L’interpellanza del gruppo consiliare "InnoviAmo Cefalù" sul raddoppio ferroviario

Ritratto di Saro Di Paola

18 Febbraio 2023, 10:33 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nella seduta consiliare dello scorso 15 febbraio, il Gruppo consiliare "InnoviAmo Cefalù" ha presentato un'interpellanza al Sindaco per conoscere "tutte le informazioni utili sullo stato di avanzamento e sul buon andamento" dei lavori del raddoppio ferroviario, che il Sindaco, da parte della Sua stessa maggioranza, è stato impegnato ad “acquisire periodicamente da RFI”, nella seduta del 9 novembre 2022, allorquando, con l’inserimento di un apposito punto all’ordine del giorno, i Consiglieri di “InnoviAmo Cefalù, hanno tentato di riaccendere i riflettori della Politica cittadina sulle vicende del raddoppio medesimo.
                                                                                                                                                          
Sull'avanzamento e sul buon andamento dei lavori  il Sindaco nessun’atra informazione potrà fornire se non quella che, negli oltre tre mesi decorsi dal 9 novembre, la talpa non è avanzata di un solo centimetro e che, nello stesso lasso di tempo, i lavori sugli altri fronti del cantiere sono rimasti fermi.

Le informazioni utili, che il gruppo interpellante attende dal Sindaco, sono,  però,  a mio giudizio, di ben altra natura e sono quelle che la Città, tutta, attende.

La Città, tutta, attende di essere informata sulle ragioni del protrarsi, sine die, del fermo dei lavori su tutti i fronti del cantiere.

La Città, tutta, si chiede se tali ragioni siano nel “braccio di ferro economico”, che ToTo avrebbe ingaggiato con RFI per ottenere quella rivalutazione dei prezzi dell'appalto, senza la quale non potrà sopportare il maggiore onere di cui dovrà farsi carico per fare avanzare Margherita nella "modalità a pressione", che è indispensabile per  ridurre al minimo i pericoli per gli edifici e le opere di urbanizzazione nella zona d'influenza delle due canne della galleria Cefalù.
Pericoli, che non possono essere, assolutamente, ridotti con la "modalità di avanzamento a camera libera", come appalesato dal "fornello" apertosi a Vallone di Falco e che, è in re ipsa, non potranno essere ridotti per lo scavo, con metodi tradizionali, delle gallerie di sfollamento, di accesso, del mezzanino e delle scale  mobili previste per la fermata sotterranea.

La Città, tutta, attende informazioni sulla dislocazione della galleria di sfollamento e del suo imbocco, senza la quale la fermata sotterranea di Cefalù non potrà esistere.
Informazioni che diano, su tale galleria, quelle certezze che, ad oggi, nessuno ha dato, perché nessuno ha.

Infatti, le due soluzioni alternative a quella irrealizzabile allo Spinito, che, per quanto dichiarato il 3 marzo 2022 da Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI, nel corso della cerimonia per l'accensione simbolica di Margherita, erano state elaborate,
                                                                           
il 18 marzo successivo, appena 15 giorni dopo, per quanto scritto da RFI al Sindaco di Cefalù, in apposita nota, si sono ridotte ad una sola.

Una sola soluzione, che, paradossalmente, secondo la stessa RFI, è “peggiorativa della precedente” allo Spinito per la  ragione, assolutamente ineccepibile, che allungherebbe il “tempo necessario per il raggiungimento dell’esterno da parte degli utenti in condizioni di emergenza” e, nel contempo, “migliorativa” per la ragione, assolutamente incomprensibile, “derivante dall’applicazione dei vigenti criteri e specifiche progettuali che attualizzano gli input del progetto originario relativamente all’uscita carrabile di emergenza”.

È, oramai, troppo chiaro che tra le partite da giocare affinché Cefalù abbia la fermata sotterranea, la più difficile, si gioca su tale galleria.

Per Cefalù l’ultima soluzione prospettata da RFI sarebbe inaccettabile, proprio perché, sarebbe “peggiorativa della precedente”.
Non solo per la ragione, in sé gravissima, legata al tempo necessario agli utenti per raggiungere l’esterno in condizioni di emergenza, di cui ha scritto RFI, ma anche perché la sua maggiore lunghezza estenderebbe ad una fascia d’influenza molto più vasta i rischi paventati dal Prof. Cafiso per gli edifici del complesso ARGI,  che, paradossalmente, non sarebbe idonea ad escludere.

Non so se il Sindaco, rispondendo all’interpellanza del Gruppo “InnoviAmo Cefalù”, sarà nelle condizioni di dare le informazioni utili che la Città attende.
Auspico che la ripresa dei lavori, se e quando ci sarà, avvenga soltanto dopo che, su tutte le problematiche del raddoppio, si sarà fatta quella chiarezza, che non può venire dalle chiacchiere e dai comunicati di parte, ma da un tavolo tecnico, quello sì sine die, che il Comune di Cefalù potrebbe farsi carico di chiedere e di promuovere presso il Ministero delle Infrastrutture, tra tutte le parti interessate.

Il raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono, incompiuto, nuocerebbe all’immagine dell’Italia, sarebbe disastroso per l’immagine di Cefalù.

Saro Di Paola, 18 febbraio 2023