrotta negli ultimi decenni.

Vi confesso che per me questo discorso, che ho cercato di riportare fedelmente, anche se sinteticamente, è stato motivo di gioia e di speranza, non soltanto perché dava altre ragioni alla mia decisione di appoggiare la candidatura Abbate, ma anche perché mi ha fatto comprendere che Abbate ha meriti riconosciuti da tanti cittadini.