La Polizia interviene in piazza Duomo

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Settembre 2013, 16:39 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera c'è stata una serata movimentata a piazza Duomo. Una serata che non si è conclusa drammaticamente grazie al tempestivo intervento delle Forze dell'Ordine. Un giocoliere-mangiafuoco aveva preso a esibirsi in prossimità dei tavoli dei bar e dei ristoranti in quel momento affollati di clienti. Il giocoliere e i suoi collaboratori sembravano incuranti del disagio procurato ai commensali con il cattivo odore del liquido infiammabile usato e persino del pericolo che l'esibizione rappresentava per i tanti bambini, che fino a quel momento avevano giocato liberi in piazza.

A nulla sono valse le proteste di alcuni cittadini, finché sono intervenuti gli Agenti di Polizia Municipale, che li hanno obbligati ad allontanarsi. La pace, però, è durata pochi minuti. Appena gli agenti si sono allontanati, i giocolieri sono ritornati sul luogo e hanno ripreso la loro esibizione.

Uno di loro, non si sa se perché ubriaco o semplicemente per cattiva educazione, ha cominciato a urlare epiteti offensivi contro il Sindaco, indicando le finestre del Palazzo Municipale.

A questo punto qualcuno, preoccupato per la piega presa dalla situazione, ha telefonato allo stesso Sindaco e alle Forze dell'Ordine, che sono intervenute a sirene spiegate dopo pochi minuti, portando via i giocolieri energumeni.

Tutto sommato la vicenda si è chiusa senza danni, se non per l'immagine della Città.

Va bene che Cefalù non è lo Zen di Palermo, ma non è neppure Copenaghen e persino la New York post Giuliani. Cefalù ormai sembra, soprattutto nei fine settimana, una delle città più invivibili e pericolose della Sicilia. Se qualcuno ne volesse una conferma, si rechi a tarda sera e di prima mattina alla Villa. Per non parlare del Lungomare!

Perché accade tutto questo? Sicuramente per responsabilità individuali, ma anche per l'assenza di regole certe e per un malinteso concetto di turismo, che secondo alcuni fa rima baciata con permissivismo. Peccato che non ne viene fuori una poesia, ma una prosa diabolica.

Per tornare al caso dei giocolieri, che sono artisti di strada a tutti gli effetti, esiste una normativa comunale che ne fissa i termini e i luoghi per le esibizioni? Non mi sembra. Non mi sembra che tutti gli attuali Consiglieri se ne siano preoccupati, come non se n'è preoccupato il Sindaco, felice soltanto di poter decidere egli stesso, in maniera autocratica e senza altra regola, che non sia il suo insindacabile giudizio.

Così, però, non si amministra una città; la si domina solamente. E il dominio esige il timore del dominato, che dev'essere controllato pedissequamente e senza interruzioni. Se questo timore viene meno e non si ha contemporaneamente un insieme di regole da rispettare, allora il dominato decide autonomamente secondo le leggi del suo tornaconto personale e finisce con il contestare, persino con epiteti, colui che vuole dominare.

Se queste considerazioni sono vere, allora urge che i Consiglieri si facciano promotori di un regolamento, che dia precise indicazioni sui diritti e i doveri dei “dominati” e dei “dominatori”. Occorre, cioè, che i Consiglieri, portavoce dei cittadini, si facciano interpreti della loro volontà di vivere in una città civile, dove non accadano cose come quelle di ieri sera e dove anche gli artisti di strada possano esibirsi pacificamente e nel rispetto di regole e non della momentanea volontà di chicchessia.

Già tempo fa avevo proposto una deliberazione in tal senso. (http://www.qualecefalu.it/node/2717)

Commenti

Ieri sera la vicenda di piazza Duomo ha avuto un seguito.

Alcuni artisti si esibivano con il fuoco. Si tratta di artisti reclutati e pagati per i programmi di "Sul mare luccica". La loro esibizione era molto simile a quella bloccata a piazza Duomo e vi presenziava il Sindaco in persona, al telefono cellulare more solito. L'artista, al quale in piazza Duomo fu impedito di esibirsi venerdì e sabato scorsi, si avvicina al Sindaco e pacatamente gli fa presente che quella esibizione, simile alla sua, sta subendo un trattamento diverso da quello subito da lui. Il poveretto non conosce le abitudini del Sindaco e parla nella convinzione che egli lo ascolta. Quando capisce come stanno le cose, continua a parlare con una signora presente e vicina.

Fino a qui tutto procede senza intoppi, finché una donna non dice al Sindaco che quell'uomo sta minacciandolo. Il Sindaco scatta in piedi e con il telefonino cellulare chiama i Carabinieri. Nell'attesa la situazione comincia a precipitare e un carabiniere in borghese fa scudo con il suo corpo al Sindaco, finché non arrivano i Carabinieri, che portano via l'energumeno.

Perché non riflettiamo?