O i ficus o il marciapiede e la pubblica incolumità

Ritratto di Saro Di Paola

6 Settembre 2012, 09:04 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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È da qualche mese che passando, in macchina o sullo scooter, sotto il muro in pietra tra la via Umberto I e la via Mazzini ho avvertito, ed avverto, la sensazione che, nel tratto in curva, lo stesso muro fosse, e sia, fuori piombo e leggermente spanciato.

Ogni qual volta ho percorso quel tratto di via Mazzini ho avuto la tentazione di fermarmi.
Per verificare quella mia sensazione che era, soltanto, ottica.
Ieri pomeriggio mi sono fermato.
Finalmente.
Anche perché, oltre ad avere la possibilità di fermare la macchina sul lato opposto della strada, mi sono accorto di avere, sul cruscotto della macchina, del tutto casualmente, il caricatore del mio cellulare.
In mancanza d'altro, avrei potuto usarlo come “filo a piombo”.
Rudimentale ma, comunque, idoneo per la verifica, altrettanto rudimentale, che avevo in animo di eseguire.

Mi sono bastate due o tre "puntate" con il mio “filo a piombo” per avere conferma alla mia sensazione ottica.
Il tratto in curva del muro è fuori piombo.
Ed è, anche, leggermente spanciato.
A convincermi in tal senso è, anche, l’andamento, divergente verso l’alto, di una lesione che taglia “i sesti” tra le pietre della faccia del muro.

Che quel tratto di muro sia in condizioni di sofferenza statica è comprovato da altri segnali.
Sono quelli che si leggono sulla pavimentazione del marciapiede che, lungo la via Umberto I, corre contiguo alla balaustra.

Sono segnali monitori.
Tutti.
Sono segnali da attenzionare.
A mio giudizio, infatti, prefigurano scenari di minaccia per la pubblica incolumità.
Magari non immediata.

Sono segnali diversi che rendono più cogente la dolorosa necessità di tagliare ed estirpare i ficus che ho, già, evidenziato nel post che, il 29 dicembre 2009, ebbi a pubblicare sotto il titolo Doloroso ma necessario (Clicca per aprire).

O i ficus o il marciapiede”, ebbi a scrivere in quel post.
La ragione è evidente :
Se dovessero continuare a crescere sul marciapiede, sconnessioni a parte, il loro ceppo assumerebbe la larghezza del marciapiede.
Come il primo che, tra le due strade, venne piantato quando il marciapiede non c'era.

Che quei ficus non siano stati tolti è, pure, giustificabile.
La necessità di tagliarli ed estirparli, ora che sono così alti e rigogliosi, è talmente dolorosa da indurre ad optare per essi piuttosto che per il marciapiedi.
E poi l’intervento, dal punto di vista della spesa, non è da poco.
Peccato che la spesa cresca.
Di giorno in giorno.
Come i ficus.

O i ficus o il marciapiede e la pubblica incolumità, scrivo oggi 6 settembre del 2012.
Sì perché, se quei ficus dovessero continuare a crescere laddove non sarebbero dovuti essere piantati, oltre a rendere impercorribile il marciapiede finiranno per compromettere la stabilità del muro con seria minaccia per la pubblica incolumità.

Saro Di Paola, 6 settembre 2012