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Punto interrogativo colpito da iconoclastia [2]16 Luglio 2014, 10:30 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Quando per la prima volta apparvero i manifesti con soltanto un grande punto interrogativo (?), ne scrissi, tentando di spiegarmi le ragioni della curiosità diffusa nell'opinione pubblica: http://www.qualecefalu.it/node/2530 [5].
Oggi sappiamo che quel punto interrogativo è il logo scelto da un gruppo di ragazzi per indicare il loro essere accomunati dalla curiosità, dalla voglia di partecipare alla vita sociale e, magari, dalla scelta di ironizzare sull'attuale difficile momento attraversato da Cefalù.
C'è, però, un piccolo errore commesso quest'anno da questi simpatici giovani: Cefalù è una città che non sa sorridere e due anni di questa Amministrazione hanno insegnato che quando qualcuno fa ironia, bisogna reagire con l'irritazione e persino con l'appellarsi con la richiesta d'interventi giudiziari. Nessuna meraviglia, quindi, che qualcuno abbia provveduto a strappare i manifesti affissi, dopo aver pagato la tassa d'affissione e aver ottemperato alle prescrizioni dell'ufficio competente.
Non esistono, ragazzi miei, uffici “competenti” nel nostro Comune; non esiste il diritto alla critica, soprattutto se condita da ironia! Se ci pensate bene, questo significa che si vorrebbe che non esistessero quelle libertà garantite dalla Costituzione: di pensiero, di parola e di partecipazione. Tutte nemiche acerrime dell'autoritarismo al quale vogliono piegarci.
Che cosa posso dire a questi ragazzi, se non grazie per giocare non dimentichi del loro dovere di pensare e di partecipare alla vita politica, nonostante i pericoli che si corrono, quando la vita politica è rappresentata da uomini che non mettono le ambizioni al servizio degli ideali, ma questi al servizio delle loro povere ambizioni.
Continuate, perciò, a dissacrare e non dimenticate che nessuna verità sarà tale, finché non sarà masticata con i denti della polemica.