Il PRG, le sue varianti e la reincarnazione di Vito Ciancimino

Ritratto di Angelo Sciortino

1 Gennaio 2023, 20:58 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Non credevo proprio che Vito Ciancimino, il fautore del sacco di Palermo, potesse rinascere a Cefalù e dare avvio anche al sacco di Cefalù. Non lo credevo, nonostante da anni non fossero mancati i segni di quel che stava accadendo. Ora, però, credo che si sia superato il segno con la reincarnazione di Ciancimino in tanti consiglieri e assessori. Avevo quindici anni e vivevo a Palermo, quando grazie a Ciancimino fu abbattuta una villa liberty posta all'angolo tra via La Marmora e via Libertà, dove ogni mattina mi recavo per prendere l'autobus urbano per andare a scuola. Il misfatto avvenne in una sola notte e al suo posto fu costruito un palazzone enorme e indegno del luogo.

Con il nuovo pseudo piano regolatore appena approvato dal Consiglio comunale, nonostante le puntuali osservazioni contrarie dell'opposizione, cambierà il Lungomare e tanta altra parte dell'urbanistica di Cefalù. Certo, non cambieranno, come a Palermo, vie attorniate da ville quasi centenarie, ma cambierà un intero paesaggio, che di anni ne ha molto di più di un secolo. Ma che importa ai “Ciancimino” cefalutani! A loro piace organizzare serate musicali come quelle di queste serate di festa, con l'esecuzione di musiche che non innalzano i cuori e le menti, ma li abbrutiscono.

Su questo blog ho pubblicato l'intervento in Consiglio dell'opposizione e anche l'amico Saro Di Paola ha pubblicato le sue puntuali critiche al prg appena approvato. La loro lettura potrà svelare tutti i particolari che nel presente intervento sorvolo, ma non per questo li sottovaluto, avendo tratto da essi la conferma che le mie impressioni e le mie preoccupazioni erano giustificate.

Se esistesse una Regione più consapevole dei propri doveri e il rispetto delle norme poste a difesa dei patrimoni naturalistici e storici di quella che immeritatamente chiamano ancora la “Perla del Tirreno”, allora questo prg e le sue varianti sarebbero bocciate dall'Assessorato. E se i cittadini potessero ancora contare sulla Giustizia, i loro eventuali ricorsi potrebbero salvare quel che ancora rimane di salvabile. Ma non riesco a illuderrmi e non mi resta che predicare nel deserto come i consiglieri d'opposizione e come l'amico Saro Di Paola.

Non mi resta, come resta a loro, che la magra soddisfazione di poter dire in futuro: ve l'avevamo detto!