"Nessun errore tecnico-contabile"!

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Ottobre 2013, 17:57 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nessuno sembra porsi la domanda più immediata, che la nomina del nuovo Commissario per sollecitare l'approvazione del rendiconto 2012 dovrebbe suggerire: quali errori abbiamo commesso? Una domanda che non si è posta l'Amministrazione, la sua maggioranza e la stessa opposizione, che tacciono come pesci. Lo stesso Commissario dichiara, nella sua comunicazione ai Consiglieri, che nel rendiconto “non ci sono errori tecnico-contabili”. Ce ne sono di altro tipo?

Il Paese sembra comunque vivere nella beatitudine dell'incoscienza, che tale silenzio alimenta come si alimenta un'oca per produrre foie gras. Se i cittadini avessero consapevolezza di quel che, non funzionando, ha determinato la nomina di un educatore severo per un'Amministrazione discola, allora sarebbero preoccupati e chiederebbero a gran voce la verità. Sarebbero, soprattutto, preoccupati del domani, che forse non sarà quello di una sognata invasione turistica bizantino-russa, né l'arrivo di un nuovo ClubMed né, tanto meno, un inserimento nel circuito arabo-normanno di Cefalù; ma sarà, piuttosto, quello di un Paese fuori dalla storia, senza cultura e senza lavoro. Un Paese destinato a perdere le ultime ricchezze che gli rimangono.

Eppure, ne sono certo, il rendiconto verrà approvato. O così com'è, con l'astensione dell'opposizione, o con gli emendamenti, che questa richiede. La sua approvazione, però, non cambierà nulla: saremo condannati al perdurare dell'assordante silenzio, di una contabilità soltanto figurativa, di una tassazione sempre più depauperante e alla scomparsa di qualsiasi investimento.

Assisteremo a un comune trasformatosi per incanto in un casino, dove nessun giocatore decide quanto, dove e come puntare e dove mai riuscirà a vincere. E' come se lo Stato delle macchinette mangiasoldi avesse fatto proseliti. L'altro paventato casino forse non lo si vuole, perché se ne teme la concorrenza!

Riprenderanno allora i comunicati e i proclami, che non riusciranno più, però, a ingannarci, perché la nostra ragione verrà tenuta sveglia dai crampi della fame prossima ventura, ma della quale si hanno già i primi segni. A nulla serviranno gli appelli all'etica e i conseguenti anatemi contro chi sembra non attenersi alle sue ferree regole; a nulla varrà brontolare o strepitare, chiedendo trasparenza e verità: saremo lentamente inghiottiti dalle sabbie mobili dell'agitazione.

Risucchiati da queste sabbie mobili, mentre lentamente scompariremo, ci chiederemo ancora: in che cosa abbiamo sbagliato? In che cosa noi abbiamo sbagliato e non chi ci ha torturati, non riconoscendo le proprie colpe, ma attribuendole ad altri e al passato. Dimenticando che chi agisce nel presente deve imparare a correggere gli errori del passato.

Si approvi, allora, questo rendiconto 2012 “privo di errori tecnico-contabili” e si concluda: tutto va bene, madame la Marquise. Se poi i fatti dimostreranno che i marchingegni contabili, anche quando rispettano soltanto le regole di un diritto ragionieristico-burocratico, non servono a salvarci, allora non cerchiamo capri espiatori, ma condanniamo noi stessi; non piangiamoci addosso, ma impariamo la lezione: per essere liberi e cittadini impariamo a seguire con la ragione, e non con i paraocchi delle ideologie e dei nostri interessi particolari, i nostri amministratori, che devono usare buon senso e competenza e che devono essere sempre seguiti e criticati, almeno per salvarli da un eventuale delirio di onnipotenza.