Ad Ogliastrillo, è la calce a fare “il miracolo”

Ritratto di Saro Di Paola

26 Aprile 2024, 07:25 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Come ho più volte scritto, lo smarino prodotto dalla talpa che avanza in modalità a pressione, è un’autentica “pappa”,
                                                                                 
che, dopo essere stata additivata con calce, viene “miscelata” con terra asciutta riportata nelle vasche  dalle discariche nelle quali era stata già depositata.
Ciò al fine di ridurre i tempi necessari per renderlo trattabile e trasportabile, evitando ulteriori fermi della talpa.

Dopo l’ultima ripartenza della talpa, la quantità di calce che viene aggiunta allo smarino è molto maggiore di quella che veniva aggiunta nel periodo, antecedente al fermo, nel quale si era cominciato ad utilizzarla.
Emblematiche, al riguardo, sono le foto delle vasche, che ho scattato ieri,
         
e la frequenza, con la quale le cisterne per polverulenti riforniscono di calce il cantiere.
         

Diretta conseguenza dell’aumento della quantità di calce impiegata sarà l'aumento della "bolletta ambientale" del raddoppio.
Ciò, non perché la calce è inquinante, ma, perché, per produrla, è necessario prelevare pietra dalle cave di calcare e reperire altre cave per scaricarvi il maggior volume che essa aggiungerà allo smarino.
Ciò, a prescindere dall'aumento della "bolletta energetica" per produrre la calce, per l’andirivieni dei mezzi per il suo trasporto e quello per il paleggiamento ed il trasporto a discarica della maggiore quantità di smarino.

Aumenti di “bollette” che si aggiungeranno a quello della “bolletta del raddoppio”, che, tutti, pagheremo per consentire alla talpa di avanzare in sicurezza nella modalità a pressione.
Aumenti, tutti, dovuti allo spostamento a valle, all’incirca di 200 metri e fin sotto le zone di espansione urbana di Cefalù, del tracciato delle due canne, che si è reso necessario al fine di rendere ipotizzabile la fermata sotterranea di Cefalù.
Quella fermata, sulla cui fattibilità, giudice unico ed inappellabile sarà il tempo.

Saro Di Paola, 26 aprile 2024