Il Presidente del Consiglio della nostra Città è debole di stomaco

Ritratto di Quale Cefalù

11 Gennaio 2014, 17:34 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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In attesa della registrazione, pubblichiamo integralmente la lettera ricevuta dal Sig. Rosario Fava:
 

Il Presidente del Consiglio della nostra Città è debole di stomaco; dobbiamo pregare per lui affinché si liberi da questo senso di vomito che lo affligge.
Credo che questo signore abbia superato la misura del vivere civile in una Città paziente e poco attenta alle problematiche politiche.
Non vorrei pensare che si creino situazioni come questa per allontanare dall’occhio dell’opinione pubblica i veri problemi in cui versa la Città.
Eppure  dovremmo essere contenti per avere trovato in Consiglio Comunale un Presidente con la vocazione di giudice; un uomo che raccoglie nella sua persona grandi virtù: stabilisce se una persona, il Consigliere Liberto, debba fare il cantante o cambiare mestiere o passare alla televisione o se un altro Consigliere si debba impegnare di più nel gioco della pallacanestro.
Io non so cosa abbia fatto nella sua vita il professore Franco, ma di una cosa sono certo: non ci sarà una prossima volta, in futuro, in cui lo stesso potrà risedersi su quella sedia, che circostanze fortunate, dal punto di vista politico, gli hanno dato l’opportunità di occupare.
Questa persona non conosce il confine fra l’arroganza e la modestia, e il suo modo di fare non fa altro che scavare un solco sempre più profondo fra maggioranza ed opposizione, a discapito della Città.
Ma la cosa più triste, e che mi fa molto pensare, è la conclusione della sua lettera (http://www.cefalunews.net/0_2014/opinioni.asp?id=37120 - n.d.r.) “Il saggio perdona ma non dimentica”, scomodando personaggi storici come Lao – Tse, Ignazio di Loysla e Kennedy.
Un inno alla vendetta?  Non è che il Presidente del Consiglio si senta l’Unto dal Signore?
A sentirlo parlare, mi diceva un consigliere di maggioranza, “non mi ci trovo”; a me personalmente, per usare un linguaggio a lui attinente, crea sconcerto sia quando parla sia quando scrive.

Grazie

                                                                                                                                                   Rosario Fava