Se L'Italia fosse un PAESE NORMALE

Ritratto di Saro Di Paola

9 Febbraio 2023, 12:06 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Ad Ogliastrillo, sono ormai una decina di giorni, che, per completare le opere di presidio della strada statale e del sottostante cantiere, mancano soltanto 50 metri di rete di protezione.
        
È un fatto emblematico dell'andazzo dei lavori del raddoppio, che non può non alimentare preoccupazioni sui tempi di completamento dell'opera se non, addirittura, sul suo stesso destino.
Se non si riescono a completare 50 metri di rete di protezione indispensabili per il ripristino della larghezza della Statale in un tratto lungo il quale è rimasto ristretto, prima per i danni provocati alla sede stradale da un "imprevisto idrogeologico" e dopo per le esigenze di cantiere dovute alla necessità di rimediare  a questi danni, LE RAGIONI DEVONO, PUR, ESSERCI.
E NON SONO, certamente, RAGIONI DI POCO CONTO.

Se l'Italia fosse un PAESE NORMALE, le Istituzioni, gli Enti interessati e l'Impresa appaltatrice dell'opera avrebbero, già da tempo, emesso un COMUNICATO UFFICIALE, congiunto, per far conoscere tali ragioni al cosiddetto POPOLO SOVRANO.
Ciò, anche, in considerazione del fermo totale dei lavori, che si protrae da oltre tre mesi e del tempo contrattuale di 3241 giorni, già abbondantemente scaduto, oggi, quando, è stato eseguito solo il 20% delle opere.
Ma in Italia, lo sappiamo bene, il Popolo è Sovrano, soltanto, nei giorni delle scadenze elettorali.
In tutti gli altri giorni, in Italia, il POPOLO è BUE e per soggiogarlo i comunicati non sono necessari.
Men che meno quelli ufficiali.

Saro Di Paola, 9 febbraio 2023