[1] |
C'è del marcio a Cefalù! [2]3 Febbraio 2014, 13:32 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Proprio come Amleto diceva per la Danimarca, anche a Cefalù “c'è del marcio”. Un marcio che non si vede e neppure si percepisce, tanto esso è nascosto nelle profonde viscere di un monte d'inganni e di mistificazioni, coperto da più parole al vento di quante abbia potuto pronunciarne in tutta la sua vita il più accanito dei sofisti.
Nonostante ciò, il marcio c'è. Non lo si vede, ma se ne soffrono le conseguenze. Perché, confessiamocelo, la mancanza di lavoro e la prorompente povertà ne sono una conseguenza. Così come lo sono il degrado ambientale e un'Amministrazione pubblica senza strategia, persa dietro le sue elucubrazioni, suggerite da eventi mal compresi.
E tutto ciò sebbene Cefalù abbia quel che occorre per approfittare del vantaggio di un turismo di qualità. Tutto, tranne le idee e gli uomini che ne siano i testimoni e i difensori.
Questa, qualunque serio operatore turistico la chiamerebbe ignoranza del problema. Se lo si conoscesse bene, infatti, non si perpetuerebbe ciò che nel passato si è rimproverato ad altri amministratori: l'assenza degli strumenti urbanistici, per difendere la vera ricchezza del Paese sia di fronte agli appetiti pericolosi all'interno e sia dalle decisioni imposte impunemente dall'esterno.
Si dice, come il bambino che cerca scuse infantili, che non ci sono soldi; ma per fare un Piano per l'utilizzo del demanio marittimo non ne occorrono e occorre meno impegno di quanto se ne dedica alle localizzazioni e alle varianti al PRG.
Varianti e localizzazioni, che sono la negazione più assoluta della trasparenza e della chiarezza burocratica; la garanzia di regole certe per tutti, che eviterebbero episodi come quello di giorni fa, stigmatizzato dal Sindaco, che ha dimenticato di dire che “l'utente assalitore” era una donna settantenne, esasperata per le lungaggini burocratiche che – udite! - la costringono a vivere in un magazzino. Una donna che ha impietosito persino i colleghi burocrati dell' “assalita”, visto che si sono sentiti in dovere di accompagnarla a casa.
La povera donna avrà pensato: c'è del marcio a Cefalù, se devo subire tanta disumanità con la negazione di un misero pezzo di carta, che mi autorizzi a vivere gli ultimi giorni in modo più civile e decente.
Adesso la funzionaria “assalita” sarà autorizzata ad assentarsi dal lavoro per “riprendersi”, mentre “l'assalitrice” sarà punita con una sorta di arresti domiciliari nel magazzino umido e senza luce come una cella di un castello medievale.
Questo episodio è sintomatico di una forma di marciume mentale, simile a quello che ha fatto approvare l'articolo 25 del Regolamento mortuario; simile a quello che lascia indifeso il Lungomare, mentre subisce barbari assalti.
L'elenco potrebbe continuare e sono pronto a sciorinarlo a qualsiasi giudice, che volesse farsi carico di ripulire Cefalù dal “marcio che c'è”, come fu ripulita la Danimarca. Solo dopo tale pulizia a Cefalù i suoi cittadini e i turisti che la visiteranno potranno respirare aria pulita.
_________________________________________________________________________________________________________________
Interventi correlati:
Una proposta per un comitato - Angelo Sciortino - 30 gennaio 2014 (http://www.qualecefalu.it/node/7085 [5])
Cefalù è nostra! - Angelo Sciortino - 29 gennaio 2014 (http://www.qualecefalu.it/node/7079 [6])
Richiesta per un comitato pro Lungomare - Angelo Sciortino - 24 gennaio 2014 (http://www.qualecefalu.it/node/6995 [7])
Prendiamo le armi - Angelo Sciortino - 21 gennaio 2014 (http://www.qualecefalu.it/node/6896 [8])
Nuova intitolazione del Lungomare - Angelo Sciortino - 18 gennaio 2014 (http://www.qualecefalu.it/node/6864 [9])