La seconda rotonda del lungomare è stata demolita, quasi totalmente, e sarà ricostruita

Ritratto di Pasqualino Turdo

27 Luglio 2023, 11:14 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Quel che restava della seconda rotonda del lungomare è stato, quasi totalmente, demolito.

 

A darne notizia è stato il Sindaco Tumminello allorché, ieri, è intervenuto in aula dopo la lettura, da parte del Presidente, della risposta, che l’Assessore, Arch. Tania Culotta, aveva dato all’interpellanza che, sulla vicenda della rotonda, il Gruppo “Innoviamo Cefalù” aveva presentato in data 17-05-2023.

Dopo la risposta scritta con la quale l’Assessore aveva esitato la nostra interpellanza, erano, infatti, intervenuti fatti nuovi, che hanno avuto epilogo, appunto, nella demolizione, quasi totale, di quel che restava della stessa rotonda, ciò, secondo il Sindaco, per evitare pericoli all’incolumità dei bagnanti.
Dopo l’integrazione da parte del Sindaco della predetta risposta, ho replicato, per il nostro Gruppo con l’intervento che pubblico di seguito.

“Nella risposta all'interpellanza l'assessore Tania Culotta asserisce che dal verbale redatto dai funzionari del Genio Civile in data 15/03/22 "emerge che il dissesto della seconda rotonda del lungomare si è verificato in seguito alle copiose precipitazioni e alle mareggiate abbattutesi in zona nei giorni precedenti la segnalazione che l'Amministrazione aveva inoltrato al Genio Civile con nota 11600/2022".

Pur avendo chiesto l’accesso agli atti, il predetto verbale del Genio Civile non mi è stato fornito.
Però, qualcosa su quanto asserito dall’assessore Culotta ritengo di doverlo dire.

L'attribuzione da parte del Genio Civile delle cause del dissesto alle “copiose precipitazioni e alle mareggiate abbattutesi in zona nei giorni precedenti la segnalazione che l'Amministrazione aveva inoltrato al Genio Civile" sa tanto di “exusatio non petita” da parte dell’Amministrazione.

Infatti, se ha potuto "agevolare" il ricorso all'intervento di somma urgenza non solleva l'Amministrazione nella quale l'arch. Culotta è stata Assessore per 5 anni e la precedente, dalla responsabilità del dissesto della rotonda, che è, tutta, nella negligenza dei 10 anni delle due amministrazioni Lapunzina che hanno preceduto l'attuale.

Amministrazioni che hanno sottovalutato la segnalazione dell'insorgere del dissesto della rotonda che, paradossalmente, l’11 maggio 2010, l'allora Consigliere comunale Lapunzina aveva sottoposto all'allora Sindaco Guercio, con la pubblicazione, sul blog L’Altra Cefalù, di due foto nelle quali è ben visibile l’insorgere delle lesioni sulla muratura della rotonda medesima.

     

La verità è quindi ben diversa da quella esposta nella narrazione delle vicende che l’ass. Culotta ha fatto rispondendo all’interpellanza: le copiose precipitazioni e le mareggiate abbattutesi in zona nei giorni precedenti la segnalazione fatta dall’Amministrazione al Genio Civile, di cui ha scritto l’Assessore, hanno, soltanto, aggravato il dissesto della rotonda, noto all’attuale vicesindaco da ben 12 anni.

Secondo la narrazione dell’Assessore, leggo testualmente,  “le operazioni di messa in sicurezza della rotonda si sarebbero dovute concludere con la realizzazione di una paratia di pali disposta  a corona della sua fondazione…., di un cordolo alla testa dei pali della paratia rivestito in pietra dello stesso tipo del muro…, e quindi col risanamento della muratura col metodo del cuci e scuci”.

Al riguardo è abbastanza grave che l’Amministrazione non si è resa conto che l’intervento non si sarebbe potuto concludere come descritto dall’Assessore.
Non solo per l’insufficienza dell’importo massimo previsto dalla Legge per gli interventi di somma urgenza, cinquecento milioni delle vecchie lire, ma anche per ragioni tecnico-esecutive che rendevano impossibile l’adozione del metodo del cuci e scuci, sulla muratura la cui geometria era stata vistosamente alterata dagli spanciamenti e dall’ampiezza delle lesioni verificatisi a seguito del dissesto.
Eppure  un nostro concittadino l’aveva scritto sul blog Quale Cefalù con un articolo www.qualecefalu.it/node/24402  che aveva titolato “La seconda rotonda del lungomare è irrecuperabile”.

Ancor più grave è il fatto che l’Amministrazione ha progettato e sottoposto alla Soprintendenza di eliminare la rotonda rettificandola in allineamento alle due scale che si dipartono dalla stessa.

La gravità di tale fatto è nella assoluta prevedibilità del parere di diniego che la Soprintendenza avrebbe espresso sul progetto, che,  in data 7 giugno 2023, l’ha, a mio giudizio giustamente, bocciato con la motivazione che il progetto proposto dall’Amministrazione “va ad alterare l’immagine, ormai storicizzata, del Lungomare Giardina con le sue piccole terrazze semi-circolari affacciate sul mare”.

(foto tratta dalla pagina Facebook di Totò Marsala)

Per l’Amministrazione, non è stata, a mio giudizio, una gran bella figura.
E’ stato, anzi, quello che a Cefalù chiamiamo un tronzu di malafiura.
Il compito ed il dovere di tutelare l’immagine storicizzata del Lungomare e di Cefalù tutta, sono, in primis, della sua Amministrazione.

Per concludere, è abbastanza ovvio che si debba completare lo smontaggio della rotonda, che non si sarebbe potuto eseguire a stagione balneare iniziata.

Come, per noi, è ovvio che il progetto che l’Amministrazione dovrà sottoporre alla Soprintendenza non potrà che essere quello di ricostruzione della rotonda con la stessa sagoma e con gli stessi materiali che vennero impiegati quando il lungomare venne realizzato.

“La soluzione condivisa” che l’Amministrazione ritiene di dover “sottoporre alla Soprintendenza” non può che essere questa.

I primi a condividerla sono proprio i cittadini di Cefalù, che sui social, con voce unanime, l’hanno invocata.

Al riguardo, prendiamo atto dell’ordinanza n°42 dello scorso 19 luglio, ed in particolare della conclusione con la quale il Sindaco ha ORDINATO al Responsabile del settore lavori pubblici “di porre in essere con immediatezza tutti gli atti necessari al fine di mettere in sicurezza il sito mediante la demolizione della rotonda e al contempo di avviare le procedure per la progettazione dell’intervento di ripristino dell’originale conformazione della struttura.”

Ne prendiamo atto con la soddisfazione di chi come noi, pur non avendo competenze di Architettura e d’Ingegneria, l’ha proposta all’assessore, presenti altri Consiglieri comunali, in un incontro casuale presso l’ufficio del Responsabile dei Lavori Pubblici, subendo, tra l’altro, da parte della stessa, l’accusa di “non volere il bene di Cefalù”.

Peccato che l’Amministrazione a quella che era l’ovvia conclusione del dissesto della seconda rotonda è arrivata con ritardo.
Ritardo grave e colpevole perché sono passati 13 anni dalla segnalazione del dissesto da parte dell’allora Consigliere di opposizione Lapunzina, che, prima da Sindaco per 10 anni e dopo da vicesindaco per uno, della sua segnalazione si è scordato.
Se ne fosse ricordato per tempo, si sarebbe potuto evitare l’evoluzione del dissesto della rotonda al punto da renderne necessarie la totale demolizione nel pieno della stagione balneare e la sua ricostruzione, quando verrà.

Perciò, oltre che con soddisfazione, prendiamo atto dell’ordinanza con il grande rammarico per lo spreco del pubblico denaro, che è stato già speso e per quell’altro che dovrà essere speso per una negligenza amministrativa che si è protratta per 11 lunghi anni.”

Pasqualino Turdo, Consigliere comunale