Discorso del Sindaco di Cefalù per la presentazione del libro di Cesare Capitti

Ritratto di Rosario Lapunzina

20 Agosto 2013, 09:47 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Discorso del Sindaco di Cefalù in occasione della presentazione del libro
“Governo del Territorio e dottrina Sociale della Chiesa in Architettura, Urbanistica, Ambiente e Paesaggio”.
 Cefalù 17/08/2013

Gentile dott. Cesare Capitti,
Illustri relatori,
Questa sera sono particolarmente lieto di prendere parte alla presentazione del prezioso volume scritto dal dott. Capitti perché esso affronta una tematica che è di grande attualità e che mette insieme una pluralità di aspetti che fanno riflettere sulle scelte di pianificazione urbanistica, sul corretto rapporto che intercorre tra idea di sviluppo di un territorio e il rispetto dell’ambiente e, soprattutto, il legame etico che deve esserci tra le scelte da operare e la coscienza di chi, politico o tecnico, deve assumerle e tradurle in realtà.
L’argomento del libro è assai complesso e non è compito mio illustrarlo, lo faranno, meglio di me, i relatori che si avvicenderanno.
Desidero però esternare la riflessione che la tematica affrontata nel libro ha suscitato in me. Apparentemente programmazione, sviluppo, governo del territorio e Dottrina sociale della Chiesa possono sembrare due argomenti profondamente diversi tra loro; il libro ci insegna che i legami sono più forti di quanto non si pensi.
Infatti la Dottrina Sociale della Chiesa si può riduttivamente ricondurre a tre elementi:

  • L’uomo, dotato di una sua dignità che lo pone al centro dell’ordine sociale ed economico dandogli il diritto ad una vita dignitosa ed alla promozione sociale;
  • L’impegno dell’occupazione di tutte le forze disponibili, il quale,  come sosteneva Giovanni Paolo II “è un dovere centrale dell'azione degli uomini di governo, politici, dirigenti sindacali ed imprenditori".
  • Lo Stato, perché esso deve essere una società organizzata, dove è garantita la convivenza civile, le giuste libertà individuali e sociali e la giustizia, nel perseguimento del bene comune, dell'intera comunità e non di un gruppo a detrimento delle legittime esigenze degli altri,  rispettando la libertà religiosa di tutti.

Questi tre elementi, che costituiscono la base della dottrina sociale della Chiesa, a mio parere si fondono nell’ambito delle politiche legate al territorio e alle scelte urbanistiche.
Infatti se pensiamo che al centro di tutto c’è l’uomo e che una città, una piazza, un centro di aggregazione non vive per se stesso ma vive in  funzione degli uomini e delle donne che in questi spazi vivranno, lavoreranno, trascorreranno il loro tempo libero, carica di forti responsabilità sia i tecnici che devono immaginare e progettare quei luoghi sia i politici che hanno la responsabilità di assumere scelte che, nel bene o nel male, determineranno il futuro di un territorio.
Personalmente vi confesso che provo un forte senso di disagio quando vedo nelle città i cosiddetti quartieri dormitorio, privi di luoghi di aggregazione, privi di infrastrutture al servizio della promozione umana di chi vi abita.
Un altrettanto profondo senso di disagio avverto quando vedo che in talune realtà al luogo di aggregazione rappresentato dalla parrocchia, dall’oratorio, dal centro sociale o da un circolo culturale e ricreativo si sostituisce un freddo centro commerciale.
Queste riflessioni fanno crescere in me la profonda consapevolezza della grande responsabilità che io in quanto Sindaco e il Consiglio Comunale, cui competono le scelte di pianificazione, abbiamo circa le scelte da assumere per la promozione sociale e lo sviluppo economico di questa città.
E’ per questo che la mia Amministrazione ha deciso di portare avanti, con forza e determinazione scelte, quali la destinazione da dare all’edificio del ex ufficio postale e della variante urbanistica da adottare nella cosiddetta area Miccichè. E’ per questo che ho desiderato che due persone esperte e competenti come i Professori Trombino e Panzarella (qui presenti) mio aiutassero ad immaginare e a porre in essere quelle soluzioni tecniche (che, spero a breve saranno portati al vaglio del Consiglio Comunale) attraverso le quali realizzare la Cefalù del futuro. Una città che in virtù della grande opportunità offerta dalla realizzazione del doppio binario ferroviario possa dotarsi di quelle indispensabili infrastrutture attraverso le quali aprirsi al domani creando autentiche occasioni di crescita umana e materiale, ponendo, allo stesso tempo, forte attenzione al rispetto di un territorio che rappresenta la più grande ricchezza che abbiamo.
La responsabilità delle scelte politiche e delle soluzioni tecniche più valide attraverso le quali attuarle si coniuga, quindi, con i temi della dottrina sociale della Chiesa nel momento in cui queste scelte e queste soluzioni avranno al centro l’uomo, con le sue esigenze materiali ed etiche.
Credo, infatti, che un autentico sviluppo economico possa dirsi veramente tale se è affiancato da una autentica promozione sociale. Uno sviluppo economico e uno sfruttamento urbanistico senza una finalità anche di tipo sociale non fa bene al progresso della società.
L’impegno che mi sento di assumere questa sera è proprio quello di fare in modo che le scelte sul governo e lo sviluppo del territorio di Cefalù che la mia Amministrazione dovrà fare, siano sempre improntate ad una idea di sviluppo di questa città che metta insieme e faccia convivere le esigenze, tanto avvertite dai cittadini, di crescita occupazionale, benessere economico, rispetto del territorio e promozione sociale.

Vi ringrazio.