Consiglio Comunale del 20 giugno 2012 (1° Parte)

Ritratto di Quale Cefalù

26 Giugno 2012, 05:34 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Presenti: Barranco, Cortina, Curcio, Cassata, Di Chiara, Franco, Garbo, Genovese, Giardina, Iuppa, La Rosa, Liberto, Messina Pasquale, Messina Patrizia, Pizzillo, Riggio,   Scialabba.

Assenti: Fatta, Lombardo, Tumminello.





Questi i Punti all’Ordine del Giorno
1. Giuramento del Consigliere Comunale Tumminello Daniele;
2. Nomina Commissione Elettorale Comunale;
3. Nomina Commissione Giudici Popolari;
4. Nomina della Giunta Comunale - valutazioni ai sensi dell' art. 12,comma 1 della l.r. 26/08/1992.

Scrutatori: Cassata; Di Chiara, La Rosa



Il Presidente  annuncia che vi sono degli adempimenti iniziali da svolgere:

- nomina della commissione elettorale comunale;
- nomina della commissione giudici popolari;

Il Presidente invita e i consiglieri a fare i loro interventi di carattere prioritario ed introduttivo  nell’ambito della discussione sulla nomina della giunta Comunale  “Valutazioni ai sensi dell’articolo 12, comma uno, L.R. 28/8/92”,  che costituisce il Punto 4° all’O.d.g.
Nella discussione si terrà una condotta “un pò più elastica comprendendo  la natura degli interventi “.



Barranco
Lei ci dice di soprassedere provvisoriamente all’articolo 42, comma due, per così votare prima queste cose ma che non diventi un’abitudine, perché io mi ricordo da parte di questo consiglio comunale di diversi consiglieri dell’opposizione che si sono messi a parlare proprio a proposito dell’articolo 42.

Il Presidente
Ho chiesto questo perché vi sono degli adempimenti previsti dalla legge da adempiere in apertura del consiglio comunale.



Liberto
Niente, semplicemente, a questo punto, rafforzativo di quanto dice il consigliere Barranco.  Accettiamo la sua proposta, aspettando di avere anche lo spazio per poter parlare.

Il Presidente
Certamente.
Sul Punto 1°  prendiamo atto dell’assenza del consigliere Tumminello  che giurerà quando potrà essere presente.
Procediamo quindi con il punto due dell’O.d.g.: “ Nomina della commissione elettorale comunale”.



Il Presidente legge il testo della Delibera.

(vedi allegato 1) manca

Il Presidente sintetizza: “La votazione si svolge in due fasi distinte; la prima quella della elezione dei 3 membri effettivi; la seconda  quella dei membri supplenti. Per tutte due fasi è necessario esprimere un solo voto di preferenza”.



Viene richiesta una sospensione di cinque minuti. Approvata all’unanimità.

Si vota ora per la Commissione elettorale, “Membri effettivi”.


Risultato: Liberto, 7 voti (per la Minoranza); Pizzillo, 5 voti e Fatta, 5 voti (per la Maggioranza.

Si vota ora per i “Membri supplenti”.



Risultato: Iuppa, 7 voti (per la Minoranza); Di Chiara, 5 voti, e Genovese, 5 voti (per la Maggioranza).

Si vota per la immediata esecutività. Unanimità

Il Presidente introduce il 3° Punto all’O.d.g.: “Nomina Commissione Giudici popolari”.

Il Presidente dà lettura della Delibera.

(vedi allegato 2) manca

Liberto
Se capisco bene non è prevista una votazione per i “supplenti”

Il Presidente
No, i nominati sono due: uno di Maggioranza e uno di Opposizione. Si vota sempre con una sola preferenza.

Inizia la votazione.



Risultato: Riggio, 10 voti (Maggioranza); La Rosa, 7 voti (Minoranza).

Si vota per la immediata esecutività. Unanimità

Il Presidente introduce il Punto 4° all’ O.d.g.: “ Nomina della Giunta Comunale - valutazioni ai sensi dell' art. 12,comma 1 della l.r. 26/08/1992”.



Il Sindaco
Legge il Provvedimento numero 27:

(vedi allegato 3) manca

... e il numero 28

(vedi allegato 4) manca

.... e il numero 29

(vedi allegato 5) manca

Signori consiglieri, poche parole sulle deleghe degli assessori, partendo dal fatto che, con la nuova legge si sperimenterà una gestione nuova rispetto anche al numero dei componenti degli assessori, infatti, oltre al sindaco, ci saranno 4 assessori, tra cui il vicesindaco,  rispetto ai 6 precedenti. Dunque, abbiamo accorpato delle deleghe, e anche il sottoscritto ha tenuto per sé, come avete sentito, il bilancio, risorse tributarie ed extra tributarie (appunto per la delicata situazione in cui vivere come di Cefalù). Sapete tutti che abbiamo da riapprovare  il rendiconto 2008, il rendiconto 2009, a provare il 2010, dare atto della gestione del 2011 (perché non si tratterà di approvare un bilancio, in considerazione che siamo già nel 2012, per cui dobbiamo dare atto della gestione del 2011), e poi rimettere mano velocissimamente  (si fa per dire, perché ci vorrà del tempo) a quella che la gestione dell’anno 2012. Anche su questo, io ho il dovere di dire  ai consiglieri che  al riguardo  del termine ultimo per la approvazione del bilancio -  fissato al momento al 30 giugno -  c’è già una proposta  (non so se è già stata approvata) per farla slittare al 30 agosto.

Ho trattenuto per me il Turismo e di eventi di  richiamo turistico, i rapporti con gli enti e le società sovracomunali, la Fondazione San Raffaele giglio, la Polizia municipale e la Protezione civile.

Colgo l’occasione per riferire al consiglio che sono in stretto contatto con la Commissione sanità, con l’assessore alla Sanità,  nonché con il presidente della Fondazione  per la vicenda che voi conoscete il che riguarda proprio la Fondazione San Raffaele-Giglio  (di cui il Comune è socio fondatore).
Avrò modo di riferire in consiglio -  ma lo faccio sin da stasera -  con poche battute, rispetto a quello che sta accadendo,  cioè il fatto che, come benissimo sapete,  la Fondazione Monte-Tabor di Milano non ha deciso più di partecipare - in convenzione ad alcuni servizi - con la fondazione Giglio-San Raffaele perché la stessa fondazione Monte-Tabor è in liquidazione  ed è stata acquisita da un nuovo socio -  e ha formato una società che si chiama  “Velca” -,  il quale non ha preso per sé sia quella che era l’appartenenza qui alla fondazione Giglio-San Raffaele  (per cui non ritiene di poter continuare questa esperienza in campo sanitario con la fondazione Giglio- San Raffaele),  né in Puglia, nè  in quella parte che aveva il Monte-Tabor  in Brasile.
Si cerca un nuovo  partner privato, in considerazione del fatto che ci sono stati 150 dipendenti con contratto di diritto privato. Il Comune di Cefalù ha chiesto una convocazione con i sindaci.  I sindaci hanno chiesto la convocazione in Commissione sanità,  è stato sentito il sottoscritto.  Il Verbale di questa Commissione potete leggerlo anche direttamente sul sito dell’Arsi.
In sintesi, io ho rappresentato l’enorme difficoltà in cui si trova la Fondazione,  dove si trova socio la Regione siciliana, e la stessa Fondazione ha un contenzioso con la Regione di circa 42 milioni di euro.
Proprio in questi giorni, sto controllando le carte relative al bilancio consuntivo della Fondazione per l’anno 2011, anche perché per noi è un interesse specifico in considerazione del fatto che, come dicevo poc’anzi, noi siamo soci della Fondazione.

Soltanto una battuta sulla Polizia municipale.  Abbiamo, in questi giorni, potenziato la Polizia municipale - purtroppo non nel numero perché, come voi sapete, il numero dovrebbe essere di 39 unità e sono soltanto molto pochi -,  abbiamo cercato di potenziarlo nel numero di ore di integrazione oraria per i Contrattisti e anche per quello che riguarda lo straordinario da attribuire agli stessi Vigili  della Polizia  municipale. Abbiamo firmato una convenzione con le Giubbe d’Italia che daranno il loro supporto nei casi di motivi di ordine pubblico e, credetemi, ce ne sono tanti e che si presentano quasi giornalmente.

Le altre deleghe, attribuite al dottor Salvatore Curcio, alla dott.ssa Laura Leonardis,  all’arch.  Antonino Cefalù  e all’avv.  Antoniella Marinaro, le abbiamo raggruppate all’interno di competenze, linee che sono, poi, attribuite a loro, per cui, come ho detto poc’anzi, al dott.  Salvatore Curcio: governance e territorio  (e c’è tanto lavoro da fare anche per quanto riguarda il bilancio dell’ufficio urbanistica e le problematiche che riguardano, ahimè, il patrimonio del Comune che in uno stato pietoso), e il risparmio quanto riguarda il Provveditorato  perché sono state fatte delle spese che sono da considerare veramente vergognose, come quello del pagamento di telecamere  che non sono in funzione dal 27 febbraio 2007, il cui canone è a carico del Comune ed è di € 6000 bimestrali.
Ho convocato immediatamente la ditta Telecom; ho detto che andrà subito disdettato  questo tipo di contratto, è qualora questo non verrà accolto disdetteremo  il contratto con la Telecom, in modo tale che risparmieremo di colpo e passeremo a un sistema Voip  utilizzato da moltissimi comuni.
Dicevo che c’è molto lavoro anche per il rilancio della urbanistica, per quanto riguarda i lavori pubblici, edilizia privata lì dove c’è una situazione di emergenza dalla quale stiamo uscendo chiedendo collaborazione ai tanti impiegati che non faranno altro lavoro. Ci saranno impiegati comunali geometri che finora si sono occupati di altre  materie e che  stanno dando la loro disponibilità per aiutare e per cercare di portare subito a risposta a chi tanto deve investire,  e alla piaga di questa nostra cittadina  che è quella della disoccupazione.
Proprio al margine di questa vicenda, voglio dire che abbiamo incontrato il dottor Cerulli ed anche il progettista per quanto riguarda il Club Med, abbiamo deciso un percorso che io giudico un percorso anche veloce rispetto all’inizio dei lavori, e cioè la Società ha già presentato il Progetto all’Assessorato territorio e ambiente per la valutazione dell’impatto ambientale, e nel frattempo abbiamo richiesto la Convenzione  da portare in Consiglio comunale appunto per cercare  di fare un passaggio in Consiglio per la ri-approvazione del Progetto e per la approvazione della Convenzione. Aspettiamo in questi giorni proprio l’arrivo, qui a Cefalù,  rappresentante di Invitalia.
Per quanto riguarda invece le altre deleghe, stiamo cercando ... la dottoressa Laura Leonardis  e impegnata a seguire molto quella che, diciamo, e la vicenda che riguarda i fondi europei e quanto ancora è possibile recuperare. Devo dire che durante la campagna elettorale è stato detto che il comune di Cefalù non aveva partecipato a nessuno dei fondi europei -  non aveva presentato nessuna progettazione -,  abbiamo verificato che questo è assolutamente vero, e cioè il fatto che nel 2009 potevano essere presentati dei progetti ma purtroppo non sono stati presentati, e i fondi sono stati accaparrati da altri comuni.
Lo stesso impegno che sta mettendo la dottoressa Leonardis e anche per quanto riguarda le Politiche sociali e della famiglia, dove c’è tantissimo da fare,  la ricostituzione di un gruppo di volontariato.



Encomiabile e quello che sta facendo l’architetto Antonino Cefalù per quanto riguarda il Centro urbano, decoro. A questo proposito, faccio appello -  grazie anche ai mezzi di comunicazione che questa sera trasmettono questo Consiglio comunale -  per dire che non si tratta di una cattiveria quella che può apparire, e cioè eliminare le ha avuto accanto alla cattedrale si tratta di un rispetto doveroso ad uno dei monumenti più belli che esistono -  tant’è vero che noi speriamo che possa essere inserito nel patrimonio dell’Unesco -;  si tratta di sei posti ha avuto in meno accanto alla cattedrale - dove sono stati installati dei dissuasori -  saranno recuperati in via Giudecca dove, ogni  giorno verranno controllate e  multate tutte quelle macchine che non vi hanno diritto di parcheggiare perché non in possesso del Pass “residenti”.
 Tanto si sta facendo su quella che è l’attenzione all “Arredo urbano”, al Verde pubblico, al Decoro della città, alla pulizia e anche a un luogo di rispetto come il Cimitero, dove noi vogliamo riportare decoro, pulizia ma anche servizi. Mi sono accorto che non esiste nemmeno una tabella dove c’è scritto che in quel luogo c’è anche una toilette.

 L’avvocato Antonella Marinaro -  che è persona di grande impegno -  si sta occupando della Cultura,  di quello che possiamo fare a costo zero  (perché purtroppo il comune di Cefalù non ha risorse da poter spendere  se non quelle che potranno venire anche da privati). Si sta occupando della Pubblica istruzione, ma particolarmente del Contenzioso dove noi abbiamo un contenzioso enorme, con spese enormi -  tant’è vero che è allo studio  una Convenzione - che faremo con chi parteciperà - per avere pochi soggetti che potranno occuparsi di Contenzioso e non le tantissime nomine che ci sono state in passato.
Ci confronteremo con il Consiglio comunale, chiederemo al Consiglio  comunale aiuto, partecipazione per tutte le Delibere che porteremo. E’ proprio questo, vi devo dire,  che le prime delibere che porteremo in Consiglio comunale -  è che stiamo trasmettendo -,  oltre che per le lottizzazioni - che a giorni saranno già trasmesse -,  ci sarà la istituzione  di tariffa - che è di competenza esclusiva del Consiglio comunale - per quanto riguarda la Rocca,  la liberalizzazione dei pubblici esercizi  (che era stata affrontata dal Presidente del consiglio), e tantissime altre proposte che stiamo mettendo in cantiere, perché noi vogliamo un continuo confronto del Consiglio comunale.

Consentitemi un’ultima  comunicazione: a giorni,  vedrete la sistemazione degli ambulanti del lungomare,  con i quali c’è un continuo controllo - mi parlavano di questo i vigili urbani che sono venuti a trovarmi questa sera (che ringrazio per il lavoro fatto oggi pomeriggio anche per il rischio che hanno corso rispetto a una qualche aggressione da parte di alcuni di questi ambulanti) -,  una continua corsa “a guardie e ladri” -  così io la chiamo -  perché di fatto avviene che noi siamo presenti al lungomare, smontano, e, dopo 10 minuti che ce ne andiamo via, tornano a rimontare le bancarelle.  Ecco, ho trovato una soluzione - della quale mi assumerò la responsabilità con una Ordinanza  (che firmerò domani mattina) -  che prevede  la concessione di un luogo dove stare questi ambulanti -  che sarà quello dello spartitraffico che c’è ...  quell’isola che c’è più avanti dell’hotel Riva del sole -  però, contemporaneamente ci sarà tolleranza zero per tutti coloro i quali saranno altro. Come tolleranza zero ci sarà per i motorini che scorrazzano per la città, come tolleranza zero  ci sarà per coloro i quali non rispettano le regole.
Questo è il nostro motto: “rispetto delle regole”, “vivibilità”, “recupero di credibilità “da parte di un corpo che su 39 vigili urbani ne ha soltanto 17.



Barranco
Io, a questo punto, non so su che cosa devo intervenire, perché pensavo che il Sindaco dovesse presentare la Giunta, dopodiché non pensavo avesse fatto una relazione così dettagliata per ogni assessore, e tutto ciò che ha fatto rispetto questi ultimi 30 giorni.
Io penso che il Sindaco, in uno dei prossimi consigli comunali -  e soprattutto il Presidente  consiglio -  si faccia carico e un dibattito del genere lo possiamo fare da preparati; perché ognuno di noi ha certamente qualcosa da dire.
Io questa sera volevo parlare di quella famosa questione dei Gruppi misti.  E, leggo che, con riferimento alla questione del Gruppo  misto e del suo capogruppo, mi preme sottolineare che sia l’articolo 17 dello Statuto  comunale, che l’articolo 6 del Regolamento del consiglio comunale,  dispongono a chiarissime lettere di ciascun gruppo debba essere costituito da almeno tre consiglieri. Tale disposizione ritengo che non possa essere interpretata strumentalmente per assecondare i soliti vecchi giochetti di palazzo che mortificano quei principi  di legalità e trasparenza a gran voce rivendicati da chi prima sedeva tra i banchi dell’Opposizione, e oggi, invece, intende governare  la città.  I più elementari principi interpretativi conducono, senza ombra di dubbio, all’unica interpretazione fedele alla lettera e alla ratio della disposizione sopra richiamata e cioè quella secondo cui non si può parlare di Gruppo in senso tecnico, né di capogruppo, se non vi siano almeno tre consiglieri comunali che ne facciano parte.  a tale interpretazione si perviene applicando il logico principio della analogia interpretativa, in forza del quale non si comprende per quale ragione tutti gruppi consiliari debbano essere costituiti da tre consiglieri e quello Misto invece da soli due consiglieri.
Tale eccezione, frutto di una arbitraria ed illegittima interpretazione dello Statuto e del Regolamento, non può dar vita ad alcuna eccezione in senso stretto; chè  ogni accezione per essere tale deve essere normata. Non ultimo, mi preme sottolineare che così facendo, lei signor Presidente, con un vero e proprio atto di forza a palesemente mortificate violato i diritti della Minoranza che il sottoscritto non intende svendere nessuno atteso che non si sente rappresentato nella Conferenza dei capigruppo  da chi già siede nei banchi della Maggioranza.
Mi auguro, signor Presidente, che la notte possa portarle consiglio anche al fine di non deludere le aspettative di chi, come il sottoscritto e gli elettori degli elettori che rappresento, avevano riposto in lei come paladino della legalità e della trasparenza. Il mio grido di giustizia, le assicuro -  signor Presidente -, andrà fino in fondo proprio per rispettare il mandato che 670 elettori mi hanno conferito. E, aggiungo -  dopo -,  se noi andiamo a fare un giro su Internet, e andiamo a vedere i regolamenti di diversi consigli comunali in Italia, come le avevo detto a lei, signor presidente, in privato, il comune di Torino ha un regolamento che, a mio modo di vedere, è ottimo. 
Ma, dice, “noi dobbiamo copiare “? Il caso vuole che dobbiamo copiare anche da qualche altro regolamento purché facciamo il bene del consiglio comunale e della città; dove in quel regolamento si prevedono, anziché il gruppo misto, dei vicecapigruppi i quali si dovrebbero dichiarare e dire: “io appartengo alla Maggioranza, tu appartieni alla Minoranza”, cosicché non saranno mortificati né la Maggioranza è nemmeno la Minoranza.
Quindi, la prego, signor Presidente!



Il Presidente Franco
La ringrazio, consigliere Barranco, io le ripeto che mi sono attenuto a quello che dice il Regolamento. Naturalmente, laddove è scoperto, bisogna anche interpretarlo. Io mi sono attenuto all’articolo 6, dove,  in “costituzione dei gruppi consiliari “, dice: “ciascun gruppo deve essere costituito da almeno tre consiglieri “, ma subito dopo  dice che i consiglieri, al comma cinque, “non  che dichiarano l’appartenenza ad alcun gruppo consiliare regolarmente costituito  (per me “regolarmente” significa  quello dei tre consiglieri) sono iscritti d’ufficio al Gruppo misto. Quindi, pertanto, il Gruppo  misto è un gruppo non “regolarmente costituito” ma formato da quelli che sono i “residui”  consiglieri comunali. Naturalmente, se uno solo non può costituire Gruppo, se sono due  già per me costituiscono un Gruppo  misto.
A me dispiace che siete uno di  Maggioranza e uno di Minoranza ma per quanto riguarda la mia interpretazione rimane tale; quindi il capogruppo, secondo me - visto che non c’è accordo fra voi due - è il consigliere che ha riportato il maggior numero di preferenze individuali, come dice il Regolamento.
Non sto mortificando nessuno, mi dispiace che lei la prende così consigliere Barranco; io ho cercato di rispettare il Regolamento, credo che il Regolamento, se voi volete - colleghi consiglieri comunali -,  siete nella piena facoltà di poterlo emendare nel corso di questa consiliatura. Attualmente avendo la maggioranza, è chiaro che si possono anche fare gli opportuni cambiamenti.
Io, credo che sia questo stato dell’arte, e allo stato dell’arte mi devo attenere.



Iuppa
Io mi devo necessariamente riagganciare a quello che ha detto il consigliere Barranco. Perché non c’è dubbio che, nei giorni scorsi,  abbiamo assistito ad alcuni eventi che hanno certamente mortificato la Minoranza  di questo Consiglio comunale. Uno di questi eventi, il primo, è proprio l’episodio della nomina del capogruppo del gruppo misto. Non vi è dubbio che il Presidente ha seguito la lettera dell’articolo 6 del Regolamento del consiglio comunale,  ma non vi è altrettanto dubbio e l’articolo 6 del Regolamento  del Consiglio comunale è obsoleto, è certamente non è chiaro, e non dà nessuna garanzia per le minoranze del Consiglio comunale.
Ricordo, e smentitemi se dico qualcosa in più - Presidente,  io mi rivolgo a Lei - che, quel giorno,  il sottoscritto  (fatta la Conferenza dei capigruppo) aveva fatto una proposta di  “buon senso” (così l’avevo chiamata). Il “buon senso” consisteva in questo: consentire - visto che erano due i consiglieri - tanto al consigliere di Maggioranza tanto al consigliere di Opposizione  che, d’ufficio, erano  andati a finire nel Gruppo misto (proprio perché  non avevano aderito a nessun altro Gruppo costituito), di consentire ad entrambi di partecipare, con pari facoltà e pari dignità, ai lavori della Conferenza dei capigruppo.

È stato sostenuto, in quella sede (ed è stato sostenuto, mi dispiace dire, proprio da chi poi aveva preso il posto di Capogruppo del Gruppo misto), che non era una soluzione condivisibile quella, perché se mai si fosse arrivati ad una votazione, all’interno della conferenza dei capigruppo, quello era un voto che poi mancava alla Maggioranza.

Io ricordo a me stesso che l’articolo 7  del Regolamento prevede, e stabilisce in maniera chiara, che la Conferenza dei capigruppo non è un organo deliberativo ma un organo, tutt’al più, consultivo, tant’è -  leggo -: “in difetto di accordo, provvede d’ufficio, alla fissazione dell’ordine del giorno e alla convocazione del Consiglio comunale,  il Presidente”. Quindi, significa che non si vota all’interno della Conferenza dei capigruppo. Quindi, significa che se il consigliere Barranco avesse preso parte, o prenderà in futuro parte, alla Conferenza dei capigruppo, nessun voto mancherà alla Maggioranza all’interno della Conferenza dei capigruppo.

Alla luce di questo, vorrei fare anche un’altra considerazione di opportunità.
Il consigliere Riggio è anche vicepresidente del Consiglio -  non me ne voglia il collega Riggio-; essendo vicepresidente del Consiglio è comunque una carica che, in mancanza del Presidente, diventa di garanzia, sopra le parti. Per ragioni di opportunità, io ritengo -  a mio modestissimo avviso -  che comunque il consigliere Riggio non avrebbe dovuto, in ogni caso, essere Capogruppo del Gruppo misto; proprio per queste ragioni e per l’incarico che gli si addice   (e che io gli auguro di poter svolgere nel migliore dei modi) di vicepresidente.

Liberto
E, questa sera, con un ruolo in più.

Iuppa
Stasera con un ruolo in più!
Dicevo - mi permetterai la battuta -  sei come il prezzemolo; ovunque troviamo te! Mi fa piacere, comunque; lo dico con affetto e lo sai.

Mi riporto proprio a quello che diceva il consigliere Barranco in merito all’articolo 5 del Regolamento del Consiglio comunale di Torino, che io offro a lei, Presidente, a titolo puramente esemplificativo.
Glielo vorrei leggere: “Il Gruppo misto è composto in base a quanto disposto dallo Statuto al precedente articolo ... (sostanzialmente chi non aderisce ad altri gruppi d’ufficio ... ) i consiglieri del Gruppo misto, dandone comunicazione scritta al Presidente del consiglio comunale, si costituiscono in due diverse articolazioni a seconda che aderiscano o meno al Programma ed alla attività politico-amministrativa della Coalizione e della Giunta che governano la città, facendo seguire la dizione rispettivamente “di maggioranza” e di “minoranza” alla denominazione “Gruppo misto”.  La dizione di “consigliere  di gruppo misto alla maggioranza  consiliare” deve essere confermata con lettera scritta. Nel caso in cui tale adesione non sia formalizzata entro 10 giorni, i suddetti consiglieri sono assegnati di ufficio al gruppo di minoranza.
Passo alla parte che è quella più importante, e che - secondo me - è proprio di garanzia dei componenti del Gruppo misto, di Maggioranza o di Minoranza, proprio perché  possono trovarsi all’interno dello stesso Gruppo misto.
 “Le due articolazioni che possono essere costituite dai consiglieri del Gruppo misto, in base al comma 2, eleggono un proprio vicecapogruppo o, se singoli, fungono da vicecapogruppo. Qualora il Gruppo misto sia così articolato, ogni vicecapogruppo fa parte della Conferenza dei capigruppo”.

Questo che significa, Presidente? Significa evidentemente che, proprio per evitare di mortificare le minoranze, evidentemente non si elegge il capogruppo all’interno del Gruppo misto, ma due vice capigruppo. Sostanzialmente  quella soluzione di buonsenso che mi ero permesso di offrire alla signoria vostra, trova un conforto normativo. Certamente è una norma che non spiega effetti in questo momento sul nostro territorio comunale - lo capisco -, ma certamente è una norma che può offrire degli ottimi spunti per iniziare un percorso - che secondo me dovrebbe essere iniziato - di revisione del nostro Regolamento comunale. In questo senso, voglio invitare la Presidenza del consiglio, i consiglieri comunali e la Amministrazione (e ognuno per le sue competenze) ad iniziare il percorso di revisione del nostro Regolamento perché certamente è fuori dal tempo.

Mi fa piacere che vi trovate d’accordo (rivolto al Sindaco) ma allo stato, pur seguendo la lettera dell’articolo sei...
Questo però, signor Sindaco, attiene a quella famosa collaborazione da lei più volte  richiesta.
Ciò detto,  vorrei passare ad un secondo episodio - secondo me - “di mortificazione” della Minoranza di questo Consiglio. L’episodio è quello dell’altro giorno, quando è stata convocata la quarta commissione - della quale faccio parte assieme al consigliere Lombardo, il consigliere Garbo, il consigliere Cassata e il signor vicesindaco, dottor Curcio -.
In quella sede, mi ero permesso ancora una volta (sempre la luce di quella collaborazione, di quel clima disteso che il Sindaco ha auspicato tra Maggioranza e Opposizione, di quella collaborazione che mi pare, signor Sindaco, non le è stata lesinata, per quanto mi riguarda) di proporre di valutare l’opportunità di concedere la Presidenza della quarta commissione ad un consigliere di Opposizione; nella fattispecie avrei proposto -  ma non ne ho avuto il tempo - chiaramente il consigliere Lombardo, che peraltro - essendo quella una Commissione che si occupa anche di Turismo -  non c’è dubbio che lui è un addetto ai lavori.



Mi è stato risposto, in maniera devo dire del tutto “garbata”, dal consigliere Garbo (con la sua suadente capacità oratoria), che evidentemente la collaborazione non passa attraverso  “la cessione di una poltrona o di un posto”.
Io lo ringrazio il consigliere Garbo per la spiegazione che mi ha dato ma ritenevo di conoscere già questa cosa.
Non c’è dubbio che il motivo della mia richiesta non era per ottenere “una poltrona” - anche perché vorrei capire quali privilegi potrebbe dare eventualmente la poltrona di Presidente della commissione (questo lo rivolgo al collega Garbo) -,  ma era proprio per cercare di ottenere, da parte di questa Amministrazione, un segno concreto di quella collaborazione, apertura e distensione nei nostri confronti.

Signor Sindaco, io, ripeto, personalmente mi pare di aver iniziato questo percorso di collaborazione con lei pur sedendo tra i banchi dell’Opposizione (perché quello il posto che mi ha assegnato l’elettorato) e lì continuerò a sedere.
Mi pare infatti che l’altra volta sono venuto a trovarla presso la  sua stanza per cercare di evidenziare alcune criticità che la gente mi aveva segnalato; avrei potuto scegliere una strada diversa che era quella del “Proclama pubblico” facendo notare alla radio quali erano le deficienze di questa Amministrazione, ove ve ne fossero, di criticare... non l’ho fatto! Ho ritenuto di venirla a trovare, mi sono messo a disposizione -  me ne deve dare atto -; peraltro mi sono messo a disposizione per risolvere la querelle che è nata con Poste italiane circa il problema di toponomastica che purtroppo affligge le nostre periferie. Quindi, mi pare che, da parte nostra, distensione e collaborazione in segni concreti ci sia stata. Altrettanti segni concreti di distensione e collaborazione mi pare che in questo momento -  se non alcuni inviti fatti pubblicamente -  da parte dell’Amministrazione non ce ne siano stati.
Aggiungo e concludo.
Mi viene riferito che, a seguito di una riunione della Maggioranza, questo clima di distensione che doveva esserci si è un attimo irrigidito - da parte dell’Amministrazione - perché il prof. Croci ha presentato un ricorso.
Ora, io -  ne è testimone l’assessore Leonardis -  come il consigliere Giardina ma come tutti -, nelle sedi opportune ci siamo dissociati da questa presentazione del ricorso del prof. Croci. Tecnicamente e  giuridicamente per giunta siamo  parte “resistente”  nei confronti del prof. Croci, quindi non potremmo, anche in questo senso, condividere ...
Signor Sindaco, io auspico veramente ... ho detto alla radio che se il consigliere Iuppa avesse voluto presentare ricorso non solo lo avrebbe firmato ma lo avrebbe scritto. considerato che fa l’avvocato. Evidentemente non lo ha ritenuto fondato, non “in  diritto” ma per ragioni di opportunità e per il bene della città.
Quindi, io auspico che in futuro, da parte della sua Amministrazione, oltre che i proclami e gli inviti alla collaborazione, vi siano dei gesti concreti!



Riggio (per fatto personale)
Intervengo perché il collega consigliere Iuppa, e collega avvocato, mi ha citato; quindi ritengo doveroso intervenire, ricambiando subito l’affetto che ha dimostrato nei miei confronti e che ovviamente rimane comunque malgrado le posizioni diverse in Consiglio comunale.
Innanzitutto io lo ringrazio perché nell’intervento dell’avvocato Iuppa c’è la risposta a Barranco, perché Iuppa ha parlato di un Gruppo che si è costituito regolarmente e però, per ragioni di opportunità  (sulle quali ora discutiamo), non è il caso di far presiedere o di nominare capogruppo un membro che già è vicepresidente del consiglio e che comunque è della Maggioranza.
Quindi, da queste parole, ritengo che già la risposta a Barranco l’ha data l’avvocato Iuppa dicendo che il Gruppo misto si costituisce regolarmente con due consiglieri proprio perché è un Gruppo di carattere speciale e la sua specialità è scritta nel Regolamento essendo residuale e composto da coloro che non si iscrivono a nessun altro gruppo.
Per quanto riguarda le ragioni di opportunità, invece, rispondo all’avvocato Iuppa.

Io ritengo che - al di là del consiglio che tutti possiamo assumere di modificare il Regolamento e di illustrare dei regolamenti fatti alla perfezione da altri paesi o che hanno comunque delle norme scritte meglio di quello nostro - è sicuramente lodevole, e sarò il primo a prenderlo in esame  e farò sicuramente parte di una Commissione per modificare il Regolamento. Oggi, purtroppo non l’ho scritto io, mi trovo questo Regolamento. Mi piace o non mi piace, leggo ed interpreto questo Regolamento. In questo Regolamento c’è scritto - quando si parla del Gruppo misto - chiaramente: “il Presidente nomina il capogruppo”, queste tre parole (che sono citati all’interno dell’articolo più volte richiamato), quando il legislatore dice: “il Presidente nomina capogruppo il consigliere“ evidentemente ritiene che nel Gruppo misto ci deve essere un capogruppo. Quindi, non è una facoltà del Presidente interpretare, decidere se fare un capogruppo o non farlo; il Regolamento non dice: “il Presidente se vuole nomina il capogruppo”, il Regolamento dice: “il Presidente nomina il capogruppo”. Quindi, il capogruppo ci deve essere.

Detto questo - che il capogruppo ci deve essere - io ho detto a Barranco (con il quale non ho assolutamente nessun astio (siamo, penso, in un rapporto di ottima collaborazione): “poiché ci siamo posti, all’interno del Consiglio comunale, in una posizione pressoché antagonista (anche perché, tra i consiglieri di opposizione, sei stato quello che ha proprio manifestato tale dissenso nei confronti di coloro che hanno aderito alla Maggioranza) ritengo che io, facendo parte comunque nella Maggioranza (anche se ho più volte detto che, in maniera indipendente e dall’esterno, ho deciso di appoggiare la Maggioranza”.  Non sono parole fatte, ma, ritengo, per il bene e per rispondere alle emergenze del comune di Cefalù, ho ritenuto che non fosse possibile che io -  che ho adottato una linea di appoggio alla Maggioranza -  aderissi in un gruppo in cui il mio capogruppo si pone nei termini di un consigliere di maggioranza con gli aggettivi utilizzati nella prima seduta in questa Sala.
Quindi, solo per questo motivo, ho detto a Barranco che non ritenevo che di mia spontanea volontà potevo consentire, quindi di votare per lui per la nomina di capogruppo. Al chè (preso atto che, ovviamente, lui non avrebbe votato me ed io non ho votato lui) le determinazioni prese dal Presidente ritengo che non fanno parte né della discrezionalità  né tantomeno del buon senso o di quant’altro.
Ripeto, si deve nominare un capogruppo e il Presidente ha adottato un metodo - che ritengo sia quello più imparziale in assoluto - che è quello di nominare il soggetto che ha riportato il maggior numero di preferenze, così come riportato  peraltro nel Regolamento.
Detto questo, io sono molto dispiaciuto del fatto che la Minoranza si possa sentire mortificata dalla nomina mia a capogruppo del Gruppo misto - questo un po’ mi dispiace; non riesco a capire quali possono essere le ragioni - anche perché è stato il consigliere Iuppa stesso, male interpretando la mia battuta (da lui citata in quest’aula) che ha detto: “no, non posso consentire che un voto vada alla Opposizione piuttosto che alla Maggioranza”. Queste parole sono state male interpretate perché tutti sappiamo bene che non c’è uno specifico potere deliberante di questa Conferenza, e nessuno può negare, tra i presenti in quella sede, che il Presidente, sin dal primo momento, ha manifestato il suo intendimento di chiamare comunque Barranco alle riunioni; sin dal primo momento: sin da quando si è discusso di questo problema del gruppo composto da due soggetti.
Non è il problema se sono due o se sono tre; il problema è che sono due che rappresentano comunque due linee nettamente diverse. Perché anche se fossero stati tre - ma le linee rimanevano nettamente diverse - il problema si sarebbe posto comunque. Quindi, dico, detto questo (poi io ovviamente non posso entrare nel merito delle valutazioni che farà il Presidente ma ho stima nel suo equilibrio e nella sua maturità quindi penso che prenderà dalle decisioni appropriate), il problema che si pone quale è? Il problema è che con la proposta di buon senso, che fece l’avvocato Iuppa, non si considerava un fattore importantissimo: non il fatto che un voto fosse o meno della maggioranza piuttosto che dell’opposizione ma il fatto che il gruppo misto venisse privato della possibilità di votare. Perché la proposta dell’avvocato Iuppa era quella di far partecipare entrambi i consiglieri senza diritto di voto entrambi.
Anche nei pochi rari casi in cui abbiamo scoperto che è possibile esprimere il proprio voto, in quel caso il gruppo misto - non Francesco Riggio - che è una identità che esiste a prescindere da chi la compone, automaticamente veniva privato del voto. Ora, io non ho nessuna velleità e interesse a rappresentare il capogruppo di un gruppo misto, peraltro dove soltanto io sono d’accordo con me stesso, perché altro non è d’accordo con me. Quindi, dico, detto questo, il problema è se c’è una norma che impone che si deve nominare un capogruppo, e la norma -  nella interpretazione naturale delle cose - dice  che debba essere quello che ha preso il maggior numero di preferenze, e quello che ha preso il maggior numero di preferenze sono io, tu pensi che io debbo dire: “no, signori, non voglio fare io, lo deve fare Barranco”; oppure: “no, io non voglio votare, voglio essere comunque privato del diritto di voto perché voglio, non capisco come, non mortificare la Minoranza”?
Io ho fatto delle valutazioni molto lineari, ritengo; mi scuso se ho mortificato qualcuno, penso di non averlo fatto, ne sono convinto!

Il Presidente, alla richiesta di nuovi interventi, precisa che si sta intervenendo su un Punto non all’ordine del giorno. Pazienza vuole che si intervenga anche su questo argomento, visto che è quello che per ora ha suscitato maggiore dibattito. Però voglio dire che per quanto mi riguarda, io, sia pubblicamente, sia privatamente, ho detto al consigliere Barranco che, vista questa particolare situazione, lo avrei invitato a far parte ... ma siccome il Regolamento prevede che ci sia un capogruppo anche nel Gruppo misto, io sono chiamato a prendere una decisione. Quella decisione ho preso ed è quella del consigliere Riggio.



Barranco
Io, questa sera, osservo delle novità importanti dentro questo consiglio comunale.
Per quanto riguarda il consigliere Iuppa, egli ha fatto una dichiarazione di carattere personale. Quando lui si esprime, e dà un giudizio su quello che il gruppo misto, è una posizione del tutto personale, come è una posizione del tutto personale quella che dice Riggio; tranne che il Presidente stasera non mi dica che tutte le risposte che ha dato Riggio questa sera sono la risposte del Presidente. Allora, in quel caso, io debbo dire veramente: “non ho capito niente, andiamo avanti; è il Presidente che gli ha detto a Riggio: dici queste cose a Barranco, e gli dici che Barranco ha capito male”. Non è così, non funziona in questa maniera!
E, allora, quello che ho detto un momento fa, in quel documento che ho  consegnato,  è chiaro: a me non dà soddisfazione né quello che ha detto Iuppa né quello che ha detto Riggio;  a me può dare soddisfazione una sola cosa  (è una domanda e una risposta etica che io chiedo a questo Consiglio comunale, oltre che al Presidente): le minoranze nel gruppo misto vanno mortificate o no? Il Regolamento, in questo caso, non lo prevede che le minoranze siano rappresentate lì dentro, o no?
Ecco il punto di domanda!
Che ora il vicepresidente Riggio mi deve dire a me come funziona la macchina burocratica comunale, cioè si sostituisce al Presidente dicendomi tutte le risposte che io magari domani, in altra sede - magari mi avrebbe convocato, mi avrebbe detto “convochiamo il consiglio comunale, cambiamo quello che è il Regolamento, l’importante è che le minoranze siano rispettate” -, io, stasera, devo apprendere che le minoranze qui dentro non devono essere rispettate.  Quindi le 670 preferenze delle persone che hanno votato la mia lista non devono essere rappresentate nel gruppo misto perché io non posso andare in nessuna casa ad accasarmi (dove devo accasarmi?).
Il Gruppo misto mio è illegittimo in quanto io non ho votato una Maggioranza; c’è chi ha votato questa Maggioranza e si ritrova nel Gruppo misto. Cioè, di che cosa parliamo!?Spero che non mi chiamate di nuovo in causa in questa argomentazione. E’ spero che il Presidente, tra l’altro, raccolga gli inviti che sono venuti da più parti per cercare di modificare ... perché non ci vuole niente a modificare un Punto del Regolamento: una seduta di consiglio comunale!