Un CRIMINE sfrattare i bambini, i ragazzi ed i giovani dall’”ORATORIO”

Ritratto di Saro Di Paola

15 Settembre 2023, 11:06 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

L’ORATORIO”, l’area tra il vecchio ospedale Giglio, il Viale Regina Margherita, oggi Via Aldo Moro, la Via Belvedere ed il Giardino di San Francesco, per generazioni di seminaristi e studenti cefaludesi  era stata LA PALESTRA, l'unica di cui Cefalù, per decenni, è rimasta dotata.
Personalmente, in quell’area negli anni della media, del ginnasio e del liceo, ho fatto EDUCAZIONE FISICA sotto la guida dei compianti, indimenticabili, Maestri  Fiscella e Marino, insegnanti di educazione fisica.
Ho vivo il ricordo della fossa di sabbia per il salto in alto ed in lungo e quell'altro dei seminaristi, che,  tutti i giorni di pomeriggio, in fila, dal Seminario la raggiungevano.

Altrettanto vivo è, in me, il ricordo del progetto di un parcheggio multipiano, che, nei primi anni ottanta, venne all’esame del Consiglio per l’approvazione.
Da Consigliere fui determinante nella bocciatura di quel progetto e contribuii ad evitare che quell'area venisse espropriata alla Mensa Vescovile, per essere tolta ai bambini, ai ragazzi e ai giovani di Cefalù.
Era l'unica area nel cuore del centro urbano nella quale potevano fare ginnastica e praticare sport.

Poi la Mecenate Notaio Emilia Anastasi ed il consorte Nando Zannella fecero "il miracolo" di realizzarvi il palageodetico.
                                                                  
In quell'impianto, il Basket cefaludese ha vissuto gli anni più gloriosi della storia della disciplina cestistica e di tutto lo sport cefaludese.

Quando nel 2013, il deterioramento del telo di copertura aveva reso inagibile l'impianto la Signora Emilia ed il compianto Nando si sobbarcarono l'onere di sostituirlo.
                                                                   
Lunedì prossimo, 18 settembre, alla struttura dovrebbero essere apposti i sigilli a conclusione dell’azione giudiziaria intrapresa e portata avanti dalla Mensa Vescovile contro la “ZANNELLA BASKET” per il mancato pagamento dei canoni di affitto arretrati.  
METTERE I SIGILLI A QUELLA STRUTTURA È UN CRIMINE CONTRO LO SPORT E CONTRO CEFALÙ, DEL QUALE LA CHIESA NON PUÒ MACCHIARSI.

Non conosco l'ammontare del debito che vanta la Mensa Vescovile.
QUALE CHE SIA LA SUA ENTITÀ LA CHIESA DOVREBBE RINUNZIARVI.

Sfrattare bambini, ragazzi e giovani da quella struttura equivale a "gettarli in mezzo alla strada" nel senso più nefasto che si può dare a questa espressione e con le conseguenze di cui veniamo a conoscenza, quasi tutti i giorni, dalla cronaca nera nazionale.
SFRATTARE LA ZANNELLA BASKET da quell’impianto significa SPEGNERE IL SORRISO DEI BAMBINI DI EMILIA.
                                                                 
LA CHIESA CEFALUDENSE NON PUO’ PERMETTERSELO.

Saro Di Paola, 15 settembre 2023