A Cefalù come a Bari?

Ritratto di Angelo Sciortino

6 Ottobre 2012, 16:41 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Troppe volte le nostre domande sono rimaste senza risposte e, quando le hanno avuto, sono state soltanto sarcastici giudizi, che non erano né risposte né argomentazioni logiche, ma soltanto riferimenti personali a chi le aveva poste. Io stesso sono stato definito “maestro dei maestri di pensiero”, “arguto battutista”, “mente poco lucida” e “cervello inversamente proporzionale alla prostata”. Per carità, la cosa non mi offende, come non mi offenderebbe se un bimbo capriccioso mi desse del cretino. Non offendersi, però, non toglie la preoccupazione, che di quelle domande era stata causa.

Per fortuna, però, alle nostre domande hanno cominciato a rispondere altre Istituzioni, diverse da questa silente Amministrazione comunale.

Sollevavamo il problema della trasparenza e dell'informazione e ricevevamo silenzio o sarcasmo. Poi, la Suprema Corte ha scritto in una sua sentenza ““In un momento in cui l’opinione pubblica è particolarmente attenta a privilegi veri e presunti della classe politica…” ai media deve essere assicurato “un diritto di cronaca molto ampio”. Ma forse la Corte di Cassazione non aveva ancora letto le “parole incolte”, come le ha definite un altro arguto opinionista, provenienti con grande veemenza dalle finestre del Palazzo comunale.

Ci preoccupiamo delle finanze comunali, trattati peggio della massaia, che fa la cresta sulla spesa, e l'Amministrazione tace per mesi e si affida ad alcune massaie per i suoi rendiconti. Poi, quasi improvvisamente, si rende conto che forse queste massaie non sono brave e finalmente coinvolge una società esterna per pungolarle a fare bene. Una risposta, finalmente! Ma già ci aveva risposto il Governo con il suo ultimo Decreto.

Sull'urbanistica vengono prese decisioni, che poggiano su cavilli come i giganti che poggiano sui piedi d'argilla, e nessuno dell'Amministrazione risponde alle nostre osservazioni. Per fortuna lo fa la Grande Camera di Strasburgo, che condanna lo Stato Italiano a pagare 49.000.000 di euro. Questa sentenza, la cui sintesi può essere letta nei due link allegati, ci dà ragione delle nostre preoccupazioni in relazione alla recente determinazione del responsabile dell'urbanistica, avente per oggetto un'altra incompiuta, questa volta sul Lungomare (“Cefalù avrà una nuova incompiuta sul Lungomare?”- http://www.qualecefalu.it/node/925), simile non a quella dell'Area Micciché, ma a quella dell'EGV, che, a causa anche di responsabilità delle Amministrazioni di allora, ci è costato così tanto, che ancora, ad anni di distanza, paghiamo. Lo stesso potrebbe accadere oggi con il Lungomare, se, una fra tante, l'illegittimità della licenza rilasciata viene dichiarata da un ingegnere, come si evince dalla determinazione, e non da un tribunale amministrativo o civile.

In bocca al lupo – non quello del PD – ai nostri nipoti.

http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-4bb852b5-e76a-4b26-8fc8-39fec573f103.html?refresh_ce

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-05/bari-punta-perotti-ue-corte-strasburgo-respinto-ricorso-italia-142042.shtml?uuid=AbZrpvoG

Il cosiddetto ecomostro di Bari, prima di essere abbattuto.