Cambiare binario per evitare la beffa

Ritratto di Saro Di Paola

18 Novembre 2022, 14:48 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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"Il treno è partito e non possiamo più fermarlo", così l'allora Sindaco Lapunzina, quando, il 26 novembre 2015, nella Sala delle Capriate, si svolse il primo incontro di presentazione del "progetto esecutivo" del raddoppio e della fermata sotterranea di Cefalù.

Il treno, purtroppo, si è fermato.
Da solo, dopo soli 700 metri dalla partenza.

In attesa, e prima, della sua ripartenza, se e quando ci sarà, le Istituzioni responsabili e le parti in causa hanno il dovere di interrogarsi e dare "una risposta concreta e non a chiacchiere" alla più elementare delle domande, che dovrebbero porsi a seguito delle ultime vicende.
Alludo alla causa, vera, del fermo del treno, cioè l’impossibilità per l’Impresa di fare avanzare la talpa con la modalità a pressione, per i costi di questa modalità che non sono remunerati dai prezzi dell’appalto.
Alludo, altresì, alla ventennale vicenda della galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea.
La galleria più ballerina di tutta la rete ferroviaria nazionale, che, indispensabile all’esercizio in sicurezza della fermata e che, come ho scritto, dal 2016 ad ieri l’altro, è irrealizzabile laddove servirebbe.
Cioè nelle prossimità della fermata medesima e, perciò, nelle zone urbanizzate ed intensamente edificate di Pietragrossa, Pacenzia, Spinito e Pietrapollastra, che, estendendole sino alla via Roma, ho delimitato in rosso nella planimetria che segue.
                                                              
                        
La più elementare delle domande che le Istituzioni e le parti in causa dovrebbero porsi è la seguente:
se senza galleria di sfollamento non potrà esserci fermata sotterranea, ha senso far proseguire il treno lungo il binario sul quale si è fermato?
Il binario che, negli anni novanta, nella planimetria che segue,
                                                              
venne disegnato in rosso arancio, senza i necessari approfondimenti, al solo fine di avvicinarlo quanto più possibile alla banchina dell'attuale stazione e rendere, così, ipotizzabile una fermata sotterranea urbana da raggiungere attraverso una galleria di accesso ed un sistema di scale mobili.

La risposta è più elementare della domandaNO, NON HA SENSO!

Ed allora, il binario lungo il quale far proseguire il treno non può che essere quello che ho tracciato  in verde nella stessa planimetria.
Lo stesso binario che RFI, a metà deli anni ottanta quando il raddoppio della strada ferrata era previsto per una linea ad Alta Velocità, ebbe a sottoporre al Consiglio comunale che lo approvò con voti unanimi.
Il binario verde che, per essere più breve di quello del progetto esecutivo in esecuzione, richiede costi economici e ambientali inferiori rispetto a quello in rosso arancio.
Costi valutabili nell'ordine di qualche milione di euro per i primi e di qualche milione di metri cubi di smarino, da conferire in discariche di cui il territorio non dispone, per i secondi.
Un binario che, per sottopassare il territorio di Cefalù a monte, molto più a monte, del gran numero di edifici multipiano delle zone urbane che ho elencato, e ad una profondità molto maggiore di quello in rosso arancio, ridurrebbe al minimo i rischi di cedimenti in superficie.
Ciò anche se la talpa dovesse procedere a "camera libera" e non "in pressione".
Una modalità, che, oltre ad allungare i tempi di avanzamento, richiede, anch'essa, costi economici ed ambientali maggiori.
L'impiego di schiume e polimeri, necessari per pressurizzare la camera di scavo, non è indifferente per gli uni e per gli altri

Se non si dovesse cambiare binario e si dovesse arrivare a Fiume Carbone lungo quello in rosso arancio del progetto esecutivo in esecuzione e, ex post, si dovesse prendere atto dell'impossibilità di realizzare, anche, una sola delle opere indispensabili per l'esercizio della fermata, sarebbe una beffa.
La più clamorosa delle beffe.

Se poi di tale impossibilità ci si dovesse rendere conto dopo lo sprofondamento di Via Pietragrossa, a seguito dell'inizio, malaugurato, dei lavori della galleria di accesso alla fermata, o di quello, della via Pietrapollastra, a seguito dell'inizio, altrettanto malaugurato, dei lavori della galleria di sfollamento, il clamore sarebbe da guiness nazionale.

Nel Bel Paese il raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono e la fermata sotterranea di Cefalù balzerebbero in testa nella classifica delle grandi incompiute.

Saro Di Paola, 18 novembre 2022