Il ruolo di "pupazzi di neve" non ci si adatta

Ritratto di Marco Larosa

29 Dicembre 2013, 13:22 - Marco Larosa   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera, dopo discussa e sofferta decisione, il nostro gruppo consiliare composto dal sottoscritto e dai colleghi consiglieri Scialabba e Cassata non ha preso parte ai lavori consiliari, lavori che prevedevano l'approvazione del bilancio di previsione.
Avevamo scelto di partecipare, in prima convocazione, per rispettare un mandato affidatoci dagli elettori riguardante i principi della democrazia e in tale clima speravamo di accogliere con entusiasmo l'appello di responsabilità richiesto dal Sindaco di approvazione di un piano di alienazione dei beni che nostro malgrado é rimasto tale e quale quello bocciato appena una settimana fa. Abbiamo comunque proposto degli emendamenti per tendere la mano e spegnere il fuoco di un cerino che ci siamo, ahimè, resi conto essere in mano solo ed esclusivamente del Sindaco il quale ha rifiutato ogni tipo di collaborazione ed ogni modifica al SUO PIANO.
Andare in aula, ieri avrebbe significato solo essere strumentalizzati da un uomo-tuttofare che pretende di imbavagliare anche i lavori e le necessità democratiche di una opposizione che voleva solo unirsi alla "missione salvifica" del Sindaco.
Riteniamo, quindi, che il ruolo di "pupazzi di neve" non sia adatto al nostro ruolo visto che la neve accanto al fuoco é pericolosa e poco utile. Non riteniamo che tale ruolo, pur in clima natalizio, sia quello per il quale la città ci ha dato fiducia e poiché la nostra presenza non avrebbe inciso affatto sulla proposta da approvare e sul suo esito, abbiamo ritenuto più opportuno rimanere a casa delusi, amareggiati anche dal ruolo estremamente di parte assunto nell'ultimo consiglio dal nostro Presidente.
Speriamo sempre che ci possa essere un cambio di rotta nella metodologia fin ora assunta da parte di questa amministrazione, noi saremo in attesa di un cambiamento "vero", ricordando al Sindaco che non ha vinto le elezioni con alcuna maggioranza e che oggi é costretto, suo malgrado, al dialogo e alla collaborazione.

                                                                                               Marco Larosa