Un Parco Pubblico per le Madonie sulla costa tirrenica

Ritratto di Giovanni La Barbera

13 Ottobre 2023, 07:58 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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In questi giorni è stata consegnata e protocollata al Comune di Campofelice di Roccella una istanza formale, con la quale è stata avanzata, ad opera di molti cittadini coordinati dall'Architetto Giovanni La Barbera, la richiesta di una variante al Piano Regolatore vigente, finalizzata alla realizzazione di un Parco Pubblico.
                                                     
Si tratta di una realistica proposta realizzabile con i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in quanto centrata coerentemente con le 6 missioni socio-economiche delineate dal Piano stesso per la sua attuazione.

L'istanza, connessa ad una relazione descrittiva e ad alcuni grafici, è stata anche inviata, per conoscenza, mediante PEC a:
all'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente,
all'Assessorato Regionale per i Beni Culturali Ambientali e della Identità siciliana, alla Soprintendenza ai BB.CC.AA di Palermo,
al Ministero dell'interno- PNRR ed Enti Locali-Direzione Centrale per la Finanza Locale del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali -(Attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza- PROGETTO M2C4 -Missione 2-Rivoluzione verde e transizione ecologica).

Il Parco Pubblico ipotizzato è localizzato sulla costa tirrenica del Comune di Campofelice di Roccella e corre su una fascia litoranea per una lunghezza di 1100 mt circa e una larghezza di circa 400 mt, in un lembo del territorio ancora miracolosamente scampato alla smisurata espansione edilizia avvenuta negli ultimi 40 anni.
L'anomala espansione edilizia, ha sottratto alla Comunità un ambiente paesaggisticamente prezioso, lasciando un disordine urbanistico materializzato da carenze infrastrutturali, perdita della qualità ambientale, gravi conseguenze sul pubblico bilancio nonché problemi sociali di difficile gestione.

Si pongono quindi alla pubblica amministrazione due scelte:
continuare perdendo definitivamente il senso della misura, lasciando cioè i processi del consumo del suolo alla speculazione individualistica, la quale ha compreso da tempo come agire per arricchirsi, vale a dire, eliminando opportunamente eventuali ostacoli dei pubblici poteri di qualsiasi livello istituzionale, e sollecitando questi ad adeguare, ai loro interessi, le norme urbanistiche che eventualmente si frapponessero alla formazione della rendita di cui si voglio appropriare.
Oppure agire con una intelligente politica d'uso del suolo, dotandosi di iniziative e strumenti che possano affrontare efficacemente sia il riordino e la rivitalizzazione territoriale, sia la difesa del comune diritto all'ambiente in una rinnovata prospettiva di crescita della coscienza sociale orientata ad un proficuo rapporto tra Comunità e Territorio.

La proposta popolare del Parco Pubblico, vuole essere nel solco di questa ultima scelta.
Essa mira a sostenere, senza possibilità di confronto con altre iniziative pubbliche e ancor meno private, proprio la seconda delle scelte possibili, cioè quella del riordino fisico funzionale ed ecologico, nella sostenibilità, con effetti di rivitalizzazione sociale, culturale ed economica.

In altre parole si vuole con ciò evidenziare che la proposta del Parco Pubblico agisce positivamente, con i sui effetti diretti ed indiretti, su tutto la struttura del sistema locale, ma non solo.

Il Parco, infatti nella sua consistenza assumerebbe anche un ruolo territoriale sovra comunale, sia per essere una finestra, una risorsa ambientale, sul mediterraneo per tutto il Comprensorio madonita, sul quale occorrerebbe una maggiore sensibilità politica per coordinare una più efficace prospettiva di tutte le potenzialità e le vocazioni, oggi appunto trascurate, ma che potrebbero costituire il fulcro di un Piano socio economico e territoriale di sviluppo integrato.

Dunque il Parco Pubblico va considerato uno stimolo complesso non solo localistico, ma un'idea che risveglia il Comprensorio madonita per moltiplicare gli impegni a sostenere il proprio motore economico, costituito da un turismo che se è vero che sta cambiando la sua struttura distintiva in turismo esperenziale, necessita di un contesto in cui si valorizzino le interdipendenze dei diversi settori economici.

Quindi, un'occhiata al più ampio sistema madonita suggerisce di considerare il ruolo di Cefalù, i cui effetti polarizzanti hanno generato conseguenze di congestione parossistiche a danno della propria immagine e vivibilità.

E' quasi superfluo osservare che tutte le strutture turistiche presenti tra la foce dell'Himera e Capo Raisigerbi producono un traffico turistico la cui destinazione è la città di Cefalù, che non è più in grado di accoglierne il carico.

Occorre quindi, a parere di chi scrive, che tutte le improvvide iniziative di nuovi insediamenti turistici siano prese in seria considerazione, per gli effetti che essi possono generare sul sottosistema costiero, del più ampio sistema madonita, in modo da evitare ulteriormente i perversi fenomeni registratesi nell'ultima stagione estiva

E' in fine auspicabile che tutti i comuni delle Madonie abbiano la possibilità di partecipare alla formazione di un Piano Socio economico e Territoriale nel quale siano integrati, con un razionale equilibrio, le scelte sostenibili d'uso del suolo, scongiurando gli effetti potenzialmente distruttivi dei caratteri naturalistico-ambientali che ci contraddistinguono.

Ritengo che sia compito della responsabilità politica del Comune di maggiore peso economico, nella costellazione dei comuni madoniti, assumersi la responsabilità di generare una azione di pianificazione e programmazione atta ad integrare il sistema, per generare processi coordinati e modernizzanti.
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